Home Tadà, un esperimento di metatv dal sapore fictional

Tadà, un esperimento di metatv dal sapore fictional

Tadà, Filippo Timi su Deejay Tv in uno ‘sketch-show’ che evoca esperimenti di fiorelliana memoria.

pubblicato 15 Febbraio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:25

  • 20.58

    Stiamo per iniziare.

  • 21.05

    Ci siamo. “Nessuno sa cos’è, nessuno sa dov’è, nessuno sa perché” questo il claim del promo di Tadà.

  • 21.08

    Allora, iniziamo a dire che non parte alle 21.00, ma alle 21.10. Perché annunciare orari falsi? A me ‘sta cosa fa impazzire.

  • 21.10

    “Lo so che non ci conosciamo, che sono apparso all’improvviso, ma per i prossimi 5 minuti non dire nulla”: così ci accoglie Filippo Timi, che è anche tra gli autori del programma.

  • 21.11

    Una boutade con ‘tadaa’ e via a Nina Zilli con Il Surf delle mattonelle. Perfettamente in tono con lei.

  • 21.12

    Devo dire che non capisco bene l’operazione: è una fiction ispirata dalle Teche Rai?

  • 21.13

    Timi racconta di quando la mamma gli promise che se la pagella fosse stata buona avrebbe ricevuto in regalo un castello della Lego.

  • 21.15

    In cabina mi sembra di individuare Marina Rocco, ‘di’ Tutti Pazzi per Amore.

  • 21.17

    Un lento per Timi e Zilli e via, inizia la prima serata.

Sette minuti di pseudo ‘tv anni ’60’: questo è Tadà, che gioca tra fiction e varietà con la ricostruzione di quello che nell’immaginario di molti è l’atmosfera scanzonata degli anni ’60. Una pillola di quel che (forse) fu la tv dell’epoca d’oro della tv, ma di cui si sente un po’ il residuo di cellophane che resta attaccato ai prodotti nuovi, appena scartati.

Una fiction in costume, tra parodia e amarcord
Fiction perché è tutto una ricostruzione di quel che ci è stato ‘tramandato’ dalle Teche Rai; fiction perché Timi recita un ruolo, quello dello showman surreale, che appare e scompare nel palinsesto annunciandosi col più classico del ‘tadaaa’, suono che accompagna in genere la sorpresa. Un personaggio quello del conduttore che ricalca il modello del varietà dell’epoca, che intervalla con le sue storie le esibizioni degli ospiti e i vari momenti di spettacolo. Un po’ quello che ha fatto Ranieri con Sogno e Son Desto. Ma se il ‘Divo’ Massimo lo fa ‘sul serio’, qua si gioca a interpretare quel ruolo. E’ in sostanza un esperimento di metatelevisione che guarda a un passato perduto e cerca di riproporlo in una chiave quasi parodistica.
Al netto di tutto, Filippo Timi si conferma una risorsa eccezionale.

La musica
Il punto focale è la musica, con brani d’epoca interpretati da artisti contemporanei. Il fulcro musicale sembra recuperare la ‘fu’ vocazione musicale della rete e restituisce l’effetto ‘tadaaa’, ovvero di sorpresa nel palinsesto. Partire con Nina Zilli, però, è come puntare sull’usato sicuro: il suo repertorio si muove lì; in questo nessuna sorpresa, nessun cortocircuito. Si prosegue con Neffa, Ayane, Elio, Mengoni. Eccezion fatta per Elio, che in quanto tale fa show, per il resto poco di sorprendente.

La Confezione
Piacevole invece la confezione: bianco e nero ‘laccato’ (vabbè, diciamo un ‘caldo’ seppia) che fa sempre raffinato, atmosfera da Swinging Sixties in salsa italiana, anche se i volti dei ‘figuranti’ sono terribilmente contemporanei. La leggerezza della prima metà degli anni ’60 è difficile da riproporre se non sei davvero un bravo attore. L’effetto ‘fiction in costume’ persiste.

In sintesi lo vedo come un divertissement e poco più: non riesco a trovare altra ‘motivazione’ dietro a queste pillole (para)musicali. Un divertissement che potrebbe farsi show: certo, mantenere per due ore una credibile versione 2.0 di un varietà anni ’60 non è facile e non è da tutti. Un assaggio di qualcosa che potrebbe essere, ma che non è certo facile da partorire in maniera credibile. Ma Ballandi in genere non fa le cose per caso. E se volete rivedere la prima puntata, potete farlo su dplay.

Tadà | 15 febbraio 2016 | Diretta

Tadà | 15 febbraio 2016 | Anticipazioni

Cinque pillole in access prime time, cinque ospiti musicali, un conduttore preso in prestito da teatro e cinema,  una rete in cerca di una nuova identità: sono questi gli ingredienti di Tadà, al via oggi, lunedì 15 febbraio 2016, sul Deejay TV (DTT, 9). Alla conduzione c’è Filippo Timi, chiamato a ‘interpretare’ il ruolo del ‘bravo presentatore’ della tv del passato. Cosa comporti davvero il suo ruolo, però lo scopriremo solo stasera, in questo “mini varietà musicale dal gusto retrò”, come viene definito, che evoca immediatamente la formula di Viva Radio 2… minuti, portata in tv qualche anno fa da Fiorello. E la produzione firmata Bibi Ballandi accresce, a monte, la sensazione di ‘riedizione’. Ma vediamo come si presenta Tadà.

Tadà | Il format

Cinque puntate da 7′ ciascuno con la quale proporre al pubblico giovane della rete una formula che evochi i grandi varietà del passato ma con i ritmi e i personaggi di oggi: questa l’idea soggiacente Tadà, prodotto da Ballandi Multimedia per Discovery Italia.

Una confezione in b/n, una band in stile anni ’60, un ospite musicale diverso ogni giorno alle prese con una propria cover del periodo: nessuna promozione di singoli in uscita ma un omaggio al periodo d’oro della discografia italiana, con una personale rivisitazione di hit del periodo. Location scelta, non a caso, le storiche Officine Meccaniche, uno dei maggiori studi di registrazione italiani.

Tadà | Ospiti

tada_filippo-timi-nina-zilli.jpg

Ospiti di questo primo (?) ciclo di cinque puntate Nina Zilli  – recentemente vista a Sogno e son Desto, con Massimo Ranieri su Rai 1 – alle prese con “Il Surf Delle Mattonelle”, quindi Neffa, reduce di Sanremo 2016, che si esibisce su “Ma Che Colpa Abbiamo Noi”), seguito da Malika Ayane (“Guarda Che Luna”), Elio con “Mahnà-Mahnà”(e dopo l’exploit sanremese attendiamo la sua esibizione), con la conclusione affidata a Marco Mengoni, con “Si è spento il sole”.

Tadà | Come seguirlo in tv e in live streaming

Tadà va in onda da lunedì 15 febbraio a venerdì 19 febbraio alle 21.00 su Deejay Tv (DTT e Tivùsat, 9; Sky 145). Il programma non va in live streaming, ma è possibile rivederlo sulla piattaforma dplay.com subito dopo la prima tv.

Tadà | Second screen

Per seguire la prima puntata di Tadà vi consigliamo, ovviamente, di seguire il (mini) live di Blogo, dalle 21.00 su TvBlog. Il programma ha un proprio hashtag, #Tadà, mentre sui social ‘condivide’ la pagina FB ufficiale di Deejay Tv e il suo profilo Twitter.

Deejay Tv