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21.13
Ultime battute della partita di Rosa ad Affari Tuoi prima della diretta di Rischiatutto. Lei simpaticissima: peccato per la sfortuna…
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21.41
Roberta Grandi risponde solo a 6 domande su 10 e porta a casa 18.000 euro.
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21.50
“Adesso in Rai è cambiato tutto: 5 anni fa avevano le foto sul pass di profilo, come gli egiziani. il DG ha 50 anni, una volta dovevi avere 80 anni: 5 anni fa non l’avrebbero fatto entrare. La Rai sta andando avanti nel futuro, talmente tanto, che sta facendo il giro ed è tornato a Rischiatutto”.
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21.52
Mediaset vuole fare la nuova versione della Ruota della Fortuna. La presenterà un ex concorrente, che poi ha avuto usuccesso è diventato un uomo di spettacolo: Matteo Renzi. E vuoi sapere chi gira la ruota? La Boschi perché sai che in famiglia in economia sono piuttosto bravi.
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21.54
Continua il pezzo (praticamente un monologo) su Rischiatutto: “Noi all’epoca avevamo davvero il televisore in 3D… era come avere una smart in salotto… Non c’era neanche il telecomando… sapete cìquando l’ho avuto il mio primo telecomando? Quando è nato mio fratello Beppe… gli dicevamo ‘Beppe, cambia canale”.
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21.58
“Materia vivente… posso dire una cosa? Ieri Tomba, oggi io…. grande cultura eh”. Beh, un Fiorello dopo Tomba.
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22.24
Dai, ma a questo rispondevo anche io: “Quante gambe ci sono all’interno di un campo di calcio prima del fischio di inizio?”…
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22.52
Nella domanda da 10.000 su Fiorello la colonna sonora è quella di Jovanotti che canta Il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Ma se fosse uscita prima questa, quella nella quale si chiedeva il titolo del programma sarebbe stata falsata, no?
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23.09
Tutti e tre i concorrenti passano al Raddoppio.
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23.26
Anche Molinari, così bravo nelle preliminari, cade sulle domande in cabina. E su Bartòk. Anche lui va a zero.
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23.32
Fabbricatore è sempre in mezzo.
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23.32
“Io voglio dire grazie di cuore per la generosità di Rosario Fiorello, propria dei grandi artisti e delle grandi persone”: Fazio ringrazia Fiorello.
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23.35
Prima la pubblicità e poi il making of? Che senso ha?
La prima puntata ‘regolare’ di Rischiatutto mostra tutti i suoi difetti. Dopo la festa si sarebbe dovuto ‘fare sul serio’ e invece non ci si riesce. Due, a mio avviso, i difetti sostanziali: la conduzione e i concorrenti. Praticamente si mo i capisaldi di un quiz. Fazio è lento e fuori fuoco, i concorrenti sono deboli. E dire che la struttura del gioco è davvero perfetta, blindata, con tutte le carte in regola per tenere in sospeso pubblico e giocatori con le domande preliminari, il tabellone, le domande in cabina.
Invece tutto si perde nelle ciarle salottiere che sarebbero dovute restare confinate allo speciale di ieri e che invece esondano per colpa di Fazio, che non ha tempi e modi del quiz e che quindi si trincera nella stucchevole modalità della chiacchiera da Che Fuori Tempo Che Fa. I concorrenti, poi, non sono stati all’altezza della fama del programma. La sintesi del gruppo di ascolto ottantenne che ho consultato, che tanto si era divertito nella prima, ha sentenziato “Troppo lento, troppe chiacchiere, troppo diluito” e mi sembra una foto perfetta della puntata, che ha avuto dei guizzi solo grazie a Fiorello, che ha svegliato la compagnia. A fronte di conduzione e concorrenti approssimativi, c’è invece una confezione che non ha lasciato davvero nulla al caso.
Ma andiamo con ordine.
Punto 1, la conduzione
Essere Mike è impossibile, e fin qui ci siamo. Ma qui siamo all’incapacità in sé. Non nel sostituire Mike, ma nel condurre. Il quiz non è materia per Fabio Fazio: come dicevo, non ha i tempi, non ha i modi. Non fa che ripetere (fino al fastidio fisico) che c’è tensione nell’aria, quasi spaventato: ma la tensione è il cuore del gioco. Lui invece pensa di ‘romperla’ commentando le scelte dei concorrenti con gli ospiti in studio, sempre pescati peraltro nel suo giro di passioni (e basta dare un’occhiata alla lista delle presenze). Arriva a far commentare la strategia di gioco all’ex campione Fabbricatore, che già si suo ha una certa tendenza all’invadenza e che finisce col diventare scocciante, ma con la piena benedizione di Fazio che sembra voglia trasformarlo nel Takahide Sano di Rischiatutto.
Ma Rischiatutto non è un divertissement per amici di famiglia. Fazio ha dichiarato alla vigilia di voler giocare al quiz, non rifarlo, e per la puntata vip era anche una scelta perfetta. Magari noiosa, se non piace il circoletto di amici che gioca in società, ma efficace e ben riuscita.
Quando però hai nuovi concorrenti, soldi in palio, regole da rispettare non puoi metterti a fare il giro di tavolo di CFTCF. Fazio riesce nella pur complicata missione di rendere noioso un Tabellone di 36 domande con Fiorello in veste di materia vivente. Persino i concorrenti si son distratti. E ho trovato questo continuo rimando alle opinioni e ai consigli degli ospiti non solo ‘spezzaritmo’, ma quasi ‘offensivo’ verso i concorrenti, come se fossero deputati a far divertire gli astanti. Persino il Signor No è intervenuto per ammonire Fazio affinché non spingesse i concorrenti a scelte forzate.
Con la modalità ‘salotto’ la tensione, quindi, è un miraggio. L’ingessato Fazio, sacerdote della liturgia (come fu nel suo secondo Sanremo), gioca a fare il presentatore di quiz, ma non è il suo mestiere. E si vede. Non riesce a fare neanche da spalla a Fiorello, che dal canto suo si comporta da perfetto ospite, senza strafare seppur nel vuoto cosmico di una conduzione che non sa come gestire ‘la reliquia’. Ecco, l’effetto reliquia, complice la presenza in studio della famiglia Bongiorno, è una di quelle cose che spero scompaiano nella versione Rai 3. Fare di Rischiatutto il mausoleo di Mike sarebbe il modo peggiore per riportare questo quiz in tv. Ma immagino che in autunno questa cosa finisca. Spero.
Punto 2: i concorrenti
I concorrenti iper-preparati sono una delle chiavi dei quiz di Mike e del loro successo. La magra figura fatta dai tre in questa prima puntata, tra Tabellone (i quesiti sull’antico nome di Parigi o il titolo dell’ultimo programma di Fiorello andati in bianco) e Domande in cabina, dà la cifra della qualità dei concorrenti di oggi. Trovarsi di fronte a una concorrente di Rischiatutto preparata su Marilyn che non risponde neanche a una domanda del raddoppio fa cadere le braccia, oltre che la fiducia nei casting e la credibilità di questo reboot. E dire che la striscia casting è stata piacevole e anche di successo. Senza concorrenti da ammirare il gioco si indebolisce. E qui son venute meno le due colonne del quiz.
Insomma, se togli una conduzione nel genere e un cast di concorrenti capaci di conquistare il pubblico hai davvero poche chance di reggere una stagione intera. E la nobilitate del programma si vedrà in autunno su Rai 3. Il patto però è che Fazio non dica più le seguenti parole: Grazie, Onore, Tensione, Ansia. Pregasi anche cambiare la scrittura della valletta: non ho visto la Ciuffini all’opera all’epoca, ma la pseudo-rivolta della Gioli mi sembra fin troppo insistita per essere reale e credibile. Diventa stucchevole anche questo espediente.
Punto 3, la confezione
Punti di forza, invece, l’estetica vintage, che mi ha ipnotizzato: è davvero uno stargate. L’operazione filologica nella ricostruzione della scenografia, delle inquadrature, della grafica, degli effetti sonori restituisce il sapore della tv di Mike e la sua modernità. Quell’asciuttezza e quell’essenzialità diventa rivoluzionaria rispetto all’attuale costruzione dell’immagine televisiva che teme il vuoto. Qui invece si lavora di vuoti, di spazi, di luminosità: l’opposto di quanto si fa oggi. Mi colpisce, inoltre, la scelta delle inquadrature ‘originali’, come l’accoglienza dei concorrenti di profilo, che trova poi anche quel tocco di contemporaneità dello split screen, che in fondo richiama gli anni ’70 ma che qui diventa occasione per sottolineare il continuo legame tra presente e passato. E il colore non stona, anzi la sigla ha conquistato un calore e una profondità che il bianco e nero non faceva neanche sospettare.
Insomma, Rischiatutto ha tutte le carte in regola per essere avvincente anche nel 2016. Ma serve una conduzione focalizzata e dei concorrenti preparati. Non è impossibile, se si vuol fare e non si vuol solo giocare a farlo.
Rischiatutto | 22 aprile 2016 | Diretta con Fiorello
Rischiatutto | Speciale 22 aprile 2016 | Anticipazioni
Rischiatutto ha rotto il ghiaccio con il primo speciale, in onda ieri – giovedì 21 aprile -, e ha aperto un vero e proprio stargate con la televisione anni ’70. L’estetica pulitissima dello studio è stata davvero un ‘flash’ di una tv lontana, senza quella gran confusione di luci blu, fari a effetto, spazi laccati che ormai sono tipici di ogni produzione tv, anche delle strisce in daytime. Una scelta davvero rivoluzionaria per la tv 2016, che ha dato pienamente il senso della tv asciutta, essenziale, di contenuto, di quegli anni. Nessun riempitivo audio, nessun rumore molesto, solo gli applausi (talvolta insistiti) e il buzz del pulsante. Stop. L’effetto vintage l’ho trovato esteticamente affascinante.
Per quanto riguarda il format, il primo speciale ha pienamente rispettato le premesse di Fazio: “Giocheremo a Rischiatutto” disse il conduttore e questo ha fatto nella versione vip proposta ieri sera per spiegare il gioco a chi non l’aveva mai visto e per rinfrescare la memoria, e ricordare la gioventù, a chi seguì all’epoca le gesta della signora Longari o del farmacista Fabbricatore. La sensazione è stata quella di trovarsi in un salotto prenatalizio con un gruppo di amici ritrovatisi per il più classico dei giochi di società: un clima rilassato e divertito, tra battute e scherzi continui tra Salemme e De Luigi, con Maria De Filippi perfettamente a proprio agio. Gli unici animati dalla voglia di vincere erano i campioni del passato, il cui spirito agonistico, seppur stridente nel contesto, ha finito, però, per ridare il senso del vero gioco, ha sottolineato lo spirito del quiz di Mike.
Chi non ha di fatto rispettato il ritmo e la trasmissione è stato proprio Fazio, che ha incrociato il quiz di Mike e il tavolo di Che Fuori Tempo Che Fa smorzando del tutto la linea tensiva che era propria della conduzione di Mike. Compassato, lento, eccessivamente liturgico, Fazio non è stato dietro al ritmo che invece gioco, ospiti e concorrenti stavano dettando. Vedremo però stasera se la gara vera darà una sferzata al rigido Fazio.
Rischiatutto | Anticipazioni secondo speciale
Dopo la festa della prima puntata, si inizia a fare sul serio: stasera i primi tre concorrenti ufficiali, selezionati dalla commissione che abbiamo visto all’opera in Quasi Quasi Rischiatutto – Prova pulsante. Si tratta di Guido Ennio Molinari di Monza, che si presenta sulla Musica Sinfonica, Roberta Grandi, di Imola, che ha scelto come materia Marilyn Monroe, e Stefano Orofino, da Cleto (CS), che ha come argomento la storia della Juventus.
Toccherà a loro percorrere, in solitaria, tutto il quiz: si parte dalle Domande Preliminari, prima di arrivare al Tabellone e di chiudere con le Domande in cabina sulle materie di propria competenza. Tra le 36 domande del Tabellone c’è anche una casella ‘Web’ (con la possibilità per il concorrente di andare su internet per trovare la risposta) e una casella ‘Mike’, che vedrà proprio il Mike porre una domanda tratta dallo storico Rischiatutto. La novità dell’edizione 2016 è la ‘Materia Vivente’: i concorrenti dovranno rispondere a domande sulla vita di uno degli ospiti in studio. Per la prima puntata ufficiale la Materia Vivente è Fiorello, in studio ospite di Fazio.
Il vincitore della puntata resterà in carica per tutta l’estate e rimetterà in palio il titolo solo in autunno, quando partirà la stagione regolare su Rai 3.
Rischiatutto | Dove vederlo in tv e in streaming
Rischiatutto è in diretta questa sera, venerdì 22 aprile, su Rai1 a partire dalle 21.20. Il programma si può seguire in live streaming sul sito www.rai.tv, dove sarà poi disponibile anche on demand.
Rischiatutto | Second screen
Rischiatutto ha un sito ufficiale, rischiatutto.rai.it, una propria pagina Facebook e anche un profilo Twitter @RischiatuttoRai. L’hashtag per commentare live è, inevitabilmente, #Rischiatutto. Noi vi aspettiamo per commentare sul nostro libeblogging, dalle 21.10 su TvBlog.