Home Serie Tv E’ arrivata la felicità, la fiction racconta l’amore con i confessionali e l’ironia della commedia moderna

E’ arrivata la felicità, la fiction racconta l’amore con i confessionali e l’ironia della commedia moderna

E’ arrivata la felicità prende spunto dai precedenti lavori degli autori, rinfrescando la commedia italiana con un linguaggio più simile alle serie tv americane

pubblicato 8 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:46

Linguaggio fresco, moderno, ritmo e personaggi da comedy più americana che italiana: E’ arrivata la felicità conferma le aspettative del pubblico che si è sintonizzato su Raiuno cercando una serie tv che richiamasse i precedenti lavori di Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Monica Rametta. La nuova fiction, infatti, conserva tutti quegli elementi che hanno portato al successo i loro precedenti lavori, non solo televisivi.

C’è, innanzitutto, la tematica romantica di Tutti pazzi per amore: i due protagonisti, Angelica (Claudia Pandolfi) ed Orlando (Claudio Santamaria), ma anche tutti gli altri personaggi, sono alle prese con vicissitudini che hanno come comune denominatore la felicità e l’amore. Mancano le canzoni, ma la chiave ironica e nevrotica con cui affrontano la vita di tutti i giorni è quella che ha reso la fiction canterina di Raiuno una delle prime fiction più moderne della rete.

C’è poi la componente familiare, e qui i tre autori hanno sfruttato la loro esperienza “nordica” di Una grande famiglia, evitando, in questo caso, di raccontare misteri e drammi ma concentrandosi sulle dinamiche più divertenti delle famiglie allargate.

Infine, la novità: E’ arrivata la felicità porta in prima serata la formula che ha avuto successo sul web (e poi in access prime time su Raidue e Raitre) di Una mamma imperfetta. Situazioni comiche, a volte oniriche (Vittorio -Paolo Mazzarelli- che immagina come sarebbe vivere con Angelica e le sue due figlie in un appartamento troppo stretto, o Orlando che pensa a come sarebbe il mondo se tutti soffrissero come lui), che spezzano un racconto che altrimenti si ridurrebbe ad una semplice commedia romantica. A fare la differenza è proprio il linguaggio: come in un reality, l’uso di una sorta di “confessionale” da parte dei due protagonisti per introdurre il racconto e spiegare il loro punto di vista rompe la quarta parete e mette il pubblico davanti ad un atteggiamento moderno, in stile Modern Family e dai contenuti contemporanei.

Non è una sorpresa che i tre autori siano molto attenti alle tematiche Lgbt, ma nella prima puntata hanno deciso di superarsi. In una bella scena a casa dei genitori di Angelica, la madre Giovanna (Lunetta Savino) si ritrova in imbarazzo di fronte alla fidanzata della figlia Valeria (Giulia Bevilacqua), che insiste a definire “la sua amica”, trovandosi in minoranza di fronte al suo atteggiamento omofobo. E’ un peccato che siano solo loro a rappresentare in modo divertente, non banale e provocatorio senza eccedere un punto di vista che non si cura dei pregiudizi.

Ad E’ arrivata la felicità, quindi, va il merito di non aver stravolto la commedia italiana, ma di averla integrata con elementi più legati ad un pubblico che segue le serie tv americane e che ne apprezza non solo i temi, ma anche il modo con cui le storyline sono raccontate. Il che non vuol dire deludere il pubblico generalista, ma fargli capire che la fiction italiana può imparare ad essere originale senza spaventare i più tradizionalisti.