Home Di Fatto, Famiglie: l’incubo del Family Day diventa un’unica, grande, storia d’amore

Di Fatto, Famiglie: l’incubo del Family Day diventa un’unica, grande, storia d’amore

Di Fatto, Famiglie, il docureality di Real Time sulle famiglie omogenitoriali raccontato e commentato live su Blogo.

pubblicato 31 Gennaio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:26

  • 21,04

    Un po’ di Boss delle Cerimonie prima delle famiglie arcobaleno.

  • 21.10

    E siamo pronti al racconto di queste ‘di fatto famiglie’.

  • 21.12

    Babbo Simone e Papà Roberto stanno insieme da 9 anni e grazie a una donatrice di ovuli e una ragazza che ha portato avanti la gravidanza, tutte e due canadesi, hanno ora tre gemelle.

  • 21.13

    E oggi si battezzano le bambine. Perché i padri sono cattolici e lo fanno anche per le bambine. Dal Canada sono arrivate anche Kelly e Veronica: “Sono parte della famiglia”. “In Canada la maternità surrogata è più accettata e meglio conosciuta” spiegano le due ragazze.

  • 21.15

    I parenti si preparano: nonne e zie, amici e amiche pronti a far festa.

  • 21.17

    La famiglia è dove sei sicuro… la famiglia è dove c’è amore, dicono Roberto e Simone.

  • 21.17

    Tutti in chiesa da padre Federico per battezzare le bambine: “Oggi celebriamo l’amore. Celebriamo qualcosa di molto normale, due persone che si amano che hanno accolto in una maniera che non conoscevamo nuove vite” dice il prete. L’omosessualità, l’omogenitarialità sono argomenti nuovi.. io sacerdote leggo il catechismo, ma guardo voi e non le condivido…”

  • 21.20

    La nonna non pensava neanche si potessero battezzare le bambine. I papà sono stupiti dalla presa di posizione del prete.

  • 21.21

    E durante la festa del battesimo c’è anche un filmato che racconta il loro amore e tutto il percorso che li ha portati in Canada e il rapporto con le donatrici. “Ho sempre sognato di aiutare qualcuno ad avere una famiglia” dice Veronica.

  • 21.24

    Grande commozione in sala… vabbè, come si fa a dire che non c’è amore in tutto questo? Tra amici, parenti e genitori…

  • 21.29

    Mamma Chiara, Mamma Roberta, Emma e Giada a Ferrara si preparano al primo giorno di scuola. Emma ama i cavalli, Giada sogna di cantare.

  • 21.35

    15 anni insieme per Chiara e Roberta: la famiglia si prepara al primo giorno di V Elementare.

  • 21.37

    Emma e Giada son fantastiche: una ama l’italiano, l’altra la matematica (e si domanda la funzione del futuro anteriore… “A che serve??”). Ma che belle sono tutte e quattro.

  • 21.38

    Nel 2003 sono andate a vivere insieme e nel 2004 hanno iniziato a cercare di capire come per due italiane, omosessuale, avere dei figli. “Per noi era naturale, proprio…”. Già.

  • 21.39

    Raccontano di come hanno scelto la Spagna per avere un figlio: Roberta ha scelto di portare avanti la gravidanza. E il 1° febbraio 2006 sono nate le gemelle: auguri, domani fanno 10 anni. Si sono sposate in Spagna alle 13: e un orologio a casa è fermo a quell’ora; lo faranno ripartire quando saranno ammessi i diritti civili anche in Italia.

  • 21.40

    Chiara: “Io per lo Stato non sono nessuno. Se Roberta dovesse morire non sarebbe automatico che restassero qui in casa loro… ma un giudice le assegnerebbero a qualcuno”. Ecco, il problema è tutto qui.

  • 21.41

    “Famiglia non è mamma e papà: famiglia è voler bene” dice Emma. Auguri!

  • 21.43

    “Siamo un modellino nuovo di famiglia… siamo una banalissima famiglia ferrarese. Siamo stati fortunate, perché in ogni ordine e grado abbiamo trovato sempre insegnanti che ci hanno voluto conoscere, per capire, non per giudicare…”

  • 21.45

    E si arriva a scuola. ‘Ste creature son bellissime e molto mature. 10 anni portati molto bene …

  • 21.46

    E mamma Chiara, quella che per lo Stato Italiano non esiste, non riesce a non piangere a vederle andare a scuola, a vederle crescere…. e magari pensare che un giorno potrebbe non poterle vedere più.

  • 21.47

    Arianna e Chiara stanno insieme da due anni e aspettano Livia, da un’inseminazione eterologa in Spagna. E’ Chiara a essere incinta. Vivono in provincia di Pisa.

  • 21.50

    Ci fanno vivere tutta l’emozione dell’attesa e dello spacchettamento dei regali… pubblicità.

  • 21.54

    Si riparte dal nonno, il papà di Arianna, che arriva con la frutta fresca e con un bacino alla pancia di Chiara.

  • 21.56

    “Vedere la felicità di loro due è una cosa troppo bella” dice Nonno Mario.

  • 21.56

    All’inizio non è stato facile per i genitori di Arianna, ma sono andati subito verso la loro figliola. Nonno Mario: “Devo mandare via gli amici perché c’è mia figlia? No, prima viene la mi’ figliola e po’ gli altri….”. Arianna pensava che il papà si vergognasse di lei e di Chiara. “E’ come se io avessi ritrovato mia figlia dopo 35 anni… sentirle dire ‘Grazie Babbo’ è stato bellissimo” dice Mario. Tenero

  • 21.59

    “Farsi vedere insieme è anche il miglior modo per combattere i pregiudizi” dicono le ragazze che vogliono sposarsi, o unirsi… come dir si voglia.

  • 22.01

    Raccontano il test di gravidanza, la prima ecografia, la commozione nel vedere un diamantino che pulsava….

  • 22.02

    “Dovremo fare dei documenti per fare in modo che Arianna vada a prendere Livia all’asilo. Dove non arriva la legge arriva il buon senso delle persone. Speriamo di trovare di persone di buon senso e che nel frattempo la legge faccia passi avanti”.

  • 22.03

    Ed eccola Livia.

  • 22.04

    “Come spesso capita in questi casi, la società è molto più avanti di quel che si crede” dice il medico che ha fatto nascere Livia. Sono completamente d’accordo con lui.

  • 22.05

    Il fiocco arcobaleno è bellissimo.

  • 22.06

    “Per Livia mi auguro che sia felice con noi e per tutta la sua vita…. stiamo realizzando di essere una famiglia ora” dicono Chiara e Arianna. E io sono sciolta dalla commozione.

  • 22.09

    Si riparte con la seconda parte di Di Fatto, Famiglie.

  • 22.09

    Siamo a Milano: Margherita, 13 anni, ha due mamme e tre fratelli, i gemelli Giorgio e Raffi, e poi c’è Toto, alias Antonio. E poi ci sono Mamma Franca e Mamma Mary. E’ Margherita la voce narrante.

  • 22.12

    Mamma Mary è mammosa, Mamma Francy la vizia… “Le mie mamme si amano perché si mandano sempre a quel paese ma non si mollano”.

  • 22.14

    “Siamo una famiglia di pazzi….” dice un gemello. “La famiglia è un insieme di persone che si vogliono bene” dice Margherita. “Ma non diciamo che siamo felici, che porta sfiga”.

  • 22.15

    “Il fatto di vivere con due mamme finirà sempre più nella periferia della loro vita… al centro spero che ci sia il lavoro che gli piace e una persona da amare… sono queste le cose che mi preoccupano”.

  • 22.16

    Margherita ha dovuto fare i conti con ci le chiedeva della sua famiglia e da qui è nato un libretto per adulti e bambini. Ed è nata anche una casa editrice, Lo Stampatello.

  • 22.17

    I libri de Lo Stampatello sono stati oggetto di violente proteste dagli ultraconservatori e accusati di ‘diffondere teorie gender’. Hanno scritto anche a Papa Francesco che ha anche risposto.

  • 22.21

    Margherita, Raffi e le mamme si preparano al concerto di Mika.

  • 22.23

    Francy e Mary si sono sposate qualche anno fa: “Ormai ci vediamo poco… tra noi ci sono sempre un sacco di bambini” scherzano.

  • 22.25

    Rosario e Federico, 35 anni tutti e due, di Palermo aspettano Jacopo e Tommaso, i loro figli che nasceranno a Pasadena da madri surrogate.

  • 22.26

    Due uomini, due cani, due bambini in arrivano: questa è la famiglia ‘Due per Due’ che ci viene raccontata adesso. Siamo in Sicilia, ma con lo sguardo rivolto agli USA.

  • 22.28

    Tra un paio di settimane partiranno per gli USA per prendere i bambini e nel frattempo hanno organizzato un baby shower, la festa prenatale tipica in America.

  • 22.29

    “Il fatto di avere dei figli è un sogno che si avvera, ci dà la consapevolezza che la nostra vita continuerà in loro” dicono i ragazzi, che al solo pensiero dell’arrivo dei bambini si commuovono.

  • 22.34

    Rosario e Federico si preparano a ricevere la presidente nazionale delle Famiglie Arcobaleno con la moglie e i figli.

  • 22.35

    Rosario e Federico chiedono informazioni sull’inserimento a scuola. Raccontano di non aver mai subito discriminazioni: “Ci siamo sempre presentati come coppia, non abbiamo mai avuto problemi”. Vabbè, non c’è niente da fare: conoscere è la vera ‘ruspa’ anti-pregiudizio.

  • 22.38

    Si festeggia la partenza con gli amici, come i genitori di Mattia.

  • 22.39

    “La famiglia è composta da amore”: come si fa a dare torto e contro tutto questo?

  • 22.39

    “Noi siamo emotivamente sconvolti… piangiamo per ogni cosa” raccontano anche divertiti i due papà.

  • 22.40

    E si parte verso gli USA.

  • 22.41

    Eccoli i gemelli. Sono bellissimi.

  • 22.41

    “Non dimenticherò mai lo sguardo che ho dato ai miei figli. E ti rendi conto di essere diventato padre quando inizi a preoccuparti di un’altra persona… e dormi 9 ore in una settimana senza lamentarti”.

  • 22.43

    “Essere genitore è avere la responsabilità di crescerli con dei valori e poi lasciarli liberi…”: no, ma ditemi voi…

  • 22.44

    Si chiude con la storia di un altro tipo di famiglia, quello di Barbara, mamma single, e di Damiano, un bel principe biondo di 5 anni.

  • 22.45

    Barbara è andata in Danimarca per una fecondazione eterologa e ha scelto un donatore aperto, uno di quelli che, se Damiano vorrà, fatti i 18 anni, ha già dato la disponibilità per conoscerlo.

  • 22.46

    “Come cambia la vita di una madre? Tutte le priorità che uno ha prima, poi sono tutte cazzate…. Damiano è un bambino gioioso e sereno…”.

  • 22.52

    Torniamo da Barbara che tira fuori le immagini dei primi passi di Damiano e racconta il loro amore.

  • 22.54

    Oggi si impara ad andare in bici senza rotelle: ma lui non vuole toglierle ‘ste rotelle….

  • 22.56

    L’ostacolo più duro per Barbara è stato il padre: gliel’ha detto solo al terzo mese di gravidanza. “L’impatto l’ho accusato” dice il papà, che sapeva bene le difficoltà cui sarebbe andata incontro. E alla fine gli amici si son dileguati e il papà è rimasto.

  • 22.58

    “Adesso è bella la vita. Mi sveglio la mattina e penso a quello che devo preparare a Damiano. Se non ci fosse lui non saprei cosa farei. Meno male che c’è Damiano” dice ora il nonno, che con la figlia non è mai stato troppo affettuoso…

  • 23.00

    Tutti al brunch con nonno Mimmo, la nonna e il nuovo fidanzato, e gli amici di Barbara.

  • 23.01

    Nonno Mimmo non ha pianto con la figlia, ma ha pianto per il nipote. “Damiano è un bambino felice. E anche io lo sono” dice Barbara. “Damiano, senza tutto questo, non sarebbe stato quello che è”.

  • 23.03

    E si chiudono così le due puntate di Di Fatto, Famiglie. Da vedere e rivedere.

“Essere genitore è avere la responsabilità di crescere i figli con dei valori e poi lasciarli liberi…”

Alzi la mano chi crede che questo principio sia sbagliato; alzi la mano il genitore che non condivide questa idea di educazione; alzi la mano chi pensa che un criterio di tale maturità e buon senso sia esclusivo frutto di un modello genitoriale eterosessuale. Chissà perché sono propensa a credere che ci sia più di una persona pronta a scommettere che ‘un’idea del genere’ sia ineluttabilmente ‘figlia’ di un padre e di una madre e non di Rosario e Federico, una coppia di 35enni di Palermo che si prepara ad accogliere i gemelli Jacopo e Tommaso, nati a Pasadena da una mamma surrogata.

I peggiori ‘incubi’ dei sostenitori del Family Day sono raccolti nelle sei storie narrate da Di Fatto, Famiglie: donatrici di ovuli, donne ‘incubatrici’, madri surrogate, fecondazioni eterologhe si fanno ‘carne’ sotto gli occhi degli spettatori e diventano Veronica e Kelly, due donne canadesi che rivendicano alle telecamere la gioia di aver regalato una famiglia a chi non avrebbe mai potuto averla. Ma si incarnano anche in tutti i piccoli protagonisti: 13 bambini distribuiti tra 5 coppie e una mamma single. Roba che i comitati a favore della fertilità dovrebbero prenderli ad esempio. Siamo ben oltre la media segnata dalla ‘famiglia tradizionale’.

Per ciascuna delle sei realtà protagoniste si è scelto di raccontare un evento che fa, automaticamente, famiglia: un battesimo, il primo giorno di scuola, la nascita del proprio figlio, il primo giro in bici senza rotelle, un concerto. Il taglio è efficace, ‘furbo’ nella sua complessa ‘semplicità’: si abbattono le barriere del pregiudizio sull’amore gay passando direttamente alla rappresentazione del rapporto genitori/figli. Posso non amare una persona del mio stesso sesso, ma non posso non compenetrarmi nelle preoccupazioni per il primo giorno di scuola, nella gioia per la nascita del proprio bambino, nell’emozione per il battesimo delle proprie figlie.

Da maestro l’apertura con le tre gemelle che ricevono il sacramento del Battesimo da un prete che prende le distanze dalla deviazione omosessuale tràdita nelle Sacre Scritture e benedice accoglie tre ‘figlie del peccato’ nella grande famiglia di Dio, con i loro padri. Sfido chiunque a non essersi commosso di fronte al padre di Arianna, che ha difeso la sua bambina dai pregiudizi, che l’ha riscoperta dopo 35 anni e che bacia la pancia della compagna di sua figlia, che a breve diventerà la sua nipotina. Sfido a non commuoversi di fronte all’attesa della coppia di Palermo che vola in California e il momento esatto in cui, guardando i figli avuti da una mamma surrogata, è diventato per sempre genitore. Tipi ‘vietati’ di concepimento si sono trasformati in bambini e ragazzi che raccontano le loro famiglie, quelle che hanno conosciuto e che amano, cercandone una definizione che in fondo si raccoglie in una sola parola, ‘amore’.

Le due ore di Di Fatto, Famiglie sono, in fondo, due ore d’amore, rivendicato, raccontato, respirato, vissuto e combattuto all’interno di nuclei atipici, non riconosciuti dalla legge, ma anche all’interno di famiglie etero che, semplicemente, si sono allargate per accogliere. Penso ai nonni, le figure più delicate, commoventi, sincere che con poche frasi tratteggiano il rapporto con i figli gay, prima di aprirsi alla ‘naturalezza’ dei nipoti.

Di Fatto, Famiglie non fa ipotesi di sviluppo sociale, non costruisce modelli, ma racconta “normalissime famiglie” che già vivono in Italia, accolte da una società che è più avanti di quanto si creda, e che si scontrano con uno Stato che non li tutela. Il minimo comun denominatore di tutte le storie è ovviamente l’amore, di coppia e filiale, di famiglie di sangue e amicali: sfido chiunque veda questo programma a opporsi al riconoscimento dei diritti fondamentali, stepchild adoption inclusa. L’idea che le gemelle Emma e Giada, oggi 10 anni, in caso di morte della mamma biologica debbano lasciare la propria casa ed essere assegnate a genitori affidatari, piuttosto che restare con l’altra madre che le ha cresciute, non mi sembra un principio propriamente rivolto al benessere dei minori.

Certo, la chiave del racconto è estremamente ‘pastello’ ed lo è volutamente: contro la rappresentazione negativa e istericamente problematizzata che delle coppie omogenitoriali viene solitamente fatta nei dibattiti politici e nei talk tv, la risposta non può che essere un racconto che mostri la serena quotidianità delle coppie che già vivono realtà arcobaleno. Non che tutto sia rose e fiori, come emerge in qualche sprazzo di racconto anche in questi sei ‘flash’ su altrettante famiglie, ma la chiave è sempre una: dove c’è amore c’è famiglia. Non importa da chi sia formata, se c’è amore si va avanti e si vive bene.

Di fatto, famiglie può essere ‘un’arma’ potente contro l’ignoranza di chi non vuole conoscere realtà diverse dalla propria, perché magari le crede diametralmente opposte. E invece il principale merito di questo racconto è quello di mostrare come le difficoltà di un genitore, di sangue o meno, siano le stesse, così come le preoccupazioni.

“Spero che questa bambina sia felice con noi e sia felice per tutta la vita”: il principio di immedesimazione è istantaneo. Poco importa che di fronte ai telespettatori ci siano Rosario e Federico o Arianna e Chiara. E credo che sia la vera forza di questo Di Fatto, Famiglie.

Ultima notazione, non per questo marginale: ho apprezzato la scelta di inserire la storia di una madre single. Teoricamente è la ‘forma’ socialmente più ‘accettata’, ma forse concretamente più complicata da gestire, concretamente oltre che emotivamente. Ma anche una donna single può volere un figlio: non è detto che per averlo debba necessariamente accollarsi un uomo inutile. Ma questa è un’altra storia.

Di Fatto, Famiglie: | 31 gennaio 2016 | Diretta

Di Fatto, Famiglie | Anticipazioni

Di Fatto, Famiglie arriva in tv questa sera, domenica 31 gennaio, in prima visione e in prima serata su Real Time (DTT, 31) e lo seguiremo live dalle 21.10 su Blogo. All’indomani del Family Day 2016 e a pochi giorni dalla discussione al Senato del ddl Cirinnà, contro cui si schierano i difensori della ‘famiglia tradizionale’, Real Time porta su piccolo schermo le piccole storie quotidiane di chi già vive una famiglia omogenitoriale, raccogliendo i punti di vista non solo di chi ha deciso di condividere la propria vita, ma anche dei figli e dei nonni. Sei famiglie ‘atipiche’ secondo i canoni di chi ostacola il diritto agli obblighi di legge, protagoniste di uno speciale di due ore, prodotto da YAM112003 per Discovery Italia.
Ma vediamo di conoscere meglio queste famiglie.

Di Fatto, Famiglie | I protagonisti

Come dicevamo, sono 6 le famiglie protagoniste di questo speciale di due ore e tra queste non mancano membri dell’associazione Famiglie Arcobaleno.
Stasera seguiremo le storia di Maria Silvia e Francesca, tra le prime coppie omosessuali in Italia a decidere di avere dei figli. Fanno del loro amore anche un’opera di ‘divulgazione’, visto che hanno fondato la casa editrice “Lo Stampatello” che pubblica libri per spiegare in modo semplice, ad adulti e bambini, e famiglie omogenitoriali.
Roberto e Simone convivono a Cesano di Roma e sono genitori di tre gemelle – Viola, Melissa e Sofia – avute con la maternità surrogata in Canada: al battesimo delle bambine erano presenti anche Veronica e Kelly, le due ragazze canadesi che hanno permesso loro di diventare papà.
Roberta e Chiara vivono a Ferrara con Emma e Giada, le due gemelle nate nove anni fa grazie a un’inseminazione cui Roberta si è sottoposta in Spagna. E ancora ci sono Arianna e Chiara, di Vecchiano (PI), prossime alla nascita della loro prima figlia, di cui Chiara è incinta.
Federico e Rosario vivono a Palermo e sono i papà di Jacopo e Tommaso, grazie a una donatrice e a una portatrice californiane.
Barbara è la mamma single di Damiano, biondissimo e con gli occhi azzurri, nato sei anni fa con un’inseminazione avvenuta in una clinica di Copenaghen.
Tutte storie che di certo faranno inorridire chi ieri era al Family Day. Magari prestare un orecchio a quello che hanno da dire ‘gli imputati’ non sarebbe proprio una cattiva idea.

Di Fatto, Famiglie | Come seguirlo in tv e in streaming

Le due parti di Di Fatto, Famiglie vanno in onda in prima tv alle 21.10 su Real Time (DTT, 31) e subito dopo, intorno alle 23.10, subito in replica di Deejay Tv. Il docureality sarà poi disponibile on demand sulla piattaforma Dplay.com.

Di Fatto, Famiglie | Second Screen

Non possiamo che invitarvi a seguire e commentare con noi la messa in onda di Di Fatto, Famiglie, che ha un proprio hashtag, #DiFattoFamiglie, ed è stata un po’ la bandiera della campagna per il sostegno alle unioni civili e ai diritti delle coppie gay che Real Time ha condotto nelle ultime settimane, arrivando a modificare sui social anche il proprio logo, diventato “Real Love”.
I principali volti della rete hanno realizzato clip a sostegno della campagna, Boss delle Cerimonie incluso. Perché il vero amore supera ogni pregiudizio.


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