Le Iene 2009: Luca e Paolo posticci e la Blasi onesta
Nulla è cambiato. “Le Iene Show” è ridiventato ciò che era prima, quando il trio di conduzione era tanto storico quanto soporifero. La cosa più assurda che si è detta in merito al precedente duo è che Fabio De Luigi ha fatto un cattivo lavoro. Grazie a lui il programma aveva ritrovato una chiave più
Nulla è cambiato. “Le Iene Show” è ridiventato ciò che era prima, quando il trio di conduzione era tanto storico quanto soporifero. La cosa più assurda che si è detta in merito al precedente duo è che Fabio De Luigi ha fatto un cattivo lavoro. Grazie a lui il programma aveva ritrovato una chiave più accesa, brillante, intrattenente.
Luca e Paolo, sarà certamente una questione di gusti, fanno i simpatici su misura del pubblico maschile. Ironia tirata fuori da un copione degli anni ’90 in modo poco naturale e null’altro. La più brava dei tre sembra essere Ilary Blasi, che sul palco porta se stessa, la spigliatezza acquisita nel tempo, senza voler apparire null’altro se non quello che è: una bella ragazza che parla alle telecamere senza sembrare una sfigata.
Andiamo ai contenuti: in questa puntata abbiamo imparato che ci sono dottori che danno il permesso di parcheggio disabili a chiunque per soldi, che anche le monete possono essere false, che i preti pedofili non vengono denunciati alla polizia dalle alte cariche cattoliche perché “si risolve tutto all’interno” e che vendere souvenir al Vaticano è impossibile perché gestito storicamente e illecitamente da un giro che ha tutte le caratteristiche per poter essere definito mafioso.
Ah, dimenticavo: Nek ha fatto pace con Laura Pausini, servizio anticipato da 20 secondi o più di marchetta al nuovo disco del primo citato.
In tutto questo si distingue nettamente Luigi Pelazza, con il suo splendido e sconvolgente servizio al porto di Patrasso in Grecia, raccontando cosa accade a tutti quei profughi di guerra afgani che cercano di raggiungere l’Europa. Con tanto di tecniche di fuga, affari sporchi, conseguenze e stile di vita di chi attende un futuro migliore. L’illusione di un futuro migliore, pardon.
La vicenda Sortino ci ha insegnato una cosa importante e mi auguro che non sia totalmente vera, con il mio banalissimo modo di intenderla: il colpaccio giornalistico può essere fatto solo ad intermittenza irregolare. E pensare che a Mediaset i mezzi non mancano.
Pagherei (si fa per dire) per sapere quante idee ogni settimana a Le Iene vengono bloccate da una precedente valutazione sulle possibili conseguenze. E pubblicarle tutte qui per fare un confronto con quello che va in onda. Sarebbe divertente, no?