Game of Thrones, George R.R. Martin: “Per il finale m’ispirerò a quello de Il Signore degli anelli”
George R.R. Martin ha spiegato di non aver ancora scritto il finale di Game of Thrones, ma di sapere che s’ispirerà ad Il Signore degli Anelli, ed ha ammesso che numerose serie tv dovrebbero ricevere più apprezzamenti
La Hbo, nelle settimane scorse, ha annunciato di pensare ad altre tre stagioni di Game of Thrones, facendo arrivare la serie tv all’ottava stagione. George R.R. Martin, autore della saga da cui è tratto lo show, però, deve ancora scrivere il finale, sebbene abbia già (e ci mancherebbe altro) un’idea di come concludere le vicende dei Sette Regni.
Il sesto libro della saga, “The Winds of Winter” deve ancora uscire: difficile ipotizzare, quindi, quando uscirà il settimo ed ultimo, “A Dream of Spring”. Martin, però, ha già le idee abbastanza chiare su come far chiudere la saga che è diventata una delle serie tv più viste.
Intervistato da Observer, l’autore ha detto quello che dicono tutti gli autori di serie tv, ovvero che “il finale sarà dolceamaro”. Ma Martin ha anche detto che non ha in mente un finale apocalittico, in stile Red Wedding, e che, per scrivere l’ultimo libro delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, avrà una fonte d’ispirazione ben precisa:
“Non l’ho ancora scritto il finale. Non è certamente mia intenzione [scrivere un finale tragico]. Ho detto che il tono del finale che scriverò sarà dolceamaro. Voglio dire, non è un segreto che Tolkien abbia avuto una grande influenza su di me, e mi piace il modo in cui è finito Il Signore degli Anelli. Finisce con una vittoria, ma è una vittoria dolceamara. Frodo non è più del tutto sano, se ne va ad Aman, e gli altri vivono le loro vite. Tutto ciò che posso dire è che è il tono a cui ambisco. Che ci riesca o no, lo decideranno gente come voi ed i miei lettori”.
Non è detto che il finale della saga letteraria corrisponda a quello televisivo: più volte, gli autori dello show David Benioff e D.B. Weiss hanno modificato la trama per permettere al telefilm di avere una propria autonomia rispetto ai libri. I due, però, dovranno per forza seguire l’idea di Martin per evitare di realizzare una conclusione troppo diversa che non piaccia al pubblico.
Martin, intanto, dimostra di non essere così spietato come quando ha eliminato alcuni tra i personaggi più popolari della sua saga, nel parlare di televisione. L’autore, infatti, sostiene che ci sono tante altre serie tv che meriterebbero l’attenzione che ha Game of Thrones e che, invece, sono note a pochi:
“Sono consapevole che là fuori ci sono dozzine di show per cui la gente non fa nulla. Penso che se fossi in quella situazione, se il mio show fosse uno di quelli poco considerati invece che uno di quelli apprezzati, mi farebbe impazzire. Voglio dire, penso alle nomination agli Emmy awards. Sono contento che siamo stati nominati, ma penso a quegli show che non lo sono, come The Knick. Penso che sia incredibile. Come ha fatto a non essere nominato? Conosco un sacco di gente che vede The Americans, l’ho visto una volta. The Wire non ce l’ha mai fatta quando era in onda, e numerose persone dicono che sia uno dei migliori telefilm della storia della televisione, quindi è strano. Ma è un’età d’oro per le serie tv. E’ bello avere tutta questa scelta. C’è molta più televisione con cui si deve tenere il passo”.