Massimiliano Ossini porta E se domani in esterna: “La sfida? Aprirsi al pubblico di DMax. The Voice? Mi sarebbe piaciuto”
E se domani, di ritorno su RaiTre in prima serata da sabato 5 gennaio, cambia pelle, pur dopo l’ampio consenso della prima e seconda edizione presentate da Alex Zanardi. Programma e conduttore avevano convinto – oltre che noi di TvBlog – persino Aldo Grasso del Corriere, che aveva elogiato il “modello alternativo di divulgazione scientifica
E se domani, di ritorno su RaiTre in prima serata da sabato 5 gennaio, cambia pelle, pur dopo l’ampio consenso della prima e seconda edizione presentate da Alex Zanardi. Programma e conduttore avevano convinto – oltre che noi di TvBlog – persino Aldo Grasso del Corriere, che aveva elogiato il “modello alternativo di divulgazione scientifica rispetto alla premiata ditta di Piero Angela e figlio”, ricordando come il “pluralismo sia un fattore positivo, che non toglie ma aggiunge”.
Per il nuovo conduttore Massimiliano Ossini, quindi, l’eredità è pesante. Ma ad aver puntato su di lui è Simona Ercolani, produttrice di E se domani con la sua Stand by me, reduce dal rinnovato successo di Sfide che ha trovato proprio in Zanardi un conduttore.
Ossini, interpellato da noi di TvBlog per qualche anticipazione, commenta così le novità radicali di E se domani legate al suo arrivo:
“Inizialmente, quando mi è arrivata la proposta, ero spaesato. Avevo già chiesto al direttore di RaiTre di sperimentarmi in programmi di divulgazione scientifica, ma pur conoscendo e apprezzando E se domani non lo trovavo nel mio stile. Io sono abituato a girare in esterna e ad entrare in contatto diretto con i temi di cui parlo. La novità, però, è proprio questa. Da quest’anno E se domani non sarà più in studio, dove l’anno scorso Zanardi lanciava i servizi, ma itinerante. Ogni puntata racconterà passato, presente e futuro di un pezzo d’Italia”.
Ossini ammette, quindi, di sentire E se domani molto più nelle sue corde in questa rinnovata veste. Non ha avuto modo di conoscere l’ex pilota per avere da lui qualche consiglio, ma “spero mi guardi. Io non mi sono mai perso Sfide, che quest’anno è andato alla grande come ascolti ed è stato ulteriormente rilanciato”. Queste, invece, le raccomandazioni dell’Ercolani:
“Mi ha detto di avermi sempre apprezzato in Cose dell’altro Geo e che voleva restassi me stesso. In quest’edizione ha chiesto a me – in quanto conduttore – di accompagnare per mano il telespettatore dall’inizio alla fine. Grazie allo sprint che mi ha dato Simona ho sperimentato un linguaggio meno classico”.
Ma di che tipo di target stiamo parlando? La domanda mette Ossini in ansia da prestazione al solo pensiero:
“Il sabato sera su RaiTre è la sfida che più avverto come un macigno. Prima di noi c’era Alberto Angela e non si può abbassare il livello deludendo le aspettative del pubblico di Ulisse. Al tempo stesso, però, c’è tutto un altro pubblico, fatto dai miei coetanei che iniziano a vedere DMax e si aspettano dalla Rai un linguaggio nuovo. Vogliamo strizzare l’occhio anche a quei giovani con una regia innovativa. Anche in questo caso, però, la raccomandazione è che non sia troppo veloce, per non infastidire il pubblico della rete. E’ un gioco di equilibri”.
Per ora Ossini dice di non aver avuto obiettivi di ascolto e di sentirsi sereno, anche se “prima arriva Carlo Conti, poi Italia’s got talent, ma noi dovremmo avere un altro pubblico. Mi può seguire anche Margherita Hack e devo stare attento a non sbagliare neanche una preposizione articolata”.
Resta il fatto che E se domani sarà un prodotto totalmente italiano e realizzato internamente alla Rai, senza acquisizioni:
“In un momento di crisi avevamo la possibilità di acquistare dei documentari dall’estero a prezzi bassissimi, ma abbiamo deciso di puntare solo sul made in Italy. Ogni puntata sarà ambientata nello stesso posto. Partiamo sabato 5 gennaio da Milano, dai Romani alla rivoluzione elettrica di Edison fino all’Expo 2015. La settimana dopo saremo in Sardegna. Mi è sembrato di ritornare ai primi tempi in cui lavoravo per la Disney e si faceva tutto in casa, prima di importare i programmi dall’estero”.
Ossini ci tiene, però, a sottolineare che i costi delle trasferte sono contenuti, perché “nessuno si concede l’albergo lussuoso e le spese sono equamente divise”.
Mentre sarà lui a condurre in solitaria il programma, a volte interagendo con degli ospiti, i servizi che lancerà vedranno protagonisti cinque inviati-divulgatori: Teresa Paoli per le inchieste sociali, Daniela Cipolloni per la medicina, Barbara Gallavotti per la scienza, Alessio Jacona per la tecnologia, Raffaele Di Placido per la natura.
LA CURIOSITA’ Ricordate che si era fatto il nome di Ossini per The Voice, le primissime volte che si parlava del suo sbarco su RaiDue? Gli abbiamo chiesto se le voci fossero fondate e lui ci ha risposto con sincerità: “Il mio nome si era fatto, sì, ma poi è morto (ride, ndr). In quel periodo facevo I love Italy su RaiDue, per questo si pensava a me. Sono sincero, mi sarebbe piaciuto condurre un format che è una bomba in tutto il mondo e ospita grandi artisti. Sarebbe stato un ulteriore stimolo per la mia carriera. Troppo facile continuare a fare sempre le stesse cose. Però devo dire che ora mi posso ritenere soddisfatto, visto anche l’impegno tutti i giorni in daytime con Cose dell’altro geo, che mi fa a sua volta girare servizi in giro per l’Italia”.