Home Nove Lupi, Pablo Trincia a Blogo: “Il pubblico apprezza sempre la qualità: è la mia religione”

Lupi, Pablo Trincia a Blogo: “Il pubblico apprezza sempre la qualità: è la mia religione”

Sei nuove puntate per il format, rinnovato in corsa da Nove, e un progetto radiofonico prossimamente online: di questo e di altro si parla nell’intervista a Blogo.

pubblicato 2 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:21

Ancor prima che terminasse la prima stagione, Nove ha deciso di rinnovare l’appuntamento con LUPI – Limited Access Area, ciclo di documentari internazionali introdotti e spiegati da Pablo Trincia che ha condotto il pubblico alla scoperta di alcuni dei ‘predatori’ più spietati della contemporaneità. Si riparte stasera, domenica 2 ottobre, alle 23.00 con “San Pedro, il carcere senza polizia”, dedicato al carcere di San Pedro, in Bolivia, dove le guardie non si azzardano ad entrare e i 2000 detenuti si autogestiscono. E’ solo la prima delle sei nuove puntate prodotte da Pesci Combattenti per Discovery, che vedremo nella seconda serata domenicale del canale 9 del DTT.

Quale modo migliore per parlare di questa nuova stagione se non una chiacchierata con Trincia, confermatosi una garanzia per il pubblico e una firma imprescindibile per la realizzazione di prodotti d’inchiesta di qualità.

Partiamo subito dalla ‘sostanza’: di cosa tratteranno queste sei nuove puntate di LUPI?

Oltre alla puntata in onda stasera, si parlerà ancora di carceri, ma la prossima volta al centro ci sarà un carcere della contea di Maricopa, in Arizona, ‘governato’ col pugno di ferro dallo Sceriffo Joe Arpaio – considerato il più cattivo d’America – costringe i detenuti praticamente in schiavitù. E ancora racconteremo la mattanza senza scrupoli dei rinoceronti, approfondiremo la situazione del Messico e proveremo a raccontare le circostanze e le conseguenze della guerra con la Russia per l’Ucraina. Ci sarà poi un viaggio in Corea del Nord, che cercheremo di conoscere meglio attraverso la prospettiva tutta particolare di Alejandro Cao de Benós, aristocratico spagnolo che è l’unico straniero a lavorare per il regime nordcoreano.

Si tratta sempre di reportage internazionali, molto interessanti, selezionati tra i migliori del genere, che commento e introduco, cercando anche di raccontare i trucchi del mestiere del giornalista investigativo.

E’ cambiato  qualcosa nella struttura del programma?

Posso dire che queste nuove puntate sono anche migliori delle precedenti. Abbiamo migliorato la scrittura, per esempio. Nelle prime puntate abbiamo preso un po’ le misure, ma ora abbiamo potuto modulare meglio spazi e tempi. L’idea che ci ha guidato questa volta è che  io ‘devo meritarmi la telecamera’, devo ‘giustificare’ l’interruzione del documentario, al di là del break pubblicitario, della classica funzione di “abbiamo visto” e “tra poco vedremo”. Devo dire qualcosa di interessante, di diverso, di trasversale… ci siamo impegnati di più, dando più informazioni e più contenuti. Sfruttiamo al massimo il tempo a disposizione.

Vedersi rinnovare un format in corsa non è una cosa consueta. Ti aspettavi una conferma così repentina?

So che a Discovery sono molto contenti di come è andata. La Rete si è resa conto che c’è un pubblico per questi contenuti, un pubblico interessato e che addirittura si lamenta perché vorrebbe andassero in onda prima, ma gli argomenti sono delicati e quindi vengono trasmessi in seconda serata. Mi aspettavo questa rapida riconferma? Io ho sempre creduto che se un contenuto è bello, interessante, intelligente ben scritto, girato bene e ben veicolato, funziona e la gente lo apprezza. Questa è la mia ‘religione’ e faccio di questo una costante nel mio lavoro.

In attesa di scoprire se ci saranno anche nuovi appuntamenti di Lupi nel 2017, a breve dovrebbe partire anche Cacciatori, su Nove. Hai idea di quando potrebbe debuttare?

Per Lupi dipenderà da Discovery. Intanto non so bene quando dovrebbe andare in onda il doppio pilot di Cacciatori, il format che ho proposto a Magnolia e nel quale ci mettiamo sulle tracce di qualcuno di cui non si hanno più notizie insieme alla persona che lo cerca. Le prime due puntate sono meravigliose. Siamo riusciti nell’obiettivo di realizzare il format che ci eravamo prefissi e secondo me è venuto molto bene. Me lo dico da solo (sorride). Potrebbe partire alla fine di Lupi…. vedremo.

Intanto queste nuove puntate debuttano in una serata ‘particolare’ per Nove, che vede in prima serata il ritorno di Roberto Saviano impegnato questa volta a commentare La Propaganda dell’ISIS.

Guarda, io sono contento che il canale abbia scelto la via del reportage. Oltre Saviano, ci sarà anche Giancarlo Giannini con La Meraviglia della Scienza (dal 7 ottobre ndr) … è un filone di identità importante per un canale che fa sì intrattenimento, ma che vuole trattare anche temi forti. E’ una bella scelta di identità.

A proposito di identità e di ‘missioni’, tu sei uno che non sta mai fermo. L’altra volta ci parlasti di un progetto per un programma sulle lingue. Ci stai lavorando?

A dire il vero ora sto lavorando, insieme ad altre due persone, a un progetto ‘colossale’ e sperimentale, del tutto inedito. Sono sicuro al 100% che spaccherà, non ho nessun dubbio, perché so che verrà fatto bene e quando una cosa è fatta bene, come vuole la mia ‘fede’ (sorride), la gente lo apprezza, lo condivide, lo guarda.

Ci hai incuriosito, però…

Guarda, è ancora presto per parlarne… Posso dirti però che è una serie radiofonica, disponibile online in podcast, ed è una storia sulla quale sto lavorando da due anni. Ma poi ne riparleremo non a brevissimo, ma neanche tra molto tempo. Sono sulle stelle su questo progetto, sulle stelle proprio!

E l’entusiasmo non è quello che gli manca. Non vediamo l’ora, quindi, di risentirlo per parlare di questo nuovo progetto seriale e di vederlo all’opera con le nuove puntate di Lupi, il doppio pilot di Cacciatori e il programma Mai più Bullismo, prossimamente su Rai 2. Intanto da stasera Lupi andrà in onda insieme a Le Iene: più che uno scontro sarà un confronto tra ‘fratelli’, tra figli di una stessa scuola, come ci raccontò lo stesso Trincia nella scorsa intervista. Ma questa è un’altra storia: ci prepariamo, piuttosto, a sentire quelle che Pablo ha scelto, costruito e commentato per noi.

 

Nove