Miss Italia 2016: la retorica delle donne curvy per rendere lo show ancor più vicino al popolo. E’ la scelta giusta?
Tra le 40 finaliste, ci saranno 3 ragazze curvy.
La cura La7 a Miss Italia ha provocato risultati tenui.
L’unica ad aver beneficiato del trasferimento del concorso di bellezza più rinomato nel nostro paese dalla Rai a La7 è stata, come ovvio che fosse, Patrizia Mirigliani che non ha avuto la sventura di veder spedita in soffitta a far la polvere la creatura del padre Enzo.
La7, continuando a ragionare in questa logica, però, non ne ha tratto così giovamento. Avrà anche il suo bell’evento con il quale aprire la stagione televisiva ma, in quanto a risultati d’ascolto, non si sono registrati sfracelli fino ad ora (come nelle ultime edizioni in Rai).
C’è stato il tentativo di renderlo uno show “alto“, con la prima edizione, esperimento terminato con un nulla di fatto, e c’è stato il tentativo di renderlo un nuovo trampolino di lancio per Simona Ventura e per il suo ritorno alle generaliste, questo terminato senza infamia, né lode, con SuperSimo che ha dovuto, successivamente, accettare le lusinghe dell’Isola ma da concorrente.
Per il quarto anno su La7, quindi, Miss Italia si sta giocando la carta del “popolo” (non usiamo il termine populista perché siamo generosi) o meglio, se la sta giocando ancora più esplicitamente.
Alla conduzione, scelta decisamente opinabile considerati i suoi precedenti e numerosi “successi” televisivi, è stato chiamato Francesco Facchinetti che, della sua ovvietà e prevedibilità, ha addirittura fatto virtù, innalzandole ad emblemi di fierezza. Un nome più tranquillizzante del suo è arduo trovarlo.
La novità più rilevante, però, è l’iniziativa di Miss Italia riguardante le donne curvy. Tra le 40 finaliste, infatti, troveremo tre ragazze appartenenti a questa categoria che, negli ultimi anni, ha trovato credibilità e rispetto anche nel mondo della moda.
Patrizia Mirigliani ne ha parlato così in conferenza stampa: “L’apertura alle curvy è l’idea forte di Miss Italia, nata in sordina cinque anni fa. E’ un modo diverso di essere. I canoni della ragazza della porta accanto sono cambiati rispetto a qualche tempo fa, noi di Miss Italia cerchiamo di abbattere gli stereotipi. Se il mondo della moda cambiasse insieme a noi, saremmo dei vincenti”.
Sono dichiarazioni che, a prima lettura, risultano inappuntabili ma, se sviscerate un po’ di più, possono portare a qualche considerazione o punto di domanda.
Sostanzialmente, infatti, anche Miss Italia, inutile negarlo, ha contribuito ad alimentare quegli stereotipi sulla bellezza femminile che oggi si impegna ad abbattere. Non facciamo nomi, sarebbe inopportuno, ma ragazze magre o ragazze prive di forme evidenti, ne sono passate eccome anche a Miss Italia (e in alcuni casi hanno anche vinto).
Urlare ai quattro venti “l’apertura alle curvy è l’idea forte di Miss Italia” appare quasi come una scusa subliminale, quasi per dire “perdonateci se per 75 anni vi abbiamo propinato un modello di bellezza sbagliato”.
Esaltare le curvy, come se non bastasse, infatti, implica inevitabilmente lo sminuimento delle altre concorrenti in gara.
L’iniziativa sociale a favore della lotta all’anoressia è ammirevole e Dio ce ne scampi dal contestarla. Una ragazza magra, però, che magrezza non è sempre sinonimo di malattia, ricordiamolo, rimane sconfortante per l’italiana media in quanto, nella maggior parte dei casi, inarrivabile. Una ragazza morbida, con le curve o proprio con qualche chilo in più, invece, appare più “umana” e, di conseguenza, più vicina al popolo, appunto.
La vittoria di una curvy sarebbe la sublimazione totale.
In breve, per rilanciare definitivamente Miss Italia, il concorso vuole apparire più ecumenico che mai.
Dopo il via libera alle mamme e alle ragazze di origini straniere, via libera sacrosanto per entrambe, sempre meglio ribadirlo, ora è il turno delle curvy.
Voler piacere a tutti e a tutti i costi, e sottolinearlo in modo fin troppo evidente, però, è un cul de sac dal quale Miss Italia rischia di non uscire più.