Tutto cominciò con Luisa Ranieri al debutto alla conduzione – dopo aver pure affiancato Adriano Celentano in Rock Economy, con Amore criminale su RaiTre. Dopo la pesante eredità timidamente ricevuta da Camila Raznovich in seconda serata, la donna del Commissario Montalbano ha compiuto il passo più lungo della gamba passando in prima. L’esperimento si è rivelato fallimentare e lei, guarda caso, ha dichiarato che non rifarà il programma.
Poi, a subentrare a un’Alessia Marcuzzi che aveva sentito puzza di flop, abbiamo visto Giulia Bevilacqua conduttrice in prova de La Scimmia: sia la sua credibilità che quella del programma, poi rianimato dalla De Filippi, si sono rivelate due buchi nell’acqua.
Peccato che il 2013, anziché smorzare il trend dell’attore prestato alla conduzione, lo cavalcherà fino in fondo. Si dà il caso, infatti, che il nuovo “vecchio” show corale di RaiUno, Riusciranno i nostri eroi, punterà proprio sul ritorno alle primedonne di una volta. E a essere stata scelte per lo scopo sono due attrici del cinema italiano come la popolare Laura Chiatti e la più di nicchia Donatella Finocchiaro.
Max Giusti spera, così, di poter una volta per tutte condurre un varietà di successo in prima serata, dopo il fallimento di Stasera è la tua sera. In uno dei promo del varietà, al debutto venerdì 11 gennaio su RaiUno, lo vediamo attendere la Chiatti sul red carpet come se fosse una grande star di Hollywood. Pur comprendendo che la tv abbia bisogno più che mai di nuove dive, siamo sicuri che la frivola e svogliata pupa del cinema italiano sia una buona scommessa televisiva?
E poi c’è lui, il tanto faticosamente trovato presentatore di The Voice, Fabio Troiano. Uno che ha fatto sempre fiction di qualità, sotto l’egida di Taodue, marciando sulla sua somiglianza con Santamaria e sul fare da action man tenebroso.
Abbiamo iniziato a vederlo all’opera con i primi promo del talent-rivelazione atteso su RaiDue. Troiano spiega il meccanismo delle audizioni online con il carisma di un termosifone centralizzato, uno sguardo talmente fisso da rasentare il perso nel vuoto e quella classica aria di superiorità dell’attore, appunto.
Perché, in un momento in cui tanti conduttori sono a spasso e tanti altri potrebbero essere lanciati, arrivano in tv quelli più abituati a lavorare col copione, che con la scaletta? Staremo a vedere se questa scelta, applicata ai programmi di punta del prossimo anno, pagherà o meno.