Tivù sat sceglie Nagravision: 2 milioni gli “sfortunati” che dovranno pagare per guardare la tv?
Tivù sat, il consorzio composto da Rai, Mediaset e La 7 che diffonderà via satellite i contenuti del Digitale Terrestre, ha scelto il suo sistema di codifica. Si tratta, contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente, non dell’Irdeto, bensì dello svizzero Nagravision del Kudelski Group. Per quanto Tivù sat non proporrà via satellite offerte “pay”, bensì tutti
Tivù sat, il consorzio composto da Rai, Mediaset e La 7 che diffonderà via satellite i contenuti del Digitale Terrestre, ha scelto il suo sistema di codifica. Si tratta, contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente, non dell’Irdeto, bensì dello svizzero Nagravision del Kudelski Group. Per quanto Tivù sat non proporrà via satellite offerte “pay”, bensì tutti i canali già normalmente visibili attraverso il DTT, l’adozione di una codifica si rende necessaria per criptare tutti quei programmi (principalmente sport e film) per i quali Rai e Mediaset non hanno i diritti esteri.
Tivù sat dovrebbe partire a giugno, proprio in corrispondenza con l’avvio della parte più corposa dello switch-off dall’analogico per regioni d’Italia quali la Campania e il Lazio. La data non è casuale, sarà in quel momento che con tutta probabilità molti telespettatori si troveranno da un giorno all’altro privi di copertura, con i trasmettitori del Digitale che faticheranno ad arrivare in tutti quei luoghi precedentemente serviti dal tradizionale analogico.
A quel punto l’unica alternativa sarà acquistare un apposito decoder con smart card, oltre ad una parabola orientata sul 13° Est se si tratta di famiglie che non sono state mai attrezzate a ricevere trasmissioni satellitari. Il costo delle nuove smart card Nagravision, che saranno distribuite “senza data di scadenza“, dovrebbe essere ridotto, il prezzo dovrà semplicemente coprire i costi delle stesse senza margini di guadagno per il consorzio.
Secondo Tivù sat saranno circa 2 mln gli italiani che si doteranno di tutto quello che serve per ricevere le sue trasmissioni, conferma indiretta che non saranno pochi quelli tagliati completamente fuori dal segnale tv dopo lo switch-off. Non avrebbe infatti alcun senso per una famiglia che goda di una copertura DTT sufficiente spendere, dopo la cifra necessaria all’acquisto del tradizionale decoder del digitale, anche quella per la parabola e per la smart card.
Nelle intenzioni questa piattaforma satellitare diventerà un “soccorso permanente” per gli sfortunati che potranno anche buttare le loro tradizionali antenne televisive, si prevedono perciò giorni di proteste e caos in corrispondenza degli switch-off del secondo semestre 2009.
Questo è il commento di Carlo Stramaglia General Manager di Nagravision Italia dopo l’annuncio dell’accordo:
Lo switch off dell’analogico sta per arrivare e ancora adesso molte abitazioni richiedono aiuto e servizi per mantenere i loro sistemi analogici e ricevere il segnale digitale. E’ un onore venire selezionati per questo ambizioso progetto e giocare un ruolo importante nel mantenere questi programmi a disposizione di queste famiglie.