Europa 7 – Dopo 10 anni si chiude la vicenda: assegnata la frequenza nazionale, Rete 4 è “salva”
Sembra chiudersi il Caso Europa 7: la “tv che non c’è” ha ottenuto la frequenza nazionale ufficialmente assegnatagli nel 1999. Dopo una lunghissima battaglia combattuta a colpi di ricorsi, arrivati fino alla Corte di Giustizia Europea che aveva confermato i pronunciamenti del TAR, l’editore Francesco Di Stefano ha finalmente ottenuto ciò che sulla carta possedeva
Sembra chiudersi il Caso Europa 7: la “tv che non c’è” ha ottenuto la frequenza nazionale ufficialmente assegnatagli nel 1999. Dopo una lunghissima battaglia combattuta a colpi di ricorsi, arrivati fino alla Corte di Giustizia Europea che aveva confermato i pronunciamenti del TAR, l’editore Francesco Di Stefano ha finalmente ottenuto ciò che sulla carta possedeva già: la possibiltà di trasmettere su una frequenza che copra l’intero territorio italiano.
Come ricorderete la “promozione” di Europa 7 a tv nazionale era rimasta bloccata fino ad ora dalla mancanza di un’ottava frequenza nazionale, così la piccola tv di Di Stefano sarebbe dovuta subentrare al posto di Rete 4 che nel ’99 non aveva ottenuto la concessione. La vincenda è stata una delle maggiori prove di arroganza del sistema politico italiano (nella sua interezza) che ha sempre evitato di affrontare la questione rispettando le regole, cioè togliendo la frequenza alla terza rete Mediaset.
Ora però la soluzione è arrivata, è proprio il caso di dirlo, “dal cielo”, o meglio dall’etere: ad Europa 7 è stata assegnata la frequenza UHF 8. Tecnicamente si tratta della banda di trasmissione utilizzata da Raiuno che, a seguito di una nuova canalizzazione che rispettasse gli standard europei stabiliti dalla Conferenza Internazionale di Ginevra del 2006, ha finalmente lo “spazio” per un’ottava frequenza nazionale. Piccolo intoppo, si fa per dire, Europa 7 potrà attivare gli impianti a partire dal 1 luglio 2009 e dovrà farlo non oltre il 30 giugno 2011.
Si tratta di un’ulteriore rinvio di 7 mesi, a tempi abbondantemente scaduti, che ha fatto reagire sconfortato Di Stefano (“continuano a prenderci in giro“), ma che mette comunque fine alla vicenda, in attesa che parta il turbinio di cause civili per il risarcimento dei danni già minacciate da tempo.
Di lì a pochi mesi Europa 7 dovrà traslocare, insieme a tutti gli altri canali, sul Digitale Terrestre a seguito del definitivo switch-off. In sostanza potrà godere del suo diritto sulla frequenza nazionale in analogico per 3 anni soltanto contro i 13 che le sarebbero spettati.
Che ne sarà della sanzione da 300mila euro al giorno affibbiata all’Italia dalla Corte di Giustizia Europea per ogni giorno di “ritardo” alla concessione della frequenza ad Europa 7 a scapito di Rete 4? La multa viene applicata retroattivamente a partire dal luglio 2006, a questo punto è probabile che lo Stato sarà costretto a pagarla fino al luglio del prossimo anno.