Il Collegio, Non è mai troppo tardi per cadere nel trappolone dell’edu-reality posticcio
Il Collegio riporta la vecchia scuola su Rai2 con 18 alunni alle prese con una ferrea disciplina. La prima puntata Live su Blogo
Lo hanno chiamato esperimento sociale. Elevato a Docu-reality per raccontare gli adolescenti su Rai2. Spacciato per nuova frontiera dell’intrattenimento antropologico. Alla fine, però, Il Collegio è riuscito nell’impresa di resistere a ogni innovazione.
Forte dell’alibi del viaggio nel tempo Magnolia ha abdicato a ogni velleità avanguardistica, cavalcando e sovrapponendo maldestramente registri narrativi di altri pseudo-reality, a loro volta ibridi. Il risultato è stato a dir poco confusionario: raccontare la scuola degli anni 60, ma con la colonna sonora di Generazione Boh di Fedez per acchiappare target contemporaneo. Predicare la disciplina ferrea, ma con un montaggio che ammiccava alle bravate dei concorrenti, pur avvolte da un’aura artificiosa e patinata (troppo semplicistico fermarsi alla dipendenza dagli smartphone).
Nulla a che vedere col crudo realismo di Mai più bullismo semmai Il Collegio è fatto da un gruppo di lavoro cresciuto a Isola e Pechino ma pronto a “ispirarsi liberamente” ai reality fictionati di Simona Ercolani. La Pupa e il secchione, Mammoni, Coppie in attesa, ovvero narrazioni teleguidate con ‘tipi’ e canovacci ammantati di finzione.
Nulla di autentico è riscontrabile nel Collegio, se non nella sua ambientazione: i professori, pur essendo abilitati all’insegnamento nella vita, sono assolutamente schiavi del copione e di un impostato anacronismo (tanto valeva scegliere attori professionisti), mentre rasentano il macchiettismo i sorveglianti.
Se a tutto questo si aggiunge un montaggio cerchiobottista, che remixa il Maestro Manzi delle Teche Rai e i confessionali di MasterChef in postproduzione, l’effetto è di un programma che si sforza di piacere a tutti, di fare sintesi pur di ‘non fare provincia’.
Alla fine persino il buon Magalli, in version voice over, è risultato castrato e ingiustamente retrocesso al ruolo di narratore super partes.
Paradossalmente il momento in cui la prima puntata è quasi decollata è stato quello finale, con i migliori e i peggiori della settimana. Se proprio si doveva girare intorno al reality, tanto valeva giocarci fino in fondo anche con eventuali ‘opinionisti’ in studio al termine di ogni puntata.
Così l’effetto docu spalmato in due ore rasenta il naif – se ci si appella al metro della recitazione – e la mancanza di appeal narrativo per chi si aspettava un reality spietato, ma mai come la Talpa al momento del sadico taglio dei capelli o la fiction Le ali della vita in quanto a ricostruzione manierista.
Se alla fine i più belli della classe come Adriano e Dimitri sono riusciti a tenersi il ciuffo (anche col colpo di sole), mentre certi loro compagni hanno dovuto sottostare alle volontà della produzione, allora il pongo-regolamento di un reality posticcio ha vinto sulle regole di una scuola di altri tempi. Ecco perché la vera scuola non è destinata ad avere un reality che la rappresenti davvero, nella sua eternamente nobile anti-televisività.
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22.50
I ragazzi si svagano nella sala ricreativa ascoltando Morandi al giradischI. Poi nel dormitorio Pietro viene beccato col cellulare ed è costretto a cederlo. Il mix di antico e moderno è forzato, sentire Fedez e Benji e Fede in un Collegio è una trovata acchiappa-target? Poi comincia il terzo giorno e i ragazzi sono chiamati a mettersi la tuta per fare attività motoria.
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23.27
I ragazzi si divertono a giocare con Filippo lo scheletro, poi arriva la Prof. Candotti di scienze che se la prende con i ragazzi per il loro comportamento indisciplinato. Adriano Occulto è convocato in Presidenza per essersi messo sotto la cattedra. Il Preside non sa se sospenderlo o espellerlo.
Cosa accade quando 18 ragazzi vengono rispediti indietro nel tempo, fino al 1960? Arriva per la prima volta in tv l’innovativo docu-reality Il Collegio in onda lunedì 2 gennaio in prima serata alle 21.20 su RAI2, inedito esperimento sociale – prodotto da Magnolia – che mescola i linguaggi dell’observational documentary e del reality show. In quattro puntate settimanali, 18 teenager saranno protagonisti di un particolare viaggio nel tempo che li trasporterà nel 1960 nel Collegio Convitto di Celana a Caprino Bergamasco per un’esperienza educativa di formazione e di relazioni molto diversa e lontana dalla loro realtà quotidiana.
Sul finire del 1960, era il 15 novembre, la RAI mandava in onda la prima puntata della trasmissione Non è mai troppo tardi. Attraverso quell’esperimento televisivo il maestro Manzi ha alfabetizzato milioni di italiani che ancora non sapevano leggere e scrivere. Dopo 56 anni Il Collegio si propone di “alfabetizzare” un gruppo di adolescenti alla disciplina e al sapere di quello stesso anno. Il loro obiettivo didattico sarà quello di ottenere la Licenza di Scuola Media del 1960, la stessa che i loro nonni hanno dovuto conseguire.
Il Collegio è un esperimento di “ritorno al passato” che mira ad aiutare un gruppo di ragazzi tra i 14 e i 17 anni a “rientrare nel futuro” più forti e consapevoli di ciò che li ha preceduti. Il Collegio propone un metodo educativo alternativo, un inedito ritorno ai principi della “vecchia” scuola: gli studenti, catapultati in questa epoca, dovranno imparare poesie a memoria, avere una bella calligrafia, alzarsi in piedi quando entra il professore, finire tutto quello che hanno nel piatto e soprattutto fare i compiti senza Wikipedia, senza lo smartphone o senza avere davanti tv, computer e musica accesi contemporaneamente.
Che effetti avrà sulla loro attenzione? Impareranno i ragazzi ad esprimere il loro “mi piace” senza usare un emotic? E a divertirsi senza la playstation con quei giochi che una volta si facevano in cortile? Gli “sdraiati” di oggi, per dirla come Michele Serra, insofferenti all’autorità e spesso ritenuti indolenti si scontreranno con un metodo e una disciplina ferrea e un rigore comportamentale ormai fuori moda difficile da affrontare. A sette professori, un preside e due sorveglianti il compito di istruirli al meglio per la prova finale.
Grazie anche al ricco archivio dalle Teche RAI sarà possibile rivedere attraverso il televisore e il giradischi che gli studenti troveranno nella sala ricreativa alcuni scorci del palinsesto di quegli anni e riascoltare le hit più gettonate, come recitava ne L’Attimo fuggente Robin Williams: «Carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita».
Il Collegio, gli insegnanti
La disciplina è un tema centrale del programma e una delle principali differenze tra il sistema scolastico dell’epoca e il nostro. Per questo sono stati selezionati insegnanti con una naturale predisposizione alla disciplina, in modo che nessuno fosse costretto a recitare un ruolo lontano dalle proprie corde. Nemmeno quando si tratta di infliggere punizioni d’altri tempi. Nel programma gli insegnanti hanno il compito di traghettare i ragazzi in un mondo diverso, facendogli comprendere il più possibile uno stile di vita lontanissimo dal loro. I nostri professori – accettando anche loro di partecipare a questo sperimento – fanno sentire i “collegiali” protagonisti delle storie scolastiche tante volte raccontategli dai loro nonni.
Per questo motivo, tutti gli insegnanti non solo hanno esperienza nel loro ruolo e sono stati scelti in base alle materie inserite nel programma di studio, ma hanno dimostrato anche un personale interesse a partecipare a questo esperimento sociale.
Un ruolo chiave nel corpo docente è riservato al Preside: una figura carismatica e autorevole, abituata a gestire persone e a risolvere problemi di disciplina, una vera ispirazione per insegnanti e studenti allo stesso modo.
Il Collegio, i sorveglianti
I sorveglianti sono l’occhio vigile e sempre attento sui ragazzi. Di giorno e di notte. Sono le “spie sul campo” che, incorruttibili, compiono il “lavoro sporco”.
Sono un uomo per i ragazzi e una donna per le ragazze. Le loro incombenze sono varie e tutte mirate all’osservanza delle regole del collegio. Sono loro a farsi consegnare tutti gli oggetti vietati del XXI secolo: telefono, iPod, iPad e poi piercing e gioielli vari, ogni genere di junk food e tutti i trucchi delle ragazze. Sempre ai sorveglianti tocca il compito di distribuire le uniformi e controllare ogni mattina che siano indossate nel modo corretto. Si occupano anche della pulizia e dell’ordine dei dormitori. Sono le persone con cui i ragazzi si relazionano maggiormente anche in momenti di forte scontro: le punizioni a cui i sorveglianti sottopongono i ragazzi hanno sempre un fine educativo e non sono mai gratuite.
Il collegio, la location
Il set del programma è stato il Collegio Convitto di Celana di Caprino Bergamasco, in provincia di Bergamo. La struttura, nata nel 1579 per volontà di San Carlo Borromeo, funzionava come collegio maschile e femminile e come istituto scolastico per i semi-convittori e per gli studenti esterni. Erano presenti circa 1.000 studenti di cui 700 vivevano all’interno. Tra gli studenti più noti ci fu anche Papa Roncalli.
Il Collegio, le materie
Le materie insegnate nel collegio a tempo pieno dai docenti sono: Italiano, Storia e Geografia, Latino, Matematica, Scienze Naturali, Educazione Fisica. Le materie non oggetto d’esame sono: Canto Corale, Economia Domestica per le ragazze e Applicazioni Tecniche per i ragazzi. Gli studenti de Il Collegio sono chiamati a sostenere un esame con un programma ridotto, ma per il resto identico, a quello della licenza Media del 1960 davanti alla commissione costituita dai loro professori. I ragazzi affrontano uno scritto di Italiano e uno di Matematica. Mentre l’esame orale è sulle seguenti materie: Scienze, Storia, Geografia e Italiano. Il loro giudizio finale, oltre a tenere conto delle prove d’esame, comprende anche i voti ottenuti durante il corso di studi e la condotta generale tenuta dall’allievo durante tutta l’esperienza.
Il Collegio, il format
IL Collegio, dal format internazionale “Le Pensionnat – That’ll teach’em” di cui la Rai ha acquisito i diritti è un programma realizzato in collaborazione con Magnolia S.p.a. La voce narrante italiana è di Giancarlo Magalli.
Un programma di Luca Busso, Massimo Righini. Scritto con: Paola La Rosa, Massimo Mapelli, Andrea Masci, Piera Sorrentino. A cura di: Paolo Dago. Produttore Esecutivo Magnolia: Nicole Plaidit. Direttore contenuti Magnolia Milano: Roberta Briguglia
Regia: Fabio Calvi, Direttore della Fotografia: Daniele Savi, Direttore di Produzione: Alessio Guetti, Scenografia: Conti|Marchetti, Stylist: Antonella Frazzetta.
Il Collegio, i partecipanti: alunni e insegnanti
Alunni: Carla Addonisio, Swami Caputo, Jenny De Nucci, Letizia Del Signore, Pietro Dell’Aquila, Silvia Di Santo, Davide Erba, Marika Ferrarelli, Dimitri Tammaro Iannone, Veronica Mastro, Alessio Milanesi, Filippo Moras, Federico Nobile, Adriano Occulto, Ludovica Olgiati, Arianna Pasin, Giovanni Petrigliano, Filippo Zamparini.
Corpo docente: Paolo Bosisio, Fabio Caccioppoli, Piera Candotti, Annalisa Ciampalini, Luigi Ferrari, Lucia Gravante, Marco Larosa, Andrea Maggi, Emilia Termignoni, Matteo Valbusa.
Il Collegio, dove vederlo in tv e in streaming
Il Collegio è in onda dalle 21.20 su Rai2 e in diretta streaming sul browser-app Rai Play.
Il Collegio, Second Screen
Il Collegio non ha profili o pagine social. Su Twitter l’hashtag per commentarlo è #ilcollegio