Home Amore Criminale Amore Criminale, Matilde D’Errico a Blogo: “Il nostro è un programma di utilità sociale”

Amore Criminale, Matilde D’Errico a Blogo: “Il nostro è un programma di utilità sociale”

Lunedì 14 settembre torna Amore Criminale con 8 nuove puntate. Ne parliamo con Matilde D’Errico, ideatrice, autrice e regista del programma di Rai Tre.

pubblicato 11 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:02

Lunedì 14 settembre, in prima serata su Rai Tre, torna l’appuntamento con Amore Criminale, trasmissione di vero servizio pubblico che – servendosi dello strumento della docufiction – tiene costantemente alta l’attenzione sulla piaga sociale della violenza contro le donne. A raccontarci oggi la nuova stagione del programma è Matilde D’Errico, che ne è ideatrice, autrice e regista, impegnata in prima persona da oltre 8 anni nella lotta contro la violenza di genere.

All’inizio dell’estate, alla presentazione dei palinsesti, il direttore di Rai Tre – parlando della riconferma per questa nuova stagione televisiva di Amore Criminale – lo ha definito “l’albero su cui costruire il nostro palinsesto”. Immagino che per voi sia stata una soddisfazione enorme e il riconoscimento del vostro lavoro…

Innanzitutto approfitto per ringraziare il direttore per queste bellissime parole, visto che non avevo ancora avuto occasione di farlo. Lo ringraziamo sia per l’apprezzamento importante, sia per aver utilizzato la metafora dell’albero, perché l’albero ha delle radici e dà dei frutti. Quindi speriamo che Amore Criminale possa essere un albero sempre in vita e che possa dare buoni frutti, e per buoni frutti intendo il fatto che possa sempre più trasformarsi in un programma di utilità sociale.

La vostra è una trasmissione che ha un’utilità sociale, e per questo è cosa buona che vada in onda il più possibile. L’abbiamo infatti vista in primavera con le nuove puntate, a inizio estate con le repliche e ora tornate con otto nuove puntate. A parte però i vantaggi dal punto di vista dell’utilità sociale, non temi che con questa ‘sovraesposizione’ si rischi di ‘inflazionare’ il programma?

No, non credo. Non essendo il nostro un programma di intrattenimento, il pubblico che ci guarda è un pubblico che sceglie in partenza di trascorrere una serata impegnata e impegnativa. Amore Criminale non è una trasmissione facile da seguire, perché è una trasmissione emotivamente forte, perché le storie che raccontiamo sono storie forti che spesso hanno un epilogo tragico, quindi non temo assolutamente di incorrere in questo rischio. Anzi, penso che di questi temi più se ne parla e meglio è.

Ad Amore Criminale tutti riconoscono sempre questa grande capacità di trattare un tema così forte e al tempo stesso delicato come quello della violenza, senza scadere mai nel sensazionalismo e nello sciacallaggio mediatico. Come ci riuscite?

Per noi è molto naturale che il racconto di tematiche così forti e delicate debba essere un racconto rigoroso. Non potremmo fare diversamente, non saremmo a posto con la nostra coscienza se facessimo altro. Quindi sia da parte mia, ma anche dell’intera squadra di lavoro, come anche della rete che ospita Amore Criminale, c’è questo obiettivo comune di sapersi fermare laddove ci rendiamo conto che il racconto può scivolare nella spettacolarizzazione, nella lacrima facile, nell’uso pesante di certe immagini e certi argomenti. Ci siamo imposti delle regole molto ferree, alle quali cerchiamo di non derogare mai, sperando di riuscirci sempre.

amorecriminale-14settembre2015

A volte, leggendo in rete i commenti sulla trasmissione (che sono sempre molto positivi), capita di imbattersi in rare critiche, provenienti da telespettatori maschi, che accusano Amore Criminale di mettere in mostra solo un lato della medaglia, tralasciando il fatto che in alcuni casi anche gli uomini sono vittime di violenza in famiglia. Tu cosa risponderesti a queste persone?

Risponderei che il nostro compito – che risponde al format che abbiamo ideato – è quello di mettere in mostra la violenza che viene esercitata sulle donne e non di parlare della violenza in generale. Perché chiaramente esiste la violenza sugli uomini, quella sui bambini, quella sugli anziani, quella sugli animali e via discorrendo. Noi non vogliamo però fare i tuttologi, abbiamo scelto di mettere sotto la lente di ingrandimento la violenza contro le donne. Questo non significa che neghiamo possano esserci delle forme di violenza diverse, non c’è una regola che se parli di una stai negando ci sia anche l’altra. E comunque, statisticamente, i casi di violenza sugli uomini sono in numero considerevolmente minore rispetto a quelli sulle donne.

Anche quest’anno Amore Criminale va in onda il lunedì in prima serata, che è sempre una giornata difficile dal punto di vista della programmazione e degli ascolti. Se però l’anno scorso avevate contro la fiction di Canale 5, quest’anno la vera ‘concorrenza’ ce l’avete in casa, sulla Rai, con Il giovane Montalbano su Rai Uno e Pechino Express su Rai Due. Hai un po’ l’ansia degli ascolti o la vivi con tranquillità?

Intanto non scegliamo noi, purtroppo, il giorno di messa in onda. Per logiche di palinsesto è stato scelto il lunedì per la programmazione di Amore Criminale. La contro-programmazione, sia su Rai Uno che su Rai Due è molto forte ed è chiaro che ci preoccupa, sarebbe ipocrita negarlo. Però noi facciamo del nostro meglio, non ci sentiamo in gara con nessuno, anche perché Amore Criminale ha una mission molto precisa ed è quello che tiene su la trasmissione. Chiaramente, come tutti gli autori e i registi televisivi, non posso non tenere conto degli ascolti: sia per migliorare il programma stesso, e capire dove funziona e dove non funziona, sia perché ogni trasmissione televisiva è fatta per essere vista. Noi poi abbiamo uno zoccolo duro che ci segue sempre e anzi ci auguriamo che continui a farlo indipendentemente dal giorno. Ma ovviamente la serata del lunedì non è una delle più facili, anzi.

Queste otto puntate rappresentano la metà mancante della stagione (la 18esima) andata in onda ad aprile. Anche in questo caso, come accaduto allora, si tratta di casi per voi nuovi e abbastanza recenti?

Sì, diciamo che sono tutti recenti, ma comunque come da tradizione di Amore Criminale già con un grado di giudizio concluso o quanto meno con un rinvio a giudizio solido. Anche perché in caso contrario sarebbe difficile per noi costruire la puntata. Inoltre noi invitiamo sempre il legale della controparte per un’intervista. A volte accetta, a volte no, ma noi facciamo il nostro dovere sempre con correttezza, per mantenere fede comunque al principio del contraddittorio e a quello della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Però il nostro lavoro dobbiamo farlo, cercando di mantenere un equilibrio tra la ricostruzione fatta secondo le testimonianze e quella della verità processuale dalla quale non ci discostiamo mai. Questa volta, in una puntata, racconteremo anche l’universo della violenza sui minori, in particolar modo della pedofilia. Qualcosa di nuovo rispetto a ciò che abbiamo visto fino ad ora, ci sembrava comunque una cosa importante da affrontare.

amorecriminale-derossi-derrico

Alla conduzione (anzi, alla narrazione) ritroviamo ancora una volta Barbara De Rossi, che ormai dovrebbe essere la conduttrice più longeva della vostra trasmissione…

Sì, Barbara continua ad essere la nostra narratrice e lo fa in maniera magistrale perché è un’attrice raffinatissima, di grandissimo livello. Sa interpretare il copione che noi prepariamo e sa accompagnare passo passo, in maniera empatica, il telespettatore nella vicenda. E questo sia nella narrazione in video che in quella in voce.

Voi come autori non avete mai preso in considerazione l’idea di scegliere un narratore uomo per Amore Criminale?

No, la nostra è sempre stata una scelta precisa, proprio perché ci sembra importante che ad accompagnare il telespettatore in questo viaggio sia una presenza femminile. E continuiamo a pensarlo.

Questo è l’ottavo anno che ti occupi di Amore Criminale. Ti va di tracciare con noi un bilancio di questa trasmissione, non solo come regista e autrice, ma anche dal punto di vista personale?

Sicuramente il bilancio è positivo, sia dal punto di vista professionale – perché le puntate di Amore Criminale sono sempre una bella sfida da affrontare – sia dal punto di vista personale, visto che è una trasmissione che mi ha permesso di crescere tanto, che mi ha aperto gli occhi sul tema della violenza sulla donna in Italia. Ancora oggi non mi sono abituata a tante cose: l’incontro con le famiglie delle vittime, in particolare con i genitori, è sempre un momento molto delicato e molto doloroso, così come lo è l’incontro con le donne che sono sopravvissute, scampate alla morte. Ogni volta mi faccio tante domande, anche per questo ho deciso di rielaborare tutto questo scrivendo un libro, “L’Amore criminale”.

Amore Criminale