Mad Men, il series finale soddisfa i fan e lascia un ultimo mistero
L’ultima puntata di Mad Men chiude le vicende dei personaggi della serie tv della Amc, lasciando però un mistero sul futuro del protagonista Don Draper, grazie ad una celebre spot
-Attenzione: il seguente post contiene spoiler sull’ultima puntata di Mad Men-
Mad Men si conclude con una delle pubblicità più famose mai realizzate in America. Non poteva essere diversamente, per la serie tv della Amc che ha portato il pubblico nel mondo dei pubblicitari degli anni Sessanta: lo show di Matthew Weiner si conclude chiudendo le varie storyline dei protagonisti, ma riesce anche a lasciare aperto uno spiraglio su ciò che accadrà al protagonista Don (Jon Hamm).
Nell’ultimo episodio, dal titolo “Person to Person” ed ambientato nel 1970, Don è convinto di non tornare a casa, nonostante Peggy (Elisabeth Moss) provi a convincerlo, ricordandogli che potrebbe lavorare sulla nuova campagna della Coca-Cola, e decide di stare lontano dal lavoro. Neanche la malattia di Betty (January Jones), che decide di affidare i loro figli a sua sorella suo fratello, per garantire loro una vita tranquilla, riesce a smuoverlo. Don si ritrova in una spirale depressiva, che cerca di curare, aiutato dalla nipote di Anna (Melinda Page Hamilton), Stephanie (Caity Lotz), in un ritiro New Age in California.
Intanto, l’episodio svela cosa succede agli altri personaggi: Peggy rifiuta la proposta di Joan (Christina Hendricks) di lavorare con lei alla sua compagnia cinematografica, che mette in crisi il suo rapporto con Richard, mentre Stan (Jay R. Ferguson) si dichiara a Peggy.
Roger (John Slattery) sposa Marie (Julia Ormond); Pete (Vincent Kartheiser), Trudy (Alison Brie) e Tammy vanno a Wichita. Le ultime scene, però, sono per il protagonista: mentre fa yoga, accenna un sorriso. La serie mostra, quindi, il celebre spot della Coca-Cola “I Want to Buy the World a Coke” del 1971, ideato dalla McCann Erickson: Don è tornato al lavoro?
Con quest’incognita si chiude Mad Men, serie che ha fatto incetta di premi e che è stata lodata dalla critica per la qualità dei dialoghi e del cast. Weiner, con questo finale, non delude e soprattutto non cade nel rischio di scrivere un finale aperto, in stile I Soprano (di cui è stato autore).
Con un’altra citazione di uno degli spot più noti al pubblico americano, Mad Men è riuscito ad essere un telefilm che ha saputo inventare personaggi drammatici in un contesto storico che non si è allontanato dai libri e che ha reso gli anni Sessanta ancora capaci di incuriosire il pubblico.
La chiusura della serie con il protagonista incerto su cosa farà, ma con la propria mente creativa sempre in movimento sembra riuscire a fare contenti i fan, che sanno che fine faranno gli altri personaggi e restano con il dubbio sul futuro del protagonista senza, però, restare troppo vaghi.
Con Mad Men la Amc è riuscita ad imporsi come canale delle serie tv di qualità (il network ha anche trasmesso Breaking Bad e The Killing), dimostrando che anche la televisione può produrre show dal taglio cinematografico e regalare al pubblico drama che nulla hanno da invidiare al cinema. Il tutto, attraverso il racconto di un’agenzia pubblicitaria: il miglior modo per seguire l’evoluzione del costume americano e renderlo adatto ad una serie tv.