Tu si que vales, Maria De Filippi: “Un figlio adottato non è capitato”. Meglio di una campagna del Ministero
Edson D’Alessandro ha avuto un Pass per la Finale di Tu si que vales 2016. Con tanto di lezione morale di Maria
Non c’è programma di Maria De Filippi in cui, tra momenti ridanciani o molto leggeri, non si annidi una lezione di educazione civica (vedi il grande passo sociale del trono gay proposto con grande sensibilità). Ecco arrivato il turno di Tu si que vales sin dalla prima puntata.
Dopo l’alternanza di toni noir e goliardici è arrivato il momento emotainment, che inizialmente suonava decisamente ‘telefonato’ e un po’ patetico. Il giovanissimo Edson D’Alessandro, brasiliano, ha infatti da subito ricollegato la scelta della sua canzone a un dramma degno di un caso umano televisivo:
“Ho scelto Jealous perché penso sia una canzone che mi appartiene molto. Sono molto geloso della nuova famiglia che ho perché ho avuto una storia lunga e brutta. Io sono nato in Brasile il 22 agosto, a 4 anni ho perso i miei genitori e stavo in strada tra fame e povertà. Come si sta lì in Brasile… Un giorno stavo a casa, stavo con mia mamma e quest’uomo che non lo conoscevo proprio. Quel giorno lì mi cacciò, io già a 4 anni sono stato in strada. Poi un giorno stando lì in strada arrivarono gli assistenti sociali, mi presero e mi portano in casa famiglia. Lì ci sono stato per circa 2 anni in questa casa famiglia. Sono stati brutti. Alla casa famiglia un giorno mi arrivò una lettera in cui stava scritto che questi due genitori mi stavano vedendo a prendere. Quel giorno la mia vita si è stravolta, è cambiata”.
Peccato che Maria De Filippi abbia da subito intercettato la verità della sua storia, riuscendo anche a convincere un eterno scettico come il sottoscritto. La conduttrice ha, infatti, subito notato la sua balbuzie commentandola con tatto:
“Non riesci a parlare in modo fluido per una questione emotiva?”.
Edson le ha risposto:
“E’ per questo problema che ebbi quando ero piccolo. Io credo che quando non hai affetto…”.
Ecco arrivare dritta al cuore la grande morale della tv defilippica, che ha evocato un’esperienza di vita vissuta dalla stessa conduttrice:
“E’ una cosa importante, tu devi pensare che sei stato scelto, non sei capitato. Quando una persona decide di adottare non lo decide così, sceglie di diventare madre o padre. E soprattutto ti sceglie come figlio. Questa è la cosa più importante. Sei stato voluto a tutti gli effetti, non sei mai stato abbandonato. Semplicemente sei stato voluto tanto da qualcun altro”.
Un consiglio. La prossima volta che il Ministero deve fare una campagna di sensibilizzazione e vuole evitare gaffe si rivolga a lei.