Home I Simpson Mad Men: la seconda stagione su Cult, e la parodia della sigla fatta dai Simpson

Mad Men: la seconda stagione su Cult, e la parodia della sigla fatta dai Simpson

2 Golden Globe (più tre nomination quest’anno) e 6 Emmy se li è già portati a casa in una sola stagione, “Mad men”, i cui nuovi episodi andranno in onda da stasera ogni domenica dalle 21, su Cult (canale 142 di Sky). E siamo sicuri che non saranno gli unici riconoscimenti che questa serie otterrà.Osannata

28 Dicembre 2008 10:00

Mad men 2
2 Golden Globe (più tre nomination quest’anno) e 6 Emmy se li è già portati a casa in una sola stagione, “Mad men”, i cui nuovi episodi andranno in onda da stasera ogni domenica dalle 21, su Cult (canale 142 di Sky). E siamo sicuri che non saranno gli unici riconoscimenti che questa serie otterrà.

Osannata dalla critica, apprezzata dal pubblico -che ha regalato cifre record ad Amc, la rete via cavo statunitense che la manda in onda-, la serie di Matthew Weiner si prepara ad un altro anno di premi e record, in vista anche della terza stagione, già in preparazione per la prossima estate.

“Mad men” (gallery), insomma, è una chicca di cui un appassionato di serie tv non può non essere a conoscenza. Un mondo tanto lontano, come quello degli anni ’60 in cui la storia è ambientata, quanto vicine sono le nevrosi, le ambizioni, le paure che i personaggi vivono ed in cui possiamo trovare molto della nostra sperduta società contemporanea. Sarà anche per questo che Matt Groening e soci hanno realizzato una divertente parodia della fantastica sigla d’apertura -la potete vedere dopo il salto-, in occasione del recente “La paura fa novanta XIX”, episodio della ventesima stagione de “I Simpson”.

Il tutto ruota -anche nei 13 episodi della seconda stagione- sul personaggio di Don Draper (Jon Hamm, richiestissimo grazie alla sua interpretazione dal cinema, tanto che ora lo possiamo vedere in “Ultimatum alla terra”), misterioso ed affascinante “mad men”, dove il “mad” indica, oltre alla pazzia della vita quotidiana, anche la Madison Avenue, strada newyorchese dove si trovano le maggiori agenzie pubblicitarie.

A partire da lui e da sua moglie Betty (January Jones), il telefilm passa in rassegna, come in un Carosello di vite sparse, personaggi dai contorni foschi e dalle tinte a volte troppo vivaci, non perdendo mai il gusto per il dettaglio e per la sorpresa.

Come quella di ritrovare tutti i protagonisti (come la segretaria di Dan, PeggyElisabeth Moss-, o PeteVincent Kartheiser-, l’ambizioso collega che nessuno vorrebbe avere in ufficio) temporalmente non subito dopo la conclusione dei fatti della prima stagione, ma lasciando scoprire a noi quello che potrebbe essere accaduto a cavallo tra l’ultima puntata andata in onda la nuova.

Un modo per rimanere avvincente, intelligente ma, purtroppo, anche di nicchia: di “Mad men” sulla tv generalista italiana non si è ancora sentito parlare e difficilmente succederà a breve. La sua complessità, il suo richiamo storico e la delicatezza di certi temi di sicuro non attraggono orde di telespettatori, e la sua migliore casa pare rimarrà il satellite. Meglio così, forse: sapere che andrà in onda con una sua regolarità piuttosto che doverla cercare nelle miriadi di cambiamenti di palinsesti dei canali “free” non gioverebbe nemmeno alla solida Sterling Cooper.


Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
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Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
Mad men, seconda stagione
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Mad men, seconda stagione

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