I misteri di Laura, Carlotta Natoli costretta a diventare la Pivetti di Canale 5
I misteri di Laura richiama troppo Provaci ancora Prof sia nelle strutture dei casi che nei personaggi, che devono riuscire a seguire il caso ed allo stesso tempo far ridere il pubblico con situazioni da commedia
Finalmente Carlotta Natoli ha un ruolo da protagonista in tv: questa sembra essere l’unica nota positiva de I misteri di Laura, la fiction di Canale 5 remake italiano di una serie tv spagnola andata in onda per tre stagioni. La Laura italiana, madre appena separata dal marito rigorosamente in cerca di perdono (Gian Marco Tognazzi) ed alle prese con tre figli ed un lavoro da Commissario che la tiene fuori casa tutto il giorno, obbedisce alle esigenza della rete di essere familiare e divertente, ma non spiritosa e davvero brillante.
Il format spagnolo ha anche una versione americana, The Mysteries of Laura, che ammicca di più ad un pubblico giovane, con un ritmo maggiore, storyline più audaci ed una protagonista simpaticamente imbranata ma anche capace di risolvere i casi più difficili. La versione italiana, invece, si rivolge ad un pubblico generalista con la convinzione che a questo non piaccia un umorismo un po’ più audace rispetto a quello mostrato dai personaggi della fiction.
Laura deve far bilanciare il proprio lavoro con la famiglia, l’ex marito, il nuovo collega, piacione al punto giusto (Daniele Pecci), e gialli che riesce a risolvere nonostante sembri avere sempre la testa immersa in altro. Una struttura che sfrutta chiaramente, più che la versione spagnola, l’italianissimo Provaci ancora Prof!. In entrambi i casi, il caso che le protagoniste devono risolvere viene intervallato da momenti di commedia o di spensieratezza, che allungano la puntata fino alla risoluzione.
Presa la versione iberica, gli sceneggiatori hanno preferito modellare la Laura italiana su riferimento che il pubblico potesse cogliere più facilmente, andando a pescare tra le acque dell’investigatrice italiana più famosa. Il problema è proprio il richiamo alla Pivetti su Canale 5: se su Raiuno un prodotto come questo potrebbe regalare maggiori consensi, su una rete che è abituata ad altri standard potrebbe non trovare lo stesso pubblico. Il tentativo di Canale 5 è evidentemente quello di raggiungere dei telespettatori che, altrimenti, potrebbero guardare qualcos’altro. Da qui, l’idea di rendere I misteri di Laura una fiction tranquilla, riconoscibile e non audace.
I misteri di Laura non si allontana troppo da quella fiction tanto criticata, che si ripete e che vuole edulcorare tutto. La Natoli, per volere di Canale 5, diventa così la Pivetti di un racconto scontato e fintamente divertente: guardare cosa fanno gli altri non sempre provoca risultati uguali.