The Guild andrà in onda su Italia1?
L’esperimento web di “The Guild” (storia di un gruppo di giocatori online che decide di incontrarsi nel mondo reale), di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, torna a far discutere. Dalle pagine di Libero-News, infatti, leggiamo che Italia1 potrebbe essere intenzionata ad acquistare i diritti della sit-com nata online, il cui target d’altra parte è
L’esperimento web di “The Guild” (storia di un gruppo di giocatori online che decide di incontrarsi nel mondo reale), di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, torna a far discutere. Dalle pagine di Libero-News, infatti, leggiamo che Italia1 potrebbe essere intenzionata ad acquistare i diritti della sit-com nata online, il cui target d’altra parte è rispecchiabile proprio in quello della rete giovane Mediaset.
Se ciò accadesse, sarebbe un importante passo in avanti per l’idea lanciata solo un anno fa da Felicia Day e che in poco tempo s’è guadagnata l’attenzione dei media e del pubblico: sono stati più di 9 milioni i contatti in rete per vedere le 10 puntate della prima stagione, che hanno ricevuto anche ottime critiche.
Le intenzioni della rete di Luca Tiraboschi sarebbero di mandarla in onda in fascia preserale, da anni ormai regno delle sit-com per Italia1. Unica pecca, la durata: ogni episodio varia dai 3 ai 6 minuti. E’ molto probabile che, quindi, gli episodi più brevi vengano accorpati ad altri, e che questa prima stagione possa diventare una prova sul campo per vedere il gradimento del pubblico, in vista di una seconda stagione che, in onda prima sempre sul web, è in produzione grazie all’interesse di Microsoft.
Parliamo al condizionale, per ora, visto che di confermato non c’è nulla, ma se così fosse sarebbe una tappa importante nel processo che vede sempre più legati internet e la tv. Sembrano lontani i tempo in cui si guardava ai primi “divi” di Youtube con diffidenza; ora, in rete si fa sul serio, e la tv se n’è accorta.
A maggior ragione Italia1, prima rete generalista che ha sperimentato l’uso delle nuove tecnologie per avvicinare il pubblico e creare materiale utile per le proprie trasmissioni: ne sono un esempio i cosiddetti bumper -le famose introduzioni ai promo dove i telespettatori gridano il nome della rete nelle situazioni più varie, raccolte negli speciali di “6 come 6”-, realizzati quasi sempre con telefoni cellulari ed inviati via web, e soprattutto la sua costola “Talent1”, vera e propria vetrina multimediale dove internet e tv si sono fuse in un mini-varietà, praticamente a costo zero.