I Fantastici di Pippo: Pippo Baudo racconta a Blogo il debutto di Loretta Goggi
Il debutto di Loretta Goggi raccontato da Pippo Baudo nella terza puntata della nostra rubrica
La terza puntata della nostra rubrica “I Fantastici di Pippo” è dedicata ad uno dei più grandi talenti della televisione italiana di sempre: Loretta Goggi.
Pippo Baudo ci racconta il suo incontro con la grande artista romana, dal suo debutto fino alle tappe successive che li hanno visti lavorare insieme. Parola dunque a Pippo Baudo ed il racconto del debutto di Loretta Goggi.
Pippo Baudo racconta il debutto di Loretta Goggi
Facevo un programma alla radio a Firenze che si chiamava “Caccia alla voce”. Era un quiz musicale in cui occorreva indovinare i personaggi attraverso le loro voci che venivano in qualche modo mascherate. Un giorno ci fu uno sciopero dei treni e gli ospiti cantanti che dovevano venire da Roma e da Milano non poterono arrivare. Umberto Bendetto che era un regista molto bravo che faceva a Milano i “radio drammi”, mi segnalò una ragazza talentuosa che faceva molte parti in questi “sceneggiati radiofonici”, quella ragazza era Loretta Goggi.
Benedetto mi disse che questa ragazza era bravissima nel fare alcune imitazioni e che secondo lui poteva andare bene per quella situazione in cui mi ero venuto a trovare per colpa di quello sciopero. Allora gli dissi di farla venire, lei venne e fece tutta quella puntata del programma. L’unico concorrente che venne quella volta, perchè arrivò in macchina, fu Antonello Venditti che presentò per la prima volta “Roma capoccia”.
Loretta mi meravigliò perchè fece imitazioni di cantanti e anche di attori ed attrici molto bene e decisi di portarla con me in Mini Micro Maxi alla Rai di Milano, programma conosciuto anche come La freccia d’oro. Lei era molto studiata e seguita dal padre, perchè il papà era un ex cantante della radio che poi divenne questore alla Camera dei Deputati. Mi meravigliava molto una frase che mi diceva il padre, quando gli chiedevo se Loretta fosse pronta e lui mi rispondeva “l’artista sarà pronta fra un quarto d’ora”. Lui la chiamava sempre “l’artista”.
Loretta era molto legata ai genitori. Ebbe un grande successo in quel programma e l’anno dopo quando fui chiamato a fare Canzonissima, pensai subito a lei come mi partner. Mi ricordo che ebbi una lite con un dirigente della Rai di allora, Giovanni Salvi, il quale era innamoratissimo di Raffaella Carrà, che aveva condotto Canzonissima con Corrado l’anno prima e voleva che Loretta facesse la controfigura di Raffaella. Io dissi che questo non era possibile, mi opposi. Ricordo che volevano pettinarla come lei, metterle gli stessi costumi di Sabatelli che usava Raffaella.
Io insistetti: guardate che fisicamente, vocalmente, Raffaella e Loretta sono due persone completamente diverse. Se noi la facciamo come Raffaella, la roviniamo. Fortunatamente Giovanni Salvi si convinse. Ricordo che quell’anno scrissi la sigla di apertura di Canzonissima, cioè “Taratapunziè” che fu un grande successo. Lei strabiliò da subito tutti, perchè alla prima puntata fece il “Valzer di un minuto di Chopin” che per eseguirlo occorre una potenza e una duttilità vocale eccezionali.
Poi fu bravissima con le imitazioni, tanto che in seguito fece uno spettacolo con un Re delle imitazioni di allora, Alighiero Noschese, ovvero Formula Due. Loretta è una delle artiste più complete che ha avuto la televisione italiana e si merita di avere quanto prima un programma tutto suo.
Pippo Baudo