Antonio Campo Dall’Orto: “Bassi ascolti? Dateci tempo. Ho trattato con Fiorello e Bonolis ma…”
Il Dg Rai ha preso le distanze da Parliamone sabato di Paola Perego: “E’ una scelta del Direttore di Rai1 Andrea Fabiano”
Antonio Campo Dall’Orto è intervenuto a tutto campo sulla crisi di ascolti della sua “nuova Rai”. Intervistato dal settimanale L’Espresso il Dg Rai ha così giustificato i flop di diverse novità televisive:
“L’azienda sta attraversando un periodo di transizione, di profonda riforma che il pubblico mostra di cogliere. L’altro giorno sui social, riguardo alla serata che Rai1 ha dedicato a Roberto Bolle, qualcuno ha addirittura scritto: ‘Queste sono le cose che mi riconciliano con il pagamento del canone…’. Nei momenti in cui si investe in innovazione ci sono cose che riescono bene e altre invece male. Ciò in cui vorrei migliorare è la formula per comunicare a tutti. La priorità per la trasformazione in Rai non riguarda solo noi che ci lavoriamo, ma è una priorità per il Paese intero, mentre qui alla fine si finisce sempre a discutere su un punto in meno di share”.
A questo punto Bocca fa i nomi: Politics, Nemo, Dieci cose. E il Dg risponde:
“Stiamo seminando. Il che non significa che, dopo qualche mese, non si debba setacciare. Però è importante, dal mio punto di vista, sottolineare la necessità e il valore di assumersi dei rischi. Perché i programmi nuovi sono delle startup che richiedono molte cure, mentre in Italia si schiaccia il coraggio criticando prima del tempo. E, comunque, segnalo che da inizio gennaio a oggi le prime serate Rai sono cresciute dello 0,7 per cento, con un +1,3 nella fascia tra i 15 e i 44 anni. Numeri che inducono a un certo ottimismo”.
Dalla scelta di sostituire Sabato in con Parliamone Sabato, condotto da Paola Perego, Dall’Orto prende le distanze: “Andrea Fabiano, il Direttore di Rai1, sostiene che sono scelte sue”.
Qual è la mission di Dall’Orto e la Rai su cui punta?
“Su Rai1 stiamo puntando soprattutto sul ripensamento in chiave internazionale del comparto fiction. Ci vanno dati tempo e fiducia. Nella mia testa il mix perfetto per la Rai attuale è quello tra Domenica in, Nemo e I Medici. La Rai che mi piace è quella vista negli ultimi tempi il lunedì sera con una buona fiction sulla prima rete, Pechino Express sulla seconda e Report sulla terza (praticamente la vecchia Rai, ndr)”.
A proposito delle sue presunte epurazioni sul fronte dell’informazione Dall’Orto smentisce tutto:
“L’errore è quello di guardare ciò che si è tolto senza considerare ciò che c’è ora. Chi segue i canale Rai, oltre ai telegiornali, trova un panorama informativo che spazia da Fabio Fazio a Lucia Annunziata. Bianca Berlinguer ora porta l’informazione in una fascia che prima non ne aveva. In primavera la trasmissione si arricchirà di una seconda serata. Tutto all’insegna del servizio pubblico e del racconto della nazione. Le critiche di Nicola Porro? Non va dimenticato che è un giornalista che è stato toccato in prima persona dal nostro cambiamento”.
Riguardo, invece, ai grandi acquisti sfumati… “Sì, è vero, ho trattato con Bonolis, che è un conduttore poliedrico. Ed è finita male. Quando ho parlato con Fiorello, invece, era già in parole con Sky. Il che non significa che in futuro non si possa torna lavorare insieme. Anzi: a mio avviso, anni fa, ha realizzato il sabato sera televisivo che rappresenterebbe alla perfezione la nostra Rai di oggi. Già da domani ospiterei con gioia qualcosa di simile allo spettacolo teatrale che Rosario ha portato in giro per l’Italia. La porta è aperta, e a questo punto lo sanno tutti”.
Resta ferma la stima del Direttore per la rivale Maria De Filippi e la sua “versatilità”, mentre su Bruno Vespa vola basso: “Non è un manifesto della nostra azienda, è soltanto una delle voci che la compongono”.