La Corte Europea conferma: il Canone Rai va pagato
Poteva costituire un importante precedente per opporsi al pagamento dell’odiatissimo Canone Rai, ma la Corte di Giustizia di Europea ha dato torto al ricorrente, un privato cittadino. I giudici di Strasburgo hanno nuovamente confermato, eliminando definitivamente qualsiasi equivoco in merito, che il pagamento del Canone è dovuto per il solo possesso di un televisore.A voler
Poteva costituire un importante precedente per opporsi al pagamento dell’odiatissimo Canone Rai, ma la Corte di Giustizia di Europea ha dato torto al ricorrente, un privato cittadino. I giudici di Strasburgo hanno nuovamente confermato, eliminando definitivamente qualsiasi equivoco in merito, che il pagamento del Canone è dovuto per il solo possesso di un televisore.
A voler essere pignoli la legge, piuttosto antiquata, parla di “qualsiasi apparecchio atto a ricevere” trasmissioni televisive. In questo senso, venisse applicata rigidamente, anche il possesso di Personal Computer dotati di scheda tv e i telefonini di ultima generazione dovrebbero comportare l’obbligo di pagamento del canone Rai.
Nel caso portato di fronte alla Corte Europea il ricorrente, che nel 1999 aveva richiesto ed ottenuto la disdetta del Canone, si opponeva al provvedimento con il quale la Guardia di Finanza (4 anni dopo e come previsto dal Regio Decreto n. 246 del 1938) aveva posto i sigilli al suo apparecchio televisivo rivendicando il suo diritto di non guardare la Rai, ma di ricevere informazioni attraverso altri canali tv.
Tutto ciò è chiaramente un equivoco ingenerato dalla denominazione “Abbonamento Rai” con il quale annualmente viene richiesto il pagamento dell’imposta sul possesso degli apparecchi televisivi.
La Corte, pur riconoscendo che suggellare il televisore rappresenta “un’ingerenza nei diritti del ricorrente“, il provvedimento è perseguito con “un obiettivo legittimo: persuadere gli individui a pagare una tassa“.