Mika: “In Rai tante regole, ma il mio One Man Show non sarà innocuo”
Il cantante libanese parla del suo One Man Show su Rai 2 a novembre.
Da X Factor su SkyUno a un One Man Show tutto suo su Rai 2: un bel salto per Mika che però trova al suo fianco, oggi come allora, Ilaria Dallatana, già a Magnolia e ora direttrice della seconda rete Rai, che lo ha cercato per questo nuovo progetto tra varietà e live in onda nel novembre 2016.
“Non ho lasciato X Factor per questo. C’è stato l’interesse di RaiDue e la coincidenza di ritrovare Ilaria Dallatana con cui ho condiviso l’inizio del percorso a X Factor. Coincidenze preziose; ho pensato che era tutto abbastanza strano da poter funzionare. E poi c’è soprattutto la mia incoscienza”
ha raccontato Mika a La Repubblica, che chiede, ovviamente, dettagli su questo progetto televisivo ‘inedito’ per lui:
“Quando ho accettato ho detto “sì ma ho bisogno di carte blanche”, come in concerto, anche se so bene che non è un concerto: ho la responsabilità di entrare nelle case di tutti, ma devo arrivarci come me stesso. Hanno detto ok e io ho scritto già una specie di storyboard dettagliato di tutto quello che idealmente dovrebbe accadere. Non so se succederà davvero ma il mood e il ritmo di ogni cosa è già definito”.
“Sarà registrato anche se con i tempi e i modi di uno spettacolo dal vivo, con alcune parti girate fuori e qualche ospite, ma neanche tanti”
“Ci sono tante regole quando inizi a lavorare con la Rai: regole di comportamento in senso politico e non immaginavo fosse così. […] Io parlo sempre dei rifugiati, del razzismo, della legalità, dell’omofobia, ma a leggere le regole sembrava non avessi il permesso di parlare praticamente di nulla. Buttano tutto in politica. Ma come faccio a parlare di queste cose senza schierarmi? Allora ho parlato con Ilaria e lei mi ha spiegato che non è proprio così schematico, quindi nello show metterò tutto, ma esattamente come lo faccio nella musica: da artista, non da politico. Ecco, devo fare la stessa cosa nello show. Altrimenti, come dicono gli inglesi, sarebbe uno show alla vanilla, innocuo…”.
“Di sicuro rappresento una generazione molto più mobile. Siamo anche obbligati a muoverci: rimanere fermi a casa propria è un lusso, ma allo stesso tempo penso che l’idea di essere tutti mischiati sia positiva”.