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Roberto Saviano a Che tempo che fa

La mia ambizione? Pensare che le parole possano cambiare le cose.E’ questa la frase che ha appena pronunciato Roberto Saviano nello speciale Che tempo che fa a lui dedicato, proprio mentre sto scrivendo. Proprio mentre penso che, tutto sommato, questo grande momento di televisione merita un altro post, dopo la segnalazione, dopo essere entrato a

25 Marzo 2009 21:27

Roberto Saviano a Che tempo che fa

La mia ambizione? Pensare che le parole possano cambiare le cose.

E’ questa la frase che ha appena pronunciato Roberto Saviano nello speciale Che tempo che fa a lui dedicato, proprio mentre sto scrivendo. Proprio mentre penso che, tutto sommato, questo grande momento di televisione merita un altro post, dopo la segnalazione, dopo essere entrato a far parte dei nostri consigli.

Lo merita per i contenuti del programma e per il suo protagonista. Lo merita per la sobrietà con cui la messa in scena televisiva racconta la storia di Roberto Saviano, completamente al servizio dell’evento e dei profondi contenuti che Saviano propone.
Lo merita perché, sinceramente, non riesco a immaginare un programma più adatto per uno speciale del genere. Lo merita perché generalmente, qui, parliamo del futile e del faceto, pontifichiamo sugli ascolti di questo o quel reality, parliamo anche di gossip e di leggerezza: e ci mancherebbe altro, sia chiaro. Il faceto, il futile, fanno in qualche modo parte del nostro lavoro.

Ma per una volta che la televisione pop si dedica a qualcosa, a qualcuno che è diventato popolare per questioni che popolari non dovrebbero essere, ma che lo sono giocoforza, be’, non ci si può esimere dal parlarne nuovamente.

Anche il sottoscritto pensa che le parole possano cambiare le cose. E come il sottoscritto, probabilmente, ci sono molte altre persone, là fuori, che lo pensano. E così, forse, anche la televisione può cambiarle: le ha cambiate, nel tempo, in maniera silenziosa, forse anche subdola. Può cambiarle quando dà voce, con la sua straordinaria potenza, con la sua smisurata capacità di penetrazione, a persone come Roberto Saviano.

Io voglio essere un’operazione mediatica, dichiara ora Saviano.

C’è un sottotesto importante in questa frase, che è come un frattale e andrebbe analizzata in tutti i suoi aspetti, andrebbe contestualizzata e meriterebbe ore di spiegazione. E’ corretto, che Saviano voglia essere un’operazione mediatica. E’ incredibile che qualcuno possa accusarlo di esserlo.

Subito dopo, un RVM ai limiti dell’inverosimile – molti avranno già visto altrove alcune di queste immagini – su opinioni raccolte a proposito di Saviano, in quel di Casal di Principe, rende bene l’idea, spiega perché Gomorra e Saviano debbano essere un’operazione mediatica. Perché è evidente – e non solo da un RVM riepilogativo – che la lotta alle mafie necessiti anche di un mezzo pop come la televisione. E di operazioni mediatiche.

Paul Auster, Roberto Saviano, David Grossman

Ora, nella seconda parte, c’è anche tempo per parlare di letteratura, come annunciato. Ce ne fosse bisogno, chapeau.


Roberto Saviano a Che tempo che fa

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Che Tempo Che FaFabio Fazio