I Fantastici di Pippo: Pippo Baudo racconta a Blogo il debutto di Beppe Grillo
Pippo Baudo, Beppe Grillo e quella sera alla “Bullona” a Milano
Oggi in molti lo conoscono solo come uomo politico, ma Beppe Grillo nasce come attore comico e anche lui deve il suo successo al fiuto incomparabile di Pippo Baudo. Protagonista dunque della quinta puntata della rubrica estiva di TvBlog “I Fantastici di Pippo” è oggi Beppe Grillo. Ecco dunque i ricordi del debutto del comico ligure, che ha per altro dichiarato recentemente di voler tornare a fare la televisione, raccontati dal suo scopritore televisivo.
Pippo Baudo racconta il debutto di Beppe Grillo
Beppe Grillo è una mia scoperta in -quasi- tutti in sensi. Non in senso politico, cosa questa che non mi riguarda, ma dal punto di vista artistico certamente si. L’ho incontrato la prima volta in un locale milanese che si chiamava “La bullona”, in corso Sempione. Mi dissero: guarda che c’è un ragazzo, che fa il monologhista, molto bene, devi andare a vederlo. Arrivai davanti a quel locale, dove c’era un grande manifesto con un bel ragazzo riccioluto. A fianco di quel manifesto c’era proprio Beppe in persona, al quale chiesi quando sarebbe iniziato lo spettacolo. Lui rispose “se scendi ora te lo faccio subito”. Infatti poi mi accompagnò giù nel locale e fece lo spettacolo appositamente per me.
Io rimasi a bocca aperta, perchè era davvero bravissimo, un fuoriclasse. Decisi allora di organizzare con la Rai un provino presso gli studi della fiera. Ricordo che vennero i dirigenti Rai Renzo Puntoni e Giovanni Salvi, capo dell’intrattenimento. Lui improvvisò un monologo, ricordo che si scordarono di approntare le telecamere, quindi Beppe fece il provino solamente davanti ad un microfono. Ricordo che improvvisò un discorso fatto alla mamma, alla quale era molto affezionato e giocò proprio sul fatto che si erano scordati le telecamere: “vedi mamma, io vengo a fare un provino per la televisione e questi si sono scordati le telecamere…”. Cinquanta minuti di autentica improvvisazione assolutamente esilerante.
Ci accorgemmo subito della sua forza e lo prendemmo per la parte pomeridiana di Secondo voi, programma abbinato alla lotteria Italia, che aveva anche un appendice serale. Costruimmo un quartetto formato da Beppe Grillo, Tullio Solenghi, Fioretta Mari e Jinny Steffan. Beppe ebbe li un grande successo personale e lo portai anche nel segmento serale di Secondo voi e poi a Luna Park, che è stato un successo enorme. Si parla spesso di Fantastico, ma si dimentica spesso -a torto- di Luna Park, uno dei più belli varietà della televisione italiana.
Poi Beppe me lo sono portato un sacco di volte a Sanremo, è venuto spesso a Fantastico, ci siamo incrociati moltissime volte. Beppe mi raccontava sempre di Antonio Ricci che gli scriveva i testi, allora gli chiesi di farmelo conoscere e vennero a trovarmi. Ospitai Beppe ed Antonio nella mia casa di Morlupo per un intera stagione. Antonio dice che quello è stato il più bel periodo della sua vita. In effetti ci divertivamo tanto, io stavo a Roma e li raggiungevo qualche volta nei fine settimana dove avevano allestito il loro quartier generale.
Per Luna Park commissionai i testi di Beppe a Luca Goldoni e poi per Fantastico disturbai Stefano Benni. Antonio comunque poi aggiustava sempre tutto, mettendo le battute su questo telaio messo in piedi da Goldoni e Benni. Quando poi io passai a Mediaset ci fu una corrente notevole contro di me, tra questi c’era anche Antonio Ricci. Devo dire che la cosa m’innervosì a tal punto, che come è noto decisi di andarmene, pagando una salatissima penale, regalando a Berlusconi un palazzo.
Poi con Antonio ci siamo parlati e chiariti ed ora c’è un ottimo rapporto di amicizia. Con Beppe ci siamo visti poco tempo fa in una serata di beneficenza organizzata da Gino Paoli per gli alluvionati di Genova. E’ stato un incontro molto piacevole, in quell’occasione lui ha dimenticato di fare il politico, si è messo a fare il comico, ci siamo divertiti moltissimo, ridendo davvero tanto. Ho ritrovato il Beppe cabarettista che mi piaceva tanto e a cui sono profondamente legato.
Pippo Baudo