Bestemmia Capodanno, l’addetto al controllo: “Solo io sotto processo”. E la Rai cambia le regole
La bestemmia di Capodanno su Rai 1 continua a tener banco: parla il responsabile del team di controllo cui è sfuggito l’sms incriminato. E volano gli stracci a Viale Mazzini.
Rai Com contro Rai: nessun controllo giornalistico sui contenuti, solo un team di tecnici a filtrare migliaia di sms. Questa l’accusa del comparto tecnico chiamato a controllare gli sms di auguri inviati al 475.475.0 nella lunga diretta de L’Anno che Verrà. Dalle colonne di Repubblica, infatti, questa mattina Rai Com accusa la Rai di aver lasciato sola la sua squadra e di non aver avuto il necessario supporto editoriale dall’azienda, scaricando tutta la responsabilità al comparto commerciale che solitamente si occupa della regolarità di messaggi e televoti.
“Da parte di Rai 1 è mancato qualsiasi controllo editoriale. Il direttore di Rai 1 sa che, dopo i primi riscontri, sarà chiamato in causa”
dicono al quotidiano i responsabili di Rai Com, investiti dalla bufera della bestemmia in diretta tv già nella notte del 1° gennaio. La ricostruzione fatta parla del software Telecom aggirato grazie al ‘Dio’ scritto con cinque ‘o’ – e per questo non bloccato – e di una addetta al controllo, membro del team di tre persone chiamate a gestire migliaia di sms, che si è fatta scappare il Porco #ioooo intorno alle 23.43, poi apparso sui teleschermi circa un’ora dopo. Nessuno di Rai Com nega la propria responsabilità, in primis il capogruppo, che però era convinto di essere ‘coperto’ da una redazione giornalistica per un controllo editoriale, come previsto dal regolamento interno della Rai.
Questo quanto emerge dalla memoria difensiva presentata dal responsabile del team, Francesco C., ora sottoposto a inchiesta disciplinare e intervistato da Repubblica:
“È inspiegabile che sia finito sotto processo soltanto io. Sono rimasto schiacciato tra due responsabilità che non mi appartengono. Davanti, avrei dovuto essere protetto dal software di Telecom, che chiaramente non ha funzionato. Dietro di me doveva esserci una struttura editoriale, almeno un giornalista. Come si fa a lasciare tutto in mano a un team commerciale?”
dice Francesco C., che dà voce, quindi, alle accuse avanzate ora da Rai Com, ma si assume la responsabilità dell’accaduto in qualità di capo del team del controllo tecnico.
“Ho fatto un errore, posso dire anche grave. Meglio, abbiamo fatto un errore e me ne prendo tutta la responsabilità”
dice, sottolineando, però, di aver censurato “cento sms impresentabili, con insulti, cori razzisti, inni alla jihad e decine di bestemmie… il centunesimo c’è scappato” un po’ per stanchezza, un po’ per la quantità enorme di messaggi, un po’ per distrazione. Aggiunge che è la prima volta che capita una cosa del genere, ma dice anche che è
“la prima volta che scopro che dietro di me non c’è il controllo previsto. Un desk di giornalisti. Il terzo livello di verifica è saltato e adesso tutti giocano a scaricare la responsabilità su di me”.
Si prepara alla ‘sentenza’ disciplinare con tranquillità, pronto ad accogliere la sospensione di 10 giorni dal lavoro, che dovrebbe essere il massimo della pena comminabile. Sul fatto che il gioco degli sms valga la candela, Francesco ha la sua idea:
“Finora eravamo riusciti a evitare guai. In Rai considerano questo aspetto importante, irrinunciabile. Deciderà gente più importante di me”
chiosa il responsabile.
Fatto sta che la Rai ha già fatto sapere di voler cambiare le regole. In attesa che il caso sia discusso nel CDA già fissato (in tempi non sospetti) per il 13 gennaio, il DG Campo Dall’Orto dice basta ai filtri ‘esterni’: il controllo va ricondotto totalmente ai responsabili delle trasmissioni. La decisione, dice il DG, non deve essere considerata una mancanza di fiducia verso Rai Com, ma punta
“a una maggiore responsabilizzazione dei singoli programmi con le rispettive redazioni, gli autori e i capistruttura, in ultima analisi delle stesse reti che avranno la responsabilità anche dei contenuti ‘aggiuntivi’ ai programmi,come quelli interattivi e 2.0”
come si legge in una nota Ansa diffusa nelle scorse ore. Una decisione che probabilmente porterà a una riduzione drastica del crawl acchiappasms nei live, soprattutto di Capodanno.