Manetti Bros. a Blogo: “Tanto movimento popolare per il ritorno di Coliandro. La doccia di Magalli? Questa stagione doveva partire col botto!”
I due registi romani sono stati intervistati da Blogo.
Marco e Antonio Manetti, meglio conosciuti come i Manetti Bros., sono i registi anche della quinta stagione de L’ispettore Coliandro, la serie con Giampaolo Morelli che tornerà in onda a partire da venerdì 15 gennaio 2016, su Rai 2 in prima serata, dopo un’assenza di quasi sei anni.
L’ispettore Coliandro 5 sarà composto da 6 film tv distinti, con storie indipendenti l’una dall’altra, dalla durata di 100 minuti ciascuna. I titoli dei sei episodi sono i seguenti: Black Mamba, Testimone da proteggere, Doppia identità, Salsa e merengue, Tassista notturno e Copkiller.
Con i fratelli Manetti, intervistati da noi di Blogo, abbiamo affrontato diversi argomenti a cominciare dall’evoluzione del personaggio di Coliandro. Marco Manetti ci ha confermato che il personaggio, sostanzialmente, manterrà le proprie caratteristiche principali:
Non c’è stata nessuna evoluzione del personaggio. Coliandro è quello che è, mancava da tanti anni, ci sembrava che, dopo tanto tempo, doveva tornare quello che era. Ricomincio da zero… Il solito Coliandro di sempre.
Antonio Manetti, invece, ci ha spiegato i motivi per i quali Coliandro non è andato in onda per sei anni, nonostante il successo:
La Rai non ha bloccato Coliandro perchè non andava bene o perché era un insuccesso. Coliandro piaceva tantissimo. Il problema è stato produttivo. La Rai aveva deciso di fermare la produzione per le fiction per Rai 2. Quindi, si producevano fiction solamente per Rai 1 e Coliandro ha un linguaggio che non andava bene per Rai 1. Appena la Rai ha deciso di ripartire con la produzione per le fiction anche per Rai 2, si è pensato subito a Coliandro che la Rai, all’epoca, aveva deciso a malincuore di chiudere. C’è stato anche tanto movimento popolare sui social network dai fans e anche da noi insieme a loro! La Rai, quindi, ha pensato subito di rifare Coliandro.
Non c’è nessun motivo in particolare, invece, per quanto riguarda la scelta di utilizzare una struttura del racconto verticale e non orizzontale come, invece, avviene per i serial statunitensi e non solo. Le dichiarazioni di Marco Manetti:
Il fatto che Coliandro sia composto da sei episodi distinti non è una scelta particolare. Coliandro è una serie di storie autoconclusive, non è un telefilm, sono dei film tv, è una serie come James Bond o come tante altre! In America, si fa una tv orizzontale, si racconta una storia in tante puntate, questo non è il caso di Coliandro. Non c’è nulla di innovativo in questo.
Visto il botto all’Auditel delle prime puntate di Don Matteo, abbiamo chiesto ai due registi se il pubblico italiano ha timore di prodotti che provano a sperimentare un linguaggio diverso. Questo è il punto di vista dei Manetti Bros.:
Marco: Il pubblico non ha paura della sperimentazione. Il pubblico guarda quello che vuole guardare, il pubblico non è un animale pensante, va ad istinto. Dieci milioni di persone hanno voluto vedere Don Matteo, magari dodici milioni vedranno Coliandro! Non sento Coliandro come un’opera sperimentale. Ha un linguaggio diverso rispetto alle fiction di Rai 1 e infatti non lo è.
Antonio: Coliandro va in onda da dieci anni, la quarta stagione è stata fatta sei anni fa, ha finito di essere sperimentale.
Infine, Marco Manetti ci ha parlato del cameo di Giancarlo Magalli che apparirà sotto la doccia durante la prima scena della prima puntata:
Coliandro vive di vita propria, ci sono tante grandi interpretazioni in queste sei puntate. Il cameo di Magalli, però, è un cameo particolare, sarebbe stato bello tenerlo segreto ma è sfuggito e ora lo sanno tutti! Dopo sei anni, questa nuova serie doveva partire con il botto! La prima puntata inizia con un signore x sotto la doccia e abbiamo pensato di dare un volto simpatico a questo signore x!
Per le dichiarazioni complete, c’è il video a disposizione.