Home Netflix Netflix replica ai numeri “svelati” dalla Nbc: “Dati inaccurati”

Netflix replica ai numeri “svelati” dalla Nbc: “Dati inaccurati”

La Nbc ha rivelato uno studio secondo cui Netflix non sia un pericolo per la tv generalista, che fa ancora numeri maggiori rispetto alla piattaforma di streaming online

pubblicato 18 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 06:05

UPDATE 12:29 Al Television Critics Association press tour il Capo dei Contenuti originali di Netflix Ted Sarandos ha risposto ai numeri svelati dalla Nbc la settimana scorsa:

“Ci sono un paio di misteri. Uno è come mai la Nbc usi il suo panel per parlare dei nostri ascolti. Forse perchè è più divertente che parlare dei loro. Il secondo è che l’intera metodologia, le misurazioni ed i dati stessi non riflettono alcun senso della realtà di ciò che noi tracciamo. Potrebbe essere perchè per noi la fascia 18-49 anni è così insignificante. Non potrei dirvi quanti telespettatori della fascia 18-49 anni abbiamo. Non li tracciamo. E’ una fascia guidata dai pubblicitari che non significa nulla per noi. Non capisco perchè qualcuno dovrebbe spendere tempo ed energia e dare quelli che credo siano dei dati molto inaccurati… Non capisco la metodologia di tutto ciò. I risultati non riflettono nulla della realtà che ci interessa”.

Netflix, la Nbc “svela” i numeri dei suoi show per dimostrare che non è una minaccia per la tv

Negli ultimi anni si è diffusa la percezione che le piattaforme di streaming on demand come Netflix, Amazon ed Hulu abbiano, con le loro serie tv originali, rubato pubblico alla tv generalista i cui ascolti, dati alla mano, sono da tempo in calo (fatte le dovute eccezioni). Secondo la Nbc, però, questo ragionamento è esagerato.

“Le notizie della nostra morte sono ampiamente esagerate”, ha detto il Presidente della Sezione Ricerca e sviluppo del network Alan Wurtzel, che ieri ha presentato una serie di dati che dimostrano come le piattaforme online, in particolare Netflix, non siano una minaccia per i canali generalisti.

I dati riguardano la quantità di pubblico che, da settembre a dicembre dell’anno scorso, ha visto le serie tv originali di Netflix che, dal canto suo, non ha mai rivelato i numeri relativi ai suoi show. Ne emerge un panorama che dimostra dei buoni numeri, certo, ma sicuramente non così temibili da parte dei grandi network. I dati sono stati raccolti dalla compagnia Symphony, attraverso un dispositivo installato sui telefonini di 15 mila persone e che riconosce cosa si sta seguendo a seconda della colonna sonora del telefilm.

Stando a questi numeri, la serie tv più vista su Netflix nei mesi scorsi è stata Jessica Jones, con 4,8 milioni di spettatori nella fascia 18-49 anni, segue Master of None, con 3,9 milioni di persone, quindi Narcos, con 3,2 milioni di spettatori. Orange is the New Black, invece, è stata seguita da 644 mila persone, un numero che, però, considera anche il fatto che la terza stagione della serie tv ha debuttato a giugno e che quindi, rispetto al periodo analizzato, risente di un calo.

La Nbc ha anche rivelato gli ascolti di The Man in the High Castle, la serie tv di Amazon che ha fatto molto discutere anche per via di una controversa campagna pubblicitaria: lo show avrebbe ottenuto 2,1 milioni di spettatori. Lo studio rivela anche che la quantità di tempo trascorso dagli utenti di Netflix sulla piattaforma online diminuisce nel corso delle settimane passate dal debutto di una serie tv. La prima settimana in cui era possibile vedere la terza stagione di Orange is the New Black ha visto il 23% degli spettatori usare Netflix, alla quinta settimana dal debutto la percentuale è calata fino al 3%, mentre è aumentata quella del tempo passato davanti alla tv.

Master of None, invece, nella prima settimana ha raccolto l’11% degli spettatori totali, scesi all’8% nella seconda settimana. Stesso discorso per Narcos, che nella prima settimana ha raccolto il 17% degli spettatori, mentre nella seconda il 4%. Lo studio dimostra anche che, durante la prima serata, il 20% della fascia 18-34 anni usa Netflix, contro il 46% che guarda la televisione. Il messaggio è chiaro: Netflix non sta mettendo in pericolo la tv generalista.

“Paragonate questi programmi a show come The Big Bang Theory, Empire o Blindspot ed impallidiscono di fronte a loro”, ha detto Wurtzel. “Non è che le persone non li guardino, ma lo streaming non sta prendendo il posto della tv”. Anche Youtube non sembra essere pericoloso per la tv: sebbene lo studio riveli che a luglio la fascia 18-24 anni ha passato online quasi 12 ore contro i 63 minuti davanti alla tv, la fascia 25-35 anni ha passato quasi 90 ore davanti alla tv contro le 10 ore su Youtube.

Il senso dello studio non vuole sminuire Netflix, ma vuole sottolineare che la piattaforma ha un modello diverso rispetto alla tv generalista: “Netflix ha un modello di business diverso”, ha concluso Wurtzel. “Consiste nel fare in modo che si acceda al sito almeno una volta al mese. Alcuni show hanno un pubblico ristretto, ma non importa se ci si connette ogni mese”. Netflix, quindi, punterebbe ad avere serie tv chiacchierate che spingano ad abbonarsi, piuttosto che ad ottenere grandi numeri da queste: così facendo, il colosso ha raggiunto utenti in tutto il mondo, sebbene la tv generalista non sembri dover temere.

Netflix