Renzo Arbore a Blogo: “In Rai ci sono pochi soldi, e allora faccio programmi gratis a casa mia” (VIDEO)
“No, non torno in seconda serata, io devo fare cose nuove. Mi interessa la Rete”
Martedì 20 dicembre alle ore 21.10 su Rai Storia andrà in onda uno speciale di Rai Cultura dal titolo Le chiamavano Jazz Band. A ricostruire la storia del genere musicale nato a New Orleans all’inizio del Novecento sono lo showman Renzo Arbore, il regista Pupi Avati e il vocalist Gegè Telesforo.
Blogo ha incontrato Arbore, attualmente presidente del Festival Umbria Jazz:
Torno in Rai? In realtà io continuo ad essere Rai, lo faccio un po’ proditoriamente, continuo a frequentare Viale Mazzini quando posso, lo faccio gratis, per passione televisiva. Lamentano sempre che ci sono pochi soldi, tanto vale che non me li date per niente e faccio programmi in casa. Infatti Le chiamavano Jazz Band è stato girato proprio a casa mia. Vengono con le telecamere e io ci rimetto alcuni caffè e la bolletta della luce (ride, Ndr).
Il legame di amicizia con il regista bolognese dello sceneggiato Jazz Band è di lunga data:
Io e Pupi Avati siamo della generazione degli appassionati di jazz. Io conoscevo Pupi Avati quando non lo conoscevo. Io sapevo di lui tramite le cronache dei giornali di jazz, lui sapeva di me. Quando ci siamo conosciuti era come se fossimo vecchi amici. Siamo due grandi raccontatori.
Arbore, che sarà tra gli ospiti di L’anno che verrà, lo show di Rai1 in onda il 31 dicembre 2016 in diretta da Potenza (conduzione di Amadeus e Teo Teocoli), ha definito “sentimentale” e “autobiografico” il cinema di Avati. Infine ha risposto così quando gli abbiamo chiesto, anche alla luce del nuovo prossimo impegno dell’amico Nino Frassica, se abbia intenzione di tornare a lavorare nella seconda serata Rai:
Mmm… no. Io devo fare cose nuove. Mi interessa la Rete, usare la Rete per fare televisione. La sto percorrendo, scorrendo, ravanando.
In apertura di post il video integrale dell’intervista.