Squadre da incubo, la conferenza stampa in diretta
La conferenza stampa di Squadre da incubo.
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12.21
Antonella d’Errico: “E’ un sogno che si realizza. Un anno e mezzo fa Gianluca è arrivato da me con questa idea. A me è piaciuta subito, mi è sembrata forte: mixa il calcio all’intrattenimento. Può piacere molto agli appassionati di calcio ma si rivolge ad un pubblico ampio, ha temi larghi ed emotivi: si piange, si ride ed è autentico. E’ perfetto per una televisione generalista”.
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12.33
“Il programma è nato da un’idea. Credevamo da subito che fosse dirompente ed esportabile, infatti sarà distribuito anche all’estero. Stiamo lavorando con soci del Brasile, Germania ed Inghilterra per adattamenti all’estero. Il calcio è visto come veicolo di emozioni, gioia, tristezza ed allegria. Ringrazio Sky per aver creduto in un’idea originale, spesso si rincorrono i format già esistenti”.
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12.27
Come sono state scelte le squadre? “Sono uno degli elementi più interessanti. Raccontare questo tipo di calcio ci permette di raccontare un’Italia che spesso non vediamo in tv. Siamo entrati nelle provincie che nessuno racconta dove i soldi non sono tanti, dove c’è voglia di fare ma le strutture sono disastrose. I personaggi sono veraci e danno un valore aggiunto al format. Dunque abbiamo cercato un mondo: non solo la squadra ma anche un contesto umano ed antropologico”.
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12.32
Gianluca Vialli: “Siamo a due giorni dalla messa in onda e sono emozionato. Voglio ringraziare chi ha creduto per primo in questo format. E’ stato divertente, faticoso. Abbiamo girato l’Italia. E’ il primo format che racconta il calcio dilettantistico, quello che si fonda sulla passione e sull’entusiasmo e che si vede poco in televisione. Lorenzo Amoruso mi ha completato, è la vera star del programma… io sono l’attore non protagonista. Ci siamo arrogati del ruolo di guardiani del calcio, siamo andati in questi posti sparsi per l’Italia e abbiamo cercato di condividere la nostra esperienza per cercare di trasformare queste società – appassionate ma confuse e superficiali. Ogni episodio è la storia di un percorso di cambiamenti. Ci sono momenti drammatici ma anche comici. E’ chiaro che in una settimana non possono avvenire miracolo, ma volevamo lanciare un seme, quello del cambiamento. Ed effettivamente spesso le cose sono cambiate in positivo”.
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12.35
“E’ tutto vero. Spesso la tv corre il rischio di proporre un prodotto artefatto. Le telecamere sono lì sempre, sono ospiti graditi ma anche molto silenziosi. Non volevamo correre il rischio di rendere il tutto poco credibile. Quello che vedrete è tutto vero, non c’è finzione, non è un reality… anzi, non é una fiction”.
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12.37
Antonella d’Errico: “Quando ho visto la prima puntata, la cosa che mi ha colpito è stato il fatto di vedere Lorenzo e Gianluca con le lacrime agli occhi. Erano realmente emozionati e coinvolti”. Gianluca: “In effetti noi abbiamo messo in gioco la nostra reputazione, sentivamo pressione”.
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12.39
Lorenzo Amoruso: “Andare a cambiare abitudini e risultati in una settimana diventa impossibile. Il nome ‘incubo’ c’è perché ci siamo trovati in situazioni particolari e complesse, senza regole. Il mio approccio – perlomeno durante i primi giorni – è sempre stato molto duro perché si fa così, perché qualcosa noi abbiamo dato al mondo del calcio e perché ci dovevano rispetto. Il mio ingresso negli spogliatoi significava dettare delle regole, anche con durezza”.
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12.43
Ci sono episodi particolari? C’è un ragazzo che “voleva fare lo show”, è stato cazziato e si è messo a piangere. Gianluca prosegue: “Io ho avuto a che fare con il Profeta, un allenatore di una squadra che perdeva da 35 partite. Ho avuto a che fare con un tizio che faceva il presidente, allenatore, centrocampista, allenatore e pure sponsor di una squadra… aveva un’agenzia di pompe funebri. E poi abbiamo incontrato Sudore, un tipo che sudava anche se stava fermo”.
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12.46
Amoruso: “Ho mantenuto i rapporti con alcuni personaggi. Mi aggiornano su Facebook dei risultati. La cosa bella è che il gruppo ha iniziato a lavorare in una maniera diversa rispetto a prima. Il risultato della partita, spesso, non è arrivato. Però tanti di loro continuano a contattarci per avere consigli, idee ed opinioni. Questo ti fa capire che, anche se con qualcuno c’è stato un rapporto forte e difficile, le opinioni si sono condivide e abbiamo trovato un bel link di partenza”.
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12.53
La squadra della prima puntata sarà il Martirano della provincia di Catanzaro. “In ogni puntata c’è una squadra che è stata seguita per sei giorni di riprese. Non c’è stato un training prolungato. L’esito è il match della domenica”.
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13.00
Vialli: “Io credo nel talento ma soprattutto nella pratica: quanto ti alleni e come”.
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13.01
Sarà simile a Campioni con il Cervia? “Chi fa questo mestiere conosce Campioni. Non so se è stato un flop. Il nostro è un programma totalmente diverso: ha un altro obiettivo e un altro racconto. Non vedo contatto”. L’unico contatto, aggiunge la d’Errico, è il calcio. “La prova del cuoco e Masterchef non sono la stessa cosa”. Amoruso: “Io e Gianluca non siamo tronisti e non andiamo in discoteca”.
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13.03
Come sono state selezionate le squadre? “Si sono mossi i ragazzi della redazione ed i nostri consulenti. C’è stato un lavoro sulle classifiche, le posizioni, i falli e l’aspetto economico. Siamo andati noi a cercare e convincere le squadre, c’era diffidenza. Non tutti hanno piacere di essere etichettati come ‘squadre da incubo'”.
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13.06
Sono stati individuati potenziali campioni? “No, ma abbiamo trovato tre-quattro calciatori che avrebbero potuto avere una buona carriera, anche in serie B. Alcune volte c’è bisogno delle modalità giuste per dare fiducia ad un calciatore”. “C’è un portiere che lavorava al mercato dalle sei del mattino e poi veniva al mercato. I veri eroi erano loro”.
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13.09
Vialli, ti è tornata la voglia di fare l’allenatore? “E’ difficile lasciare Sky. Mi pagano per guardare le partite e mi ritengo una persona fortunata. Sono felice di essere qui, mi trattano bene e sono orgoglioso. Lo dico senza piaggeria. Mi chiamano dalla Rai, Mediaset, pure da Sanremo… ma io voglio stare a Sky (ride, ndr). Mi sento sempre un uomo di calcio, anche se ho un altro ruolo. Mi piacerebbe di più fare il dirigente, meno l’allenatore. Mi piacerebbe fare il Boniperti del terzo millennio”.
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13.13
Saranno raccontati anche i tifosi, le fidanzate, il contorno? “Vogliamo raccontare un mondo che non è solo la squadra. Le dinamiche sono l’ossatura del racconto. E’ tutto molto intrecciato, ovviamente non potevamo dimenticarci della tifoseria. Era l’elemento più interessante da raccontare”.
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13.19
La conferenza è terminata.
Questa mattina, presso , si terrà la conferenza stampa di presentazione della prima edizione di Squadre da incubo, il nuovo docu-reality. Giovedì 18 febbraio, su Mtv, andrà in onda la prima puntata di questo format inedito dedicato al mondo del calcio e che si pone l’obiettivo di ‘risollevare’ le squadre di calcio dilettantistico.
All’incontro saranno presenti i protagonisti (nonché ex calciatori) Lorenzo Amoruso e Gianluca Vialli.