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Checco Zalone: “No a Sanremo come ospite”

“Sanremo? Sono soldi pubblici, ti massacrano”. Non ci sarà Checco Zalone.

pubblicato 15 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 06:03

Non ci sono dubbi: Checco Zalone è il personaggio del momento. Oltre quaranta milioni di euro incassati al cinema con l’ultimo film Quo Vado?, ma pochi passaggi televisivi. La promozione del film campione d’incassi è passata solamente da Che tempo che fa su Rai 3, L’arena su Rai 1 e poche altre cose. Nessuna apparizione nei programmi Mediaset nonostante il film fosse prodotto da Mediaset stessa. Stranezze a parte, il “ciclone Zalone” fa gola a tutti e, in questo momento, assicurarsi una sua ospitata significherebbe assicurarsi pure ascolti niente male.

Senza dubbio Checco starà facendo gola pure a Carlo Conti che, dopo essersi occupato delle canzoni e poi delle vallette/i del suo secondo Festival di Sanremo, sta pensando agli ospiti. Ma dobbiamo dargli una brutta notizia: il comico barese non sarà dei suoi. Intervistato da Vittorio Zincone sul Corriere della Sera, infatti, ha smentito la possibilità di salire sul palco del Teatro Ariston fra il 9 ed il 14 febbraio 2016: “(l’ospitata, ndr) è strapagata ma sono soldi pubblici. E se li prendi scoppiano le polemiche. Ti massacrano”. Ma apprezza la donna su cui Conti punta per questo Festival, Virginia Raffaele: “E’ bravissima, la sua imitazione di Marina Abramovic è fortissima”.

A proposito di imitazioni, lui rinnega quella a “zio” Michele Misseri:

“Era in corso il processo e Misseri cambiava continuamente versione dei fatti. Lo immaginai ospite di una trasmissione di cucina mentre dava una ricetta e modificava continuamente gli ingredienti. Non è venuta bene. E forse non era il momento. Sui social mi hanno attaccato. Ho ricevuto pure qualche minaccia”.

Infine rivela di aver rifiutato un sacco di soldi per fare il testimonial di alcune campagne pubblicitarie:

“Quando ero a Zelig accettavo serate e comparsate alle convention, ora ho smesso e, a differenza di molti colleghi, non faccio pubblicità. C’è la fila per farmi fare il testimonial: compagnie telefoniche, case automobilistiche… Ti fanno offerte tali che ti senti un po’ cogli*ne a rifiutare. Ma per me sarebbe uno schifo. Un tradimento. La gente ti viene a vedere, si diverte, ti vuole bene… e tu prendi la tua faccia da caz*o e la metti a disposizione di un prodotto? Non si fa. E non per afflato idealistico, ma per educazione. Poi c’è anche un problema di convenienza: se ti vedono tutti i giorni in tv negli spot, quattro volte il pomeriggio e sei la sera, perché poi dovrebbero venirti a vedere al cinema?”.

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