Luca Rochira (Fox Italia) a Blogo: “Wayward Pines è Twin Peaks 2.0. Con Simona Ventura salto di qualità”
Ai microfoni di Blogo il responsabile dell’intrattenimento di Fox Italia ha parlato anche del nuovo format Lucky Ladies in onda da giugno e del futuro di Antonino Cannavacciuolo
In occasione dell’anteprima mondiale di Wayward Pines, tenutasi ieri a Roma, Blogo ha intervistato Luca Rochira, Programming Director of Entertainment Channels di Fox Italia. Non solo per parlare della serie tv con Matt Dillon, in onda da giovedì prossimo (la recensione di TvBlog), ma anche delle altre produzioni, comprese quelle di Fox Life, come Il contadino cerca moglie con Simona Ventura e Lucky Ladies, in onda dal 3 giugno (adattamento dell’omonimo format internazionale
Wayward Pines per noi è una grande sfida sia a livello produttivo sia a livello distributivo. A livello produttivo perché il cast e la sceneggiatura sono cinematografici. A livello distributivo perché è un unicum: è il primo lancio globale di una serie televisiva. Giovedì 14 maggio il primo episodio andrà in onda in Italia e in contemporanea in 125 Paesi in tutto il mondo: 37 lingue diverse, audience potenziale di 350 milioni di persone, dal Nord al Sud America, dall’Europa all’Asia, fino all’Africa. In Italia andrà in onda doppiato (mentre l’anteprima mostrata ieri a Roma era in lingua originale, con sottotitoli, Ndr).
Siamo molto contenti perché avevamo iniziato la strada della quasi contemporaneità diretta con gli Stati Uniti quasi 5 anni fa con Lost, trasmettendo l’ultima puntata della sesta stagione alle 6 del mattino. Con Wayward Pines coroniamo il tutto: lanciarlo in contemporanea in tutto il mondo è il cerchio che si chiude.
Wayward Pines guarda a Twin Peaks come punto di riferimento. Twin Peaks ha rappresentato una svolta nella serialità televisiva. Wayward Pines mira a fare altrettanto?
Twin Peaks è un punto di riferimento e di partenza. In comune c’è l’aria straniata, onirica, la cittadina piccola e ridente. C’è anche un riferimento visivo all’inizio quando Ethan Burke arriva e si vede il cartello Welcome to Wayward Pines, che rimanda al Welcome to Twin Peaks. Sicuramente a Wayward Pines ha fatto gioco l’uscita della notizia della nuova stagione di Twin Peaks che sembrava dover essere diretta da David Lynch ma a quanto pare non sarà così.
In Wayward Pines ci sono riferimenti paranormali molto vicini a X-Files e Twilight Zone. Poi c’è da sottolineare che qui in realtà non si vuole portare troppo per le lunghe il mistero, ma già a metà della stagione si avranno tutte le risposte. Tutta la sospensione di Twin Peaks non c’è. Quindi possiamo dire che è un Twin Peaks 2.0. Più veloce e più dinamica.
Wayward Pines è ispirata all’intera trilogia di Blake Crouch?
No. La storia è stata concepita prima ancora che fossero pubblicati il secondo e il terzo libro. Questo fa sperare per altre stagioni, anche se è stata dichiarata una serie chiusa. Anche perché rimettere insieme un cast registico e attoriale così è complicato.
Come si fa il ‘direttore’ di una rete di una multinazionale? Ci si ritrova con prodotti quasi sempre importati dall’estero e adattati…
C’è un vantaggio indiscutibile: i prodotti. Il 90% delle volte sono di altissima qualità. Vengono da La Mecca della produzione televisiva. Prodotti che hai poche difficoltà a portare nel mercato italiano che, peraltro, anche grazie a Fox negli ultimi 10 anni, si è molto abituato al tipo di produzione e di linguaggio televisivo americano. La difficoltà riguarda non tanto il drama o l’action, ma la commedia. In particolare la difficoltà è nell’adattamento di giochi di parole o gag. Per esempio Modern Family in America è campione di incassi, in Italia va benissimo – è la spina dorsale di Fox Comedy – però non è a quei livelli di riconoscibilità. Questo vale anche per The Big Bang Theory.
Il fatto che in Italia non si sia affermato – e forse nemmeno prodotto, ad eccezione forse de Il Tredicesimo apostolo – un omologo di Wayward Pines è un caso o significa qualcosa?
Forse a livello di produzione non ci siamo mai abbastanza sperimentati in questo tipo di racconto. X-Files e Twilight Zone però sono molto conosciuti dal pubblico italiano. Questo è un discorso che facciamo spesso tra noi: capire se e cosa è pronto a recepire il mercato italiano. Da una parte c’è la pigrizia nel non voler sperimentare nuovi linguaggi e nuovi modi di raccontare. Ma forse anche il pubblico non è pronto.
Da un programma così generalista come Il contadino cerca moglie di Simona Ventura, in onda in autunno 2015, cosa vi aspettate?
Per noi è un salto di qualità: avere un talent della qualità e della riconoscibilità della Ventura è importante per il canale. Noi fino ad oggi i talent ce li siamo creati in casa, come per esempio Cannavacciuolo. La Ventura quindi per noi è un upgrade. Con le produzioni di Fox Life ci aspettiamo di allargare il pubblico; è una strada già intrapresa con Quattro matrimoni in Italia e Cucine da incubo.
Qualche numero lo puoi fare?
Non li farei perché da una parte abbiamo un talent come la Ventura molto riconoscibile, dall’altra un format poco conosciuto. È un esperimento per l’Italia: bisogna trovare la giusta combinazione tra i due elementi. Siamo ancora in fase produttiva, ma siamo soddisfatti della puntata casting andata in onda. L’effetto Ventura lo abbiamo già sperimentato, sia in termini di riconoscibilità anche a livello di opinione pubblica sia di numeri.
Cos’è Lucky Ladies?
Un docu-reality: 5 donne della Napoli bene raccontate da un’altra donna. È un format italianizzato, è in fase di produzione, andrà in onda dal 3 giugno.
Semplificando, possiamo dire che l’obiettivo è rispondere a Gomorra?
No, assolutamente no (ride, Ndr). A parte gli scherzi, c’è un racconto di Napoli da un punto di vista diverso. Ma io non lo farei il raffronto con Gomorra, perché questo è un docu-reality, quella una fiction. Qui il punto di vista è giocoso, si racconta in modo divertito una vita che esiste fino ad un certo punto, la vita della Napoli bene, non dei sobborghi.
Per il dopo Cannavacciuolo cosa avete pensato?
Intanto adesso c’è la terza stagione di Cucine da Incubo su Fox Life.
Ma una volta che sarà passato a MasterChef?
Ne siamo orgogliosi…
Ma continuerà a lavorare per Fox o no?
Non posso dire molto, siamo ancora in fase di contratti in essere….
Non è escluso che possa continuare ad essere un volto di Fox, insomma.
In questo momento non escluderei niente. Ci stiamo lavorando.