I Fantastici di Pippo: Pippo Baudo racconta a Blogo il debutto di Massimo Ranieri
Il debutto di Massimo Ranieri a Settevoci raccontato da Pippo Baudo
Parte oggi qui su TvBlog una nuova rubrica che vi accompagnerà per tutta l’estate. Protagonista di questi appuntamenti sarà Pippo Baudo che ci racconterà i debutti di alcuni personaggi che sono stati lanciati proprio da lui nei programmi che ha condotto durante la sua lunga carriera. Ogni puntata avrà un appendice in cui “il debuttante” racconterà il suo esordio visto dalla sua parte. Insomma una specie di “versione del debuttante” rispetto a quella raccontata da Pippo.
Questa rubrica è anche un modo per celebrare la carriera di un uomo che ha dato moltissimo alla televisione, alla Rai in particolare e che ci auguriamo possa dare ancora molto, magari anche dietro le quinte. Perchè l’esperienza ed il bagaglio professionale che possiede Baudo è un patrimonio d’inestimabile valore che non può essere disperso “come lacrime nella pioggia“, per fare la citazione di uno dei più bei film di fantascienza mai girati.
Partiamo oggi con il racconto del debutto di Massimo Ranieri a Settevoci, il programma andato in onda nel 1966. Si trattava di un quiz musicale con protagonisti sette cantanti. Fra di loro due venivano giudicati attraverso l’applausometro e proprio uno di essi fu Ranieri. Il programma ebbe un grande successo tanto da essere “usato” per fare da traino al neonato Tg delle ore 13:30, inoltre fu trasmesso anche in seconda visione in prima serata sul secondo canale.
Ecco il ricordo di Pippo Baudo del debutto del primo Fantastico di questa serie, ovvero Massimo Ranieri.
Pippo Baudo racconta il debutto di Massimo Ranieri
A Settevoci partecipavano molti cantanti come concorrenti: ricordo per esempio Orietta Berti, Franco I°, Franco IV°, Armando Savini e Gianni Lacommare. All’interno del programma c’era una rubrica che si chiamava “L’applausometro”. Questo spazio di Settevoci era dedicato ai debuttanti: due cantanti venivano messi l’uno contro l’altro. Uno dei due andava avanti se la potenza dell’applauso ricevuto superava quella del suo avversario.
Uno dei protagonisti di questi duelli è stato Massimo Ranieri che arrivò da Napoli accompagnato dal padre, al quale assomigliava in maniera spaventosa. Arrivò con quell’aria da scugnizzo napoletano, credo avesse sedici anni. Devo dire che ci piacque subito per la sua sicurezza, era anche molto ammiccante, spavaldo, sapeva quello che voleva. Cantò un pezzo molto adatto alle sue corde vocali, cioè “L’amore è una cosa meravigliosa”.
Con quella canzone vinse molto bene ed ebbe da subito un grande successo. Poi la carriera di Ranieri l’ho seguita tutta. Quando arrivai a Canzonissima lui fu contrapposto in quella edizione a Gianni Morandi e lì nacque la grande battaglia artistica fra di loro.
Nella sua strada Ranieri ha avuto la fortuna di incontrare un autore molto bravo, si chiamava Enrico Polito che scrisse per lui canzoni come Vent’anni, Rose rosse e Via del conservatorio. Con Polito c’erano anche Giancarlo Bigazzi e Totò Savio. In queste canzoni c’era la ricerca da parte di Ranieri di migliorare la parte creativa di quei pezzi attraverso le sue grandi doti artistiche ed è una operazione questa che ha continuato nel tempo.
Massimo infatti poi è diventato un grande attore di teatro, cimentandosi in spettacoli davvero molto ricchi che gli permettevano di dimostrare tutta la sua grande versatilità. Lui è da sempre un personaggio molto talentuoso e volenteroso. Mi ricordo che sono andato a vederlo qualche anno fa al teatro Augusteo a Napoli dove faceva un musical con le musiche di Gianni Togni dedicato ad un famoso pugile, Marcel Cerdan. In quell’occasione faceva il pugile vero, beccando anche dei cazzotti. Devo dire che non si ferma mai ed ancora oggi, come dimostrano anche le repliche del suo show su Rai1, vedo che mantiene una grande freschezza fisica, atletica e vocale. Un abbraccio a Massimo!
Pippo Baudo