CCN di Saverio Raimondo, seconda stagione su Comedy Central: conferenza stampa

Raimondo: “La seconda stagione è il programma dell’anno scorso a cui abbiamo fatto un aggiornamento di sistema. Ma funziona tutto”.

Raimondo: “Anche quest’anno il programma è un daily, ma siamo stati promossi alle 23. I nostri riferimenti sono stati sempre i late show americani”

Raimondo: “La prima stagione ha funzionato talmente bene che non solo abbiamo in fretta e furia fatto una seconda stagione. Ma CCN verrà fatto anche in Spagna. Cosa desueta. Loro ci hanno dato Il Segreto, noi CCN. Non so chi ci abbia guadagnato”.

25 puntate, temi d’attualità anche in questa stagione: “Grandi temi contemporanei, come la mafia, la corruzione, la scuola, la giustizia, Putin, l’amore ai tempi di Tinder”.

Raimondo: “L’ultima puntata durerà mezz’ora, sarà una sorpresa”.

Raimondo: “Le puntate dureranno un po’ di più. Confermati Edoardo Ferrario (tele giornalista istituzionale), Michela Giraud (disturbatrice commerciale), Francesco De Carlo, che farà inchieste surreali, e Simone Salis, inviato gay. Daniele Fabbri per i tutorial animati. Abbiamo la stagista sottopagata Annalisa Arione”.

Ci sarà una parodia di Inside out: “Forse sarò stuprato da un orso, stiamo decidendo”.

Tema della prima puntata: la mafia. Viene proiettata.

La prima puntata, appunto dedicata alla mafia, si apre con una testa mozzata di cavallo donata a Raimondo. Il resto non lo raccontiamo per non rovinare la sorpresa.

Nella prima puntata il pizzo equiparato nel canone Rai in bolletta in una gag con Simone Salis.

Il funerale dei Casamonica a Roma? Non era reale, ma solo una trovata per un nuovo format di Real Time, ossia Il boss dei funerali.

Raimondo spiega che Michela Giraud darà vita a dei banner pubblicitari che interrompono la narrazione (già dalla prima puntata).

Raimondo: “CCN è un programma fatto con Commedy Central”. E cita i nomi degli altri autori Francesco Lancia, Paola Cananzi, Walter Fontana, Marco Vicari, Chiara Galeazzi.

Raimondo: “In Italia una parte di pubblico, quelli con internet a casa, conosce Oliver, Stephen Colbert, non solo Letterman. A proposito, a Rai5 e alla Rai non perdonerò mai che non passa il late show di Colbert”.

Raimondo: “Questo è un gioco sul late show, non proprio un late show. Non fa il genere, ci gioca con esso”.

Raimondo: “Gli over 60 probabilmente non capiranno, gli esploderà il cervello. Ma qui stiamo parlando non di prima serata di Rai1, ma di Comedy Central”.

Raimondo: “C’è anche una puntata del Vaticano, spesso i comici satirici non ne parlano, si occupano solo di religione. E invece trattiamo il Vaticano come Stato. È stata una delle puntate più facili da fare, perché non c’era bisogno di fare le battute, bastava raccontare le cose”.

L’ultima puntata di mezz’ora? “È fatto per guardare al futuro del programma; in questa stagione sperimentiamo linguaggi nuovi: mescoliamo il late show con sketchcom e sitcom”

Raimondo: “Ospiti? Perché no?! Esiste una dittatura dell’ospite in alcuni programmi. Noi abbiamo un’idea di un certo tipo di ospiti che potrebbero venire, inizieremo a sperimentarla in maniera sui generis nell’ultima puntata”.

Raimondo: “Proposte dai canali generalisti sono arrivate, ma non come questa. Non le ho accettato. Anche proposte prestigiose, ma sono considerato anche come un corpo estraneo alla tv generalista. Che ha eliminato le seconde serate, che erano il cuore pulsante della televisione”.

Raimondo: “Temi che non abbiamo trattato? No, ho avuto la massima libertà da Comedy Central. Anche io sono stato bravo. Ho accettato di bippare una parolaccia nella replica delle 14. A Comedy è il 2016, altrove si stenta ad arrivare negli anni 90”.

Raimondo: “Satira in tv? Ah, si fa? Questa è una notizia! Si pensa che sia la battuta sulla notizia del giorno, ma oltre a questo si può fare altro”.

Raimondo: “La satira in tv non c’è quasi più, è quasi tutta spostata sul web, dove però è battutismo compulsivo”.

Finisce la conferenza.