Starz, Chris Albrecht contro gli Emmy Awards e l’Academy: “Non si gioca alla pari, dovrebbero celebrare la diversità”
Il presidente di Starz Chris Albrecht, al Television Critics Association press tour, ha contestato le regole dell’Academy per promuovere i propri show agli Emmy Awards, contestando le mancate nomination ad Outlander
Starz è un network che sta dimostrando di essere competitivo con la concorrenza delle tv via cavo, grazie a show come Outlander e Power che, anno dopo anno, sono diventati i pezzi forti del canale, al punto da fargli raggiungere quest’anno lo stesso numero di abbonati di Showtime. A quanto pare, però, non basta per convincere l’Academy a nominare le sue serie tv agli Emmy Awards.
Fatta eccezione per la categoria Miglior colonna sonora originale l’anno scorso e per quella dei Migliori costumi quest’anno, infatti, Outlander non ha ricevuto nessuna nomination importante, nonostante la critica -ed anche i colleghi, come George R.R. Martin– abbia elogiato la serie tv tratta dai romanzi di Diana Gabaldon. Stesso discorso vale per Power, che non ha ricevuto nessuna nomination, e per The Girlfriend Experience.
Al Television Critics Association press tour, il presidente del network Chris Albrecht ha rotto il silenzio intorno alla questione, lamentandosi del fatto che le regole per permettere ai network di promuovere al meglio i propri show all’Academy escludono i canali più piccoli, che non hanno risorse necessarie per campagne promozionali volte a far conoscere i propri show a coloro che, poi, dovranno votare i vincitori degli Emmy.
“Non credo che riusciremo mai a battere questa gente e questi show”, ha detto Albrecht. “Ho fatto parte del team che ha deciso le regole su come promuovere i propri telefilm agli Emmy Awards. Fidatevi, non si gioca alla pari. Ho passato anni all’Academy, lavorandovi. Prende un sacco di soldi, e c’è la volontà di continuare così. Detto questo, non potrei essere più orgoglioso del lavoro fatto su queste serie tv. Meritano dei premi. Il punto non è che sia o no un Emmy Award”.
Per Albrecht il problema sta nel fatto che l’Academy non riesca a riconoscere che la televisione di oggi sia composta da tante serie tv differenti l’una dall’altra, portavoce di varie comunità e situazioni sociali e culturali che rappresentano un mondo in evoluzione. Certo, l’Academy ha esteso il numero di nominati per categoria, ma questo, secondo il presidente del network, non cambia nulla:
“[L’Academy] è formata da un gruppo molto ristretto di persone, non importa quanto cerchino di espandere la loro base di iscritti. Credo che l’Academy dovrebbe celebrare un tempo senza precedenti in tv. Dovrebbero trovare un modo per mettere in risalto la diversità, per avere qualcosa che rifletta quest’espansione e non per avere quello che è, continuamente, per totale di candidature, un processo riduttivo che finisce con un numero maggiore di perdenti e lo stesso numero di vincitori.”
Albrecht è convinto che prima o poi uno degli show di Starz riuscirà ad ottenere una candidatura tra le categorie più importanti degli Emmy. “So che ci sono persone che lavorano a questi telefilm che vorrebbero essere a fianco dei loro colleghi nominati”, ha detto. “Ci sarà una serie tv che ci riuscirà.”
La sua polemica si estende anche ai Golden Globe che, nell’ultima edizione, hanno nominato Caitriona Balfe e Tobias Menzies come Migliori attori di una serie tv drama, senza però vincere nessun premio. “Raramente lasciano andare a casa qualcuno a mani vuote, eppure noi l’abbiamo fatto”, polemizza. “Ero davvero sorpreso. Ho pensato ‘Cosa significa?’ E’ davvero qualcosa di sciocco”.
Per Albrecht non resta che aspettare e sperare che l’Academy abbia sentito la sua lamentela. D’altra parte, anche The Americans ha dovuto aspettare quattro stagioni per ottenere una nomination.