Home Quelli che il calcio Quelli che sono già stanchi del tour promozionale: i Soliti idioti dalla Cabello fanno solo le Faccette

Quelli che sono già stanchi del tour promozionale: i Soliti idioti dalla Cabello fanno solo le Faccette

Ospiti di Quelli che il calcio, i Soliti idioti si sono limitati a promuovere il loro film senza dare un senso alla loro presenza nel programma

pubblicato 16 Dicembre 2012 aggiornato 3 Settembre 2020 23:18

E’ iniziata oggi la promozione de “I 2 Soliti Idioti”, il film con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio pronti a fare di nuovo il botto ai cinema. L’ospitata che apre il loro “tour” promozionale a “Quelli che il calcio”, però, ha decisamente deluso nei contenuti e nella sferzata di ironia dissacrante che i due avrebbero dovuto portare in trasmissione.

Se dall’intervista a Daria Bignardi sono emersi maggiori spunti per battute e momenti divertenti, qui, oltre che ricordare l’uscita del film e fare qualche domanda già sentita su come i genitori dei due attori hanno reagito al loro successo (fatto di insulti amichevoli dei fan), non si è andati oltre. E dire che Victoria Cabello li conosce bene, arrivando come loro da quella Mtv laboratorio sperimentale dei suoi primi anni.

Così, più che un’intervista c’è stata una semplice presenza dei due, che hanno subìto gli interventi del Trio Medusa e le loro clip, una sui nuovi canali tematici della Rai per le feste (Rai Presepe, Rai Cinema ad intermittenza e Rai Cinema è uscito il 38?) ed uno sulla risposta di centrodestra al programma di Roberto Benigni (“Pippo Franco legge qualcosa di destra”), oltre alla chiusura con Nicole Minetti.

L’unico spazio riservato veramente a loro è stato il gioco “Faccette”, in cui gli è stato chiesto di imitare le espressioni facciali di alcuni conduttori nostrani, come Paolo Limiti, Salvo Sottile e Bruno Vespa (strano non sia comparsa Barbara D’Urso, regina delle espressioni contrite in tv).

Il programma è giunto a conclusione senza problemi, sia chiaro, ma stupisce che due attori sulla cresta dell’onda non siano riusciti a dominare il loro spazio incuriosendo davvero il pubblico sul loro prossimo film, costretti forse anche dal ritmo della scaletta a dover stare al loro posto. Ma la forza dirompente di due personaggi “di rottura” dovrebbe stare proprio nel ribaltare le carte in tavola: una missione non riuscita, almeno oggi.

Quelli che il calcio