La Gabbia, Barnard (di nuovo) fuori: “Paragone omuncolo, ecco cosa ci siamo scritti via sms”
“Tornato a La Gabbia da poche settimane, l’aria si fa pesante subito. Iniziano a dirmi che la curva dell’audience cala dopo 3 minuti di un mio intervento…”
Con questo post raccontiamo – con colpevole ritardo – quanto accaduto negli ultimi due mesi dalle parti di La Gabbia, il talk show di La7, tornato in onda la scorsa settimana. A svelarlo è Paolo Barnard (ovviamente, siamo disponibili ad ascoltare anche la versione dell’altra campana). Il giornalista, in passato fortemente critico (eufemismo) con la rete, con la trasmissione e con il suo conduttore, per l’ennesima volta dà conto della sua esclusione rivelando interessanti retroscena. E lo fa riportando lo scambio di sms che sarebbe avvenuto proprio con Gianluigi Paragone.
Sul suo blog, Barnard ricostruisce quanto avvenuto nei mesi scorsi, quando su La7 andava in onda la versione estiva La Gabbia Open (il titolo è stato confermato anche per l’autunno):
E’ LA NOTIZA CHE CONTA, NON QUANTI LA GUARDANO. Mi sembra un concetto accessibile a un pezzo di pane toscano con l’insegnante di sostegno. Non può succedere che una notizia salva vite o salva Paese venga soppressa dal Direttore di un media perché “non fa audience”, e perché neppure a lui gli “frega un cazzo”. Ma questa è l’unica legge rimasta nei media, devi fare audience col popolino, e la sto pagando sulla mia pelle.
Tornato a La Gabbia da poche settimane, l’aria si fece pesante subito, e a nulla vale qui la memoria di che razza di esclusive gli ho dato in 4 anni, a partire da L’Ultima Parola di RAI2. Iniziano a dirmi che la curva dell’audience cala dopo 3 min di un mio intervento, anche se, ad esempio, sto raccontando a 7,3 milioni di pensionati italiani che in un Memo interno dell’Assicurazioni Generali si legge che l’intero sistema delle integrative è una truffa. Cioè sto dettando il vaccino anti cancro a 7.3 milioni di pensionati. Ma non conta, l’audience non c’è, quindi Barnard cambia tempi e soggetti.
Poi arriva la mazzata del crollo totale del mio servizio dove racconto ‘alla nonna’ con scarpa in mano perché ci ruberanno montagne di miliardi per salvare banche destinate a fallire e rifallire. Sono soldi vostri che spariranno dalla scuola, alloggi, salute… Ma no, l’audience non segue.
Mi trovo scioccato, non so più che dire. Non posso deformare il Giornalismo perché si adatti all’audience dei fessi. Dopo 5 giorni di agonia ripropongo a Paragone un intervento per la prossima puntata, anche questo centrale alla vita del cittadino che oggi viene macellato un giorno sì e uno no dall’ISIS. Mando la proposta via sms a Paragone, con dentro anche uno scoop da magistratura. Mi tocca di farlo via sms perché nessuno a La Gabbia ha tempo per parlarmi al tel 10 minuti, cosa normale per uno come me che lavora gratis per loro…
Ecco i messaggini che i due si sarebbero scambiati:
Io: Proposta: rimango su mio ruolo economico, ma prendo dentro attualità terrorismo. Analisi inedita: Isis ha già perso guerra con noi, non ha economia, né manodopera e i mercati li ignorano quando colpiscono UE. Poi c’è dossier bomba Al-Araby al-Jadeed (ignorato da big media IT) + rivoluzione Shale USA con cui spiego le altre 3 mosse x schiacciare Isis del tutto con economia. Molto forte e su attualità. Dimmi
Lui: Prima parte buona ma la seconda non interesserà. Non interessa nemmeno me…
Io: ???? Prima parte dice come stanno perdendo, la seconda è sui 3 colpi di grazia a Isis. Dossier autorevole e bomba. Non ti capisco.
Lui: Non è che autorevole tutto quello che porti tu. A me non frega. Andrà male. Poi fai tu.
Io: Mai detto che autorevole solo io. Fatto del mio meglio. Non ho roba che frega a te. Ho roba che frega alle vite italiane. Stronchi senza neppure sapere di cosa parlavo, non sai un cazzo di questa roba. Poi la gente muore in EU. Congratulazioni. Arrivederci.
Lui: Mi hai scocciato, ora basta.
No comment.
Pochi giorni dopo, il giornalista apre un suo articolo così:
Premessa: questo articolo, in versione molto semplificata, era il mio tema per La Gabbia di stasera, e che il giornal… sì insomma Paragone “non mi frega un cazzo, andrà male”. Gli ho dato il benservito, trasmetta le operette col microfono ai pensionati finti poveri coi cartelli per essere in Tvvvvvù. Poi quando saltiamo per aria o ci falciano in un bar, tutti a piagnnne… gli italiani.
Ad agosto scorso, Barnard torna sulla vicenda e se la prende pure con Carlo Freccero:
Alla quarta cacciata dalla Tv ho guardato se nei commenti di La Gabbia c’era una parola su di me. Zero. Cazzo, dov’è finita da un giorno all’altro tutta sta gente italica isterica per Barnard “Sei un grande non mollare”? E quei buffoni del pubblico della Gabbia che sembravano la curva della Lazio ogni volta che salivo sul parterre? Dove cazzo sono ora? Però se un babbione ex lottizzato della RAI come Freccero dice una troiata di vostro gusto su Renzi, i commenti sono 500.000, cazzo sta salvando l’Italia dei vostri figli. Apro Twitter. Lì l’ultima Olgettina dei blog di Gomez ha 60 milioni di seguaci, e Barnard ne ha 1300 di cui la metà sono fake delle porno chat. Ma va?
In un altro post pubblicato sul suo blog a fine agosto, Barnard rievoca così la sua collaborazione a La Gabbia:
Paragone mi chiede di fare il giornallavandaio – cioè quello che gli insegnò Bossi quando Paragone stava alla Padania – insomma voleva facessi il lavandaio al grido di “E ora microfono e telecamera a Paolo Barnard!”, cioè di neppure fare giornalismo, ma proprio neppure una pallida imitazione, perché lui deve fare ‘la curva’, e allora non mi sono girato dall’altra parte, ho protestato con sto omuncolo. Fulminato.