Antonella Clerici: “Rai in crisi, ho avuto tempi migliori. A Fazio danno Clooney, a me Lando Fiorini”
Antonella Clerici ha ammesso cosa non va in Rai, in un’intervista verità a Simona Ventura
Antonella Clerici senza filtri sul web, come mai sui giornali o in tv. La conduttrice di Rai1, reduce dall’onorata sconfitta di Senza parole e da un oscuramento immeritato all’apertura dell’Expo 2015 (per colpa del dispotico Bonolis), si è sfogata a più non passo con l’amica Simona Ventura. Ospite della sua web tv Antonellina ha confermato la sua schiettezza, ammettendo di star passando un momento no e criticando chi non vedeva l’ora di vederla al tappeto:
“Da professionista non è stato uno degli anni migliori, ho conosciuto tempi migliori. E’ un momento di crisi per l’azienda Rai, si è passato da troppo a troppo poco, da un lassismo totale a una burocrazia che ti fredda qualsiasi cosa. Aver toccato il prodotto ha dato risultati negativi. Piano piano troveremo un equilibrio, l’intrattenimento sta avendo un periodo di ferma. Funzionano i brand consolidati e c’è meno attesa nei confronti delle novità. Io sono figlia di quest’azienda e ce la metto tutta. Sono trent’anni che lavoro qui, salvo una parentesi di sei mesi a Mediaset. A parte Miss Italia ho fatto tutto. Non è che Tom Cruise ha fatto tutti film da Oscar, ha fatto anche film andati meno bene. Noi abbiamo un vizio in Italia, basta che sbagli una cosa e dicono ‘quella è finita’. Sembra che aspettano solo di impallinarti. Quello che hai fatto è una parte della tua vita e della tua carriera. Poi c’è un momento in cui dici ‘un anno è stato perfetto e un altro no'”.
La Clerici non ha mai nominato Senza parole, ma vi ha fatto riferimento tra le righe. In compenso ha parlato esplicitamente del suo esperimento culinario post-prandiale:
“Dolci dopo il tiggì l’ho fatto col cuore, io mi butto. Mi hanno detto che non c’era un soldo, l’ho fatto tutto compreso nel mio contratto. Quella è una fascia impossibile. Il Direttore ha chiesto la doppia cifra e gliel’ho consegnata. Canale5 ha il Segreto che te lo mette pranzo, cena, mattina…. Chi non prova mai fa cose tranquille… Io ho provato La terra dei cuochi, il Flirt che a me piace ed è andato molto bene. Ci sono logiche, divisioni, cose produttive…”.
Pesanti le frecciatine lanciate dalla Clerici contro la disparità di trattamento tra star Rai:
“In alcune fasce orarie si possono fare bei programmi, il sabato sera dipende con chi hai a che fare. Striscia mi prese in giro per la sveglietta di Unomattina. Fazio ha George Clooney, io Lando Fiorini. Un po’ gli ospiti ti servono. Un ospite ti fa lo show, poi l’idea dev’essere buona. Ogni conduttore ha una personalità, una carica sua dentro… Per me i programmi istituzionali li fa benissimo Milly, noi siamo più brave per le dirette, Simona. Oggi senza la diretta non si capisce se un conduttore è bravo o no. Il montato è più accattivante e costa meno, ma non vedi più la vera bravura di un conduttore. Io, quando lo vedo live, dico ‘quello lì può avere un futuro”.
La bionda conduttrice ha, quindi, ripercorso la sua carriera partendo dalla sua primissima quanto longeva esperienza televisiva… ai fornelli. Che non è, stando a quello che potremmo credere, La prova del cuoco:
“Debuttai in un programma ai Martiri di Roma, Ristorante Italia. Per Rai America. Doveva andare in onda su Rai2 e poi sulle reti americane nel 1992-1993. Fu il primo programma Rai americano, dove ho conosciuto mio marito. Lui lavorava alla Rai di New York come consulente. Evidentemente la mia vita doveva essere la cucina. La Prova del cuoco ha 60 milioni di utenti nel mondo. Ti dà una tale familiarità…”.
Anche fare la giornalista sportiva è stata per lei è una palestra:
“Il calcio serve a dare il senso del ritmo. Quando vedo condurre vedo chi come te, Simona, coglie le sfumature e va oltre le telecamere. Tu capisci quando si annoia il pubblico perché ti annoi anche tu”.
E Ti lascio una canzone?
“Mi costrinsero un po’ a farlo, il programma ci è esploso in mano”.
Alla fine la Ventura ha fatto il punto con un velo di tristezza sulla propria di difficoltà, rassicurando la collega:
“Anch’io lascio sempre andare le mie creature e ho fatto bene perché, salvo alcuni casi, mi sono tutti riconoscenti. L’importante è avere degli azionisti, Antonella, e tu li hai”.
Quando si dice un’intervista vera.