L’Arena, Checco Zalone para@ula Giletti: “Però fammi parlare pure a me. Tiziano Ferro aveva una storia con te?”
Checco Zalone ha rispedito al mittente i finti trionfalismi di Giletti, non prendendo sul serio l’intervista a L’Arena
Checco Zalone si conferma uno dei personaggi più scomodamente veri del piccolo schermo. Per questo Massimo Giletti ha fatto fatica, come tutti, a fare la classica marketta del film con i suoi consueti toni magniloquenti:
“Sei uno dei grandi fenomeni del tempo moderno. Ma è sempre difficile intervistarti. Sei uno di quelli pronto ad autodistruggere tutto”.
L’ex comico di Zelig, già reduce dall’ospitata a Che tempo che fa, ha cominciato subito col fargli il verso:
“La tua è la più bella presentazione della mia vita. Però fammi parlare pure a me. Io stanotte non ho chiuso occhio, ti ho pensato tantissimo e pregavo il Signore che ti veniva una colite. Niente, sta sano. In un mio vecchio film i terroristi non mettevano la bomba per una mangiata di cozze, l’intossicazione che dovevi avere tu Massimo”.
Poi Zalone ha fatto finta di non capire le domande dell’intervistatore, chiedendogli di fargliele come una nota conduttrice Mediaset (di cui Giletti ha imitato la postura). Per il resto Zalone ha lanciato una clip per promuovere il film, ma che non vedremo sul grande schermo:
“Quest’anno c’è una forma diversa di promozione, una gag che non rientra nel film. Molte mamme mi contestano le parolacce perché ci sono i bambini al cinema. Quest’anno abbiamo cercato di ridurle al massimo. Io l’ho visto e mi son detto ‘possibile che sono io?’ Scherzi a parte, si parla di un impiegato messo nelle condizioni di dover andar via in altre sedi. Quindi è molto attuale. Ci sono temi importanti come la riforma della pubblica amministrazione, ma trattati con leggerezza”.
Ovviamente il conduttore di Rai1 non si è fermato qui, sfrugugliando Checco su una serie di polemiche che lo hanno riguardato, prima fra tutte quella legata a un noto premio cinematografico:
“Il David di Donatello è un Premio che si dà al film al di là dell’incasso. Chi vota sono gli stessi attori. C’è un tantino di conflitto di interessi. Sai quanti voti ho preso io? Zero. Poi mi chiamò il Direttore del David, non so come si chiama, forse Donatello, e mi propose un premio istituito apposta per me. Quindi io diciamo, per non mettere imbarazzo a nessuno, ho detto no, c’ho il calcetto. Qualche pregiudizio c’è sicuramente tra i blogger che scaricano i veleni, però fa piacere leggere di qualche detrattore. Certe volte sei spronato a far vedere che non è così, poi magari hanno ragione”.
A un certo punto Giletti ha provato a fargli rifare la parodia dei Modà, ma Checco – si sa – non sa improvvisare e ci ha rinunciato:
“Se mi avvisavi mi preparavo”.
Ha preferito, invece, testare una sua nuova canzone del film Quo vado?, La Prima Repubblica:
“C’è una canzone che ho scritto per Adriano Celentano ma lui non lo sa. Sta nel film. La prima Repubblica. Vediamo se funziona col pubblico. La Prima Repubblica. Con un ‘unghia incarnita eri un invalido per tutta la vita”.
Irresistibile, poi, il suo commento alla clip che lo ha visto duellare alla Feltrinelli con De Gregori ne Gli uominisessuali:
“Pensavo fosse una persona austera, invece è un buon padre di famiglia. Vedendolo con me penso che ha bisogno di soldi”.
Quanto, invece, alla boutade da lui lanciata, di una storia tra Tiziano Ferro e un conduttore poi identificato nello stesso Giletti, Zalone ha continuato a scherzarci su:
“Tiziano Ferro una storia con un conduttore? Con te, Massimo? Se si è arrabbiato TIziano Ferro gli chiedo scusa. Come chiediamo scusa a Niki Vendola. Anche se lui è contentissimo, l’ho fatto diventare io famoso”.
Infine, un appello sempre in formato promozionale – è un altro spot del film – alle signore del pubblico di Giletti:
“Dovete convincere i vostri mariti a darvi una botta. Sta tutto lì”.
Chapeau.