Cristiana Vaccaro a Blogo (ESCLUSIVA): “Io, Maddalena, nuova Cettina di Un medico in famiglia 10. Ma non sono la sua copia”
“In questa fiction ci sono persone che lavorano insieme da oltre 10 anni, è stato come entrare in una casa. L’ho fatto in punta di piedi. Lino Banfi mi ha aiutato con il dialetto pugliese”
Cristiana Vaccaro, la nuova Cettina, o se preferite, la nuova Melina, di Un medico in famiglia 10, parla per prima volta del suo ruolo nella fortunata fiction di Rai 1 che tornerà in onda nella prossima stagione. Lo fa ai microfoni di Blogo, in occasione delle Giornate del Cinema in Basilicata a Maratea dove ha presentato la pellicola cinematografica Ovunque tu sarai.
Il mio è un personaggio nuovo per un ruolo antico, quello di Cettina. Si chiama Maddalena Tannino, anzi in pugliese Tannin Maddalena.
È una colf?
Inizialmente non lo è. È una amica di famiglia che viene ospitata per una serie di avventure a casa Martini. E alla fine, siccome lei è una donna all’antica, che viene dal paese, decide di occuparsi della casa. Nonno Libero le dice ‘ma no, non devi pulire, tu sei un’amica’. Ma a lei fa piacere partecipare all’economia della casa. Quindi alla fine diventa una colf.
Per il personaggio di Maddalena hai attinto da quello di Cettina (Lunetta Savino) e di Melina (Beatrice Fazi)?
È bene osservare, però mai attingere troppo perché poi fai la copia di qualcun’altra. Sicuramente mi sono rivista tutte le puntate. Un medico in famiglia lo seguivo, poi l’ho perso un po’ di vista e quindi ho fatto una full immersion. Ho studiato, più che altro, il tipo di ruolo all’interno della famiglia, però per quanto riguarda la comicità e il rapporto con Lino Banfi e con gli altri ho cercato di trovare qualcosa di mio. Il tipo di relazione con Banfi è talmente personale che non lo puoi ripetere, se no viene fuori una cosa finta. Ho cercato un rapporto con lui sia umanamente che professionalmente. E piano piano ci siamo trovati. Alla fine abbiamo anche improvvisato e ci siamo divertiti.
L’impatto col set e, appunto, con un mostro sacro come Banfi come è stato?
All’inizio sono entrata in punta di piedi. In questa fiction ci sono persone che lavorano insieme da oltre 10 anni. È stato come entrare in una casa, poi mi sono sentita molto accolta. Lino mi ha aiutato tanto, anche per il pugliese. Io, nata in Calabria, ho sempre vissuto a Roma. Il dialetto pugliese ho dovuto studiarlo. Si è creata una bella sintonia con Lino, ad ogni ciak ci siamo divertiti. Non sempre accade.
C’è una cosa in particolare che ti ha colpito di Banfi?
È un pezzo di storia. Mi ha raccontato tantissime cose. Per esempio come è nato il suo nome d’arte: voleva chiamarsi Lino Zaga, ma Totò gli disse che l’abbreviazione del cognome, a differenza di quella del nome, portava sfortuna. A quel punto aprì il registro del suo agente, che era anche maestro, puntò il dito ed uscì fuori Banfi. Tra un ciak e un altro, nelle pause, parlavamo anche di ricette perché lui ama mangiare. È uno chef. Ti confesso una cosa…
Vai.
Nella fiction io-Maddalena cucino sempre, mentre io-Cristiana proprio no. Solo pasta, olive, mozzarelle e pomodori. Prendo i cibi, li mescolo e li riscaldo. Diciamo che fino al caffè latte arrivo.
Un Medico in famiglia è una fiction giunta alla decima stagione. C’è chi sostiene che dovrebbe essere posto un limite alla serie, dopo tanti anni. Hai trovato un ambiente un po’ scarico?
Non ho visto un’atmosfera di stanca. Anzi. Ho visto una famiglia che si ritrova a distanza di un anno e mezzo dopo aver lavorato 6-7 mesi ogni giorno. C’era la voglia di riprendere il lavoro. Per quanto riguarda il discorso in generale, è vero che vanno coltivate le cose nuove, io sono la prima a farlo, ho visto tutte le serie – la mia preferita è Breaking bad. Però una serie che va avanti da molti anni è una compagnia. Penso ai bambini cresciuti con Nonno Libero. A Lino vogliono bene. L’ho visto quando abbiamo fatto i raduni con i fan. C’era amore e affetto anche verso di me che ero nuovo, per il solo fatto di essere nella famiglia.
Beatrice Fazi, che andò via da Un medico in famiglia non senza una certa delusione, l’hai sentita?
Beatrice è una mia cara amica, abbiamo fatto anche uno spettacolo insieme in passato. Non ci vedevamo da qualche anno per impegni di lavoro vari. Le ho scritto su Facebook, le ho fato la notizia e le ho raccontato la mia felicità. Mi ha risposto con affetto e dolcezza, diciamo che mi ha dato la sua benedizione.
Ci sarai nell’undicesima stagione di Un medico in famiglia?
Se ne parla. Diciamo che stiamo lavorando per voi.