Domenica In… ambasce: “Così è la vita”, grama anche in tv
“Così è la vita” racconta storie di vita vissuta: e in tempi di crisi c’è poco di cui stare allegri. Forse, però, si rischia di esagerare…
Pensioni da fame, storie di anziani costretti a scavare nei cassonetti per mangiare, facce di nonni che dopo anni di sacrifici non possono permettersi un dono ai nipotini per il Natale, occhi gonfi di pianto per chi non ha soldi per pagare le bollette. E ancora la storia di Claudio, 16 mesi, gettato nel Tevere da un padre che voleva vendicarsi della ex-moglie, con l’intervista alla nonna e alla zia del “piccolo angelo volato in cielo”. E ancora docu-fiction sul dolore delle coppie che si separano con i figli usati come armi improprie, di padri che non vedono i figli da mesi. Ecco, questa è stata la scaletta di Così è la vita di domenica 9 dicembre 2012. Non sarà il tutto un po’ troppo ‘pesantuccio’ per una domenica pomeriggio, considerato che la settimana è già sufficientemente grama, fuori e dentro la tv?
Così è la vita di domenica 9 dicembre 2012
Per chi non ha avuto il piacere di viverla, vale forse la pena sintetizzare la domenica di RaiUno, partita con L’Arena di Giletti centrata sul ritorno di Berlusconi. La prima parte ha visto schierati la Santanchè all’attacco, Crosetto a centrocampo, il vicedirettore de Il Giornale in versione mediano di spinta, tutti già in clima elettorale. La seconda ha invece puntato sulla Sicilia di Crocetta, già chiamato a dare conto delle sue prime settimane di gestione regionale, tra sprechi e privilegi, con Salvini della Lega Nord a rinverdire l’epico scontro tra Nord e Sud che intanto a Domenica Live ha dato vita a momenti indimenticabili. Da Giletti, invece, la collaudata coppia Crocetta/Salvini (già all’opera lo scorso 18 novembre) riesce a dare guizzi non banali, che ribaltano a sprazzi i più retrivi luoghi comuni. Giusto per completare, l’ultima parte del programma ha visto protagonista la cronaca nera/processuale, con la Bruzzone e con l’avvocato Galoppa a parlare di Michele Misseri, che nel frattempo però aveva già chiamato la d’Urso a Domenica Live. Nel complesso L’Arena è stata la parte ‘leggera’, digeribile, della domenica di RaiUno.
Fedele al suo titolo, “Così è la vita” offre un repertorio di storie e di argomenti non proprio ‘festivi’, né confortanti, men che meno natalizi. Il che non è per forza un male, anzi è importante parlare dell’attualità, senza far finta che vada tutto bene. Ma a far la ricetta son le dosi, no?
In questo caso abbondano i pensionati in ambasce dopo una vita di sacrifici, alle prese una vecchiaia di stenti dopo una vita dedicata a figli e lavoro: racconti, certo, di vita vissuta, magari particolarmente sensibili per il tradizionale pubblico di RaiUno – non propriamente 15enne – che si trova a fare i conti un’ampia pagina dedicata ai tanti anziani che cercano di sopravvivere dignitosamente con pensioni ridicole.
Il tutto reso ancora più ‘ostico’ da considerazioni che potrebbero far impallidire Lapalisse: ci si scalda affermando che la colpa di tutto questo è da attribuire “a un politica ‘distratta’, che ha fatto dei privilegi una priorità”. “E’ una vergogna! Bisogna cambiare!” tuona qualche ospite dallo studio. Ma va?!
Come si esce dal blocco? Lorella Cuccarini si ritrova a stringere la mano della signora Maria che si rammarica di non poter fare un regalo ai suoi nipotini, augurandole Buon Natale.
Segue la pagina di cronaca: ospiti in studio la mamma e la zia di Claudio, il bimbo di 16 mesi lanciato nel Tevere dal padre, ora condannato a 30 anni di carcere.
“Il primo pensiero va a quell’angelo, poi alla mamma. Come sta sua figlia?”
“Il tempo ha lenito le ferite?”
due delle domande (im)possibili, che nessuno – immagino – vorrebbe mai porre, ma che tutti alla fine fanno. E che in questo caso vedono la Cuccarini in un ruolo ‘scomodo’, ma che qualcuno deve pur ricoprire. E via con i dettagli di quel giorno, col piccolo strappato dalle braccia della nonna, gettato nella neve, quindi lanciato da un ponte, con tutta l’angoscia che quest’immagine può portare con sé.
Come si esce dal blocco? Con la Cuccarini che stringe la mano della giovane nonna di Claudio. Un gesto di vicinanza, di partecipazione, con cui (forse) la conduttrice vuole rappresentare la solidarietà del pubblico all’ospite e che diventa una sorta di ‘chiosa’ emotiva e ‘rituale’.
E’ finita? Macché. La storia di Claudio introduce alla docufiction sulle vicenda di una ragazzina contesa dai genitori separati (etc etc etc) e anche qui si stringono mani. Alla fine di questo pomeriggio, che ricorda format à la Parliamone in Famiglia, tocca al povero Papaleo dare un po’ di ossigeno al pubblico a casa.
Lungi da me volere una domenica solo frizzi e lazzi, solo canzoncine e varietà, per carità. Considerato il particolarissimo weekend, segnato dall’incertezza politica, dalle minacce di spread assassini, di mercati infuriati e alle porte di un Natale mesto e stretto nella morsa delle tasse e della sfiducia, forse il carico per il pubblico di RaiUno in questa domenica 9 è stato un po’ ‘pesantuccio’, ecco. Magari il contesto ‘extratv’ ha finito per amplificare l’effetto ‘mattone’ che la rapida successione di storie difficili ha potuto provocare. A questo punto mi domando chi venga a stringere la mano del pubblico di RaiUno per rincuorarlo dopo un pomeriggio di tal fatta. Ah, ecco, Papaleo…