Grazie al cielo sei qui: il “bluff” in scena su La 7. Conduce Leonardo Manera. Anteprima sul cast
Ve l’avevamo anticipato, ora è ufficiale: Grazie al cielo sei qui, ovvero la versione italiana del format Thanks God you are here, sbarca su La7 da domenica 22 marzo alle 21.30. Trattasi di un comedy show della Grundy nato in Australia, che in molti tenderanno subito ad associare a Buona la prima per la comune
Ve l’avevamo anticipato, ora è ufficiale: Grazie al cielo sei qui, ovvero la versione italiana del format Thanks God you are here, sbarca su La7 da domenica 22 marzo alle 21.30. Trattasi di un comedy show della Grundy nato in Australia, che in molti tenderanno subito ad associare a Buona la prima per la comune centralità dell’improvvisazione. Su La7, in realtà, andrà in scena l’arte del bluff, con una componente di dissimulazione scenica ancora più marcata e la totale assenza di suggerimenti esterni al palcoscenico.
Cinque attori (diversi) per ogni puntata irromperanno uno dopo l’altro sul palco, trovandosi in una situazione già definita e al cospetto di comparse che recitano secondo copione. I concorrenti dovranno prima di tutto rispondere alla fatidica “battuta” di apertura, Grazie al cielo sei qui!, e poi esaudire ogni input e aspettativa dei propri interlocutori con la sola forza della finzione teatrale. A fare da padrona, dunque, è la “forza equivoca” della parola, come la commedia dell’arte nonché la stessa commedia all’italiana ci hanno abituato ad apprezzare, nell’intento di coniugare divertimento e contenuto.
Conduce Leonardo Manera, uno dei mattatori più popolari di Zelig, che ha rilasciato un’intervista al Corriere lunedì scorso raccontando come vive questa nuova sfida:
“Vorrei intrattenere in modo leggero ma interessante. Mi sembra anche la linea di La7, da Sos Tata a Crozza. Mi trovo in un ambiente nuovo ma molto stimolante, con un modo di lavorare diverso, più rischioso. A Zelig scrivo i miei pezzi, qui lavoro in staff ma sulla costruzione di un intero programma. Penso ad una conduzione brillante. Ho avuto due grandi esempi: Bisio e Fabio Fazio. Sanno far risaltare la persona che hanno al loro fianco. Io farò con gli attori una specie di riscaldamento. Sarà un gioco. Nessuno dovrà sentirsi giudicato. La differenza è che qui, rispetto al programma di Ale e Franz, gli sketch sono costruiti. E’ un programma fortunato, sperimentato in molti altri Paesi. I format funzionano perché non si fa un salto nel vuoto. I programmi devono andare bene dalla prima puntata”.
Dopo il salto vi sveliamo in anteprima assoluta i “clamorosi” nomi dei partecipanti della prima puntata, nonché dei componenti della giuria che, come puntualizzato da Manera, avrà un ruolo di contorno senza pretese di divismo:
“La giuria è un pretesto per parlare dell’ esibizione. Non sarà una cosa alla X Factor. I talent show, comunque, sono sempre meglio dei reality. Sarà banale, ma almeno lì i concorrenti sanno fare qualcosa”.
Gli attori navigati che si metteranno in gioco nella prima puntata sono Claudio Santamaria (affermato volto cinematografico nonché interprete di Rino Gaetano nell’omonima fiction su RaiUno), Cristiana Capotondi (nota attrice consacrata al cinema da Notte prima degli esami ma reduce anche da tante fiction e film per la tv), Gioele Dix (riconosciuto attore di teatro e comico riscoperto da Zelig, ma battezzato dalla Gialappa’s Band), Caterina Guzzanti (di recente comica a Parla con Me e attrice dell’amata serie satellitare Boris), Paolo Calabresi (la Iena trasformista della televisione italiana, anche lui reduce da Boris nei panni del mitico personaggio di Biascica).
In giuria, invece, ci saranno tre grandi professionisti dello spettacolo: la regista Lina Wertmüller, la produttrice Rita Rusic e l’attore Ricky Tognazzi. In un ruolo da comprimario rispetto al conduttore e di integrazione rispetto alla giuria vedremo un inedito Paulo Roberto Boal, critico cubano.
Leonardo Manera, per le puntate successive, “sogna” qualche ospite in particolare:
“Dario Fo. Ideale per la sua grande tecnica di improvvisazione e per l’uso che fa del corpo. E Max Gazzè: è un musicista ma viene dal teatro”.