Giletti: “Pressioni per avere Monti all’Arena dopo Berlusconi? Non rispondo”
Le regole valgono anche per il Premier, a partire da quelle della par condicio.
UPDATE: Intercettato dal Fatto quotidiano, dopo la cancellazione dell’annunciata intervista a Monti nella prossima puntata dell’Arena, Giletti dichiara:
“Pressioni dello staff del premier per venire ospite dopo Berlusconi? Non rispondo. Io prima vittima della par condicio? Il Cda Rai ha deliberato che nei giorni festivi non si può dare spazio ai politici, rispetto le regole, che dire. Avrei voluto chiedere a Monti dei suoi rapporti con le banche, con la Fiat, peccato. Però queste sono le regole”.
Intanto, sull’intervista di Giletti al Cavaliere, oggi il Fatto riporta che lo staff di Berlusconi avrebbe richiesto di abbassare la temperatura in studio di 10 gradi. E Giletti commenta ironico:
“Problemi col trucco? Quel giorno la temperatura si sarebbe dovuta abbassare di 20 gradi, tanto era surriscaldato il ‘clima’. Qello che so è che i tecnici, i collaboratori di Berlusconi, come capita sempre con l’ex presidente del Consiglio, fanno dei sopralluoghi, si informano su alcuni aspetti, prima di ogni intervista”.
Posto che Massimo Giletti si era mostrato aperto al confronto con i leader politici di qualsiasi schieramento, ospitare Mario Monti domenica prossima sarebbe stato contro i patti. Salta, così, l’intervista al Premier prevista durante l’Arena di domenica prossima (ma lui si consola andando domani a Otto e mezzo su La7).
La spiegazione non è legata alla par condicio, ma a una decisione del Cda di viale Mazzini adottata il 19 dicembre: nei giorni delle festività natalizie nessun politico avrebbe avuto spazio come ospite di trasmissioni televisive, ad eccezione ovviamente dei telegiornali. Poiché domenica prossima è il giorno dell’Epifania, vale lo stesso embargo ai politici in tv dettato per il 24, 25, 26 e 31 dicembre e l’1 gennaio.
Nella giornata di oggi la commissione di vigilanza Rai ha, per il resto, approvato il regolamento sulla par condicio nel servizio pubblico relativa alla prossima tornata elettorale, dopo un confronto durato sette ore. Il regolamento vale anche per il presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti, il quale deve sottostare alle regole della comunicazione politica come tutti gli altri (proprio oggi sono piovute le polemiche per il suo ritorno a Uno Mattina).
Le sue funzioni di presidente del Consiglio dovranno limitarsi, nel periodo di par condicio, alla stretta attualità: il suo ruolo pubblico e istituzionale verrà ridotto all’essenziale, senza diventare “il vettore per iniziative politiche”: quando Monti parlerà di Lista Monti dovrà sottostare alle regole della par condicio.
Sempre stasera il Tg1 delle 20 ha intervistato Silvio Berlusconi, dopo che un suo intervento era saltato il 28 dicembre (giorno in cui poi si consolò andando lui stesso all’Arena) per la conferenza stampa del capo del governo. Conferenza che è stata definita da alcuni schieramenti politici avversari “forzata”, solo considerando la durata di due ore.
Sempre nella riunione di oggi è passata l’ipotesi sulle conferenze stampa dei leader delle coalizioni e dei leader delle liste, da gestire sulle reti Rai con sorteggio e massimo egualitarismo.
Proprio le conferenze stampa serali, collocabili in un arco di tempo che andrà dalle 21 alle 22.30, saranno un problema per il Festival di Sanremo, in programma dal 12 al 16 febbraio, praticamente a ridosso della scadenza elettorale. Le tribune politiche elettorali, invece, sono previste al mattino dalle 7 alle 9 oppure nel tardo pomeriggio dalle 17 alle 19: toccherà all’azienda di Viale Mazzini decidere.