Torna Domenica il nuovo Montalbano, il primo a cedere alla passione
Sono stati presentati ieri, ad oltre un anno dall’annuncio dell’inizio della produzione, i 4 nuovi film per la tv del Commissario Montalbano che andranno in onda nel mese di Novembre. Il primo, dal titolo “Vampa d’agosto“, in programma Domenica in prima serata su Raiuno, vedrà come annunciato il personaggio interpretato da Luca Zingaretti “cedere alla
Sono stati presentati ieri, ad oltre un anno dall’annuncio dell’inizio della produzione, i 4 nuovi film per la tv del Commissario Montalbano che andranno in onda nel mese di Novembre. Il primo, dal titolo “Vampa d’agosto“, in programma Domenica in prima serata su Raiuno, vedrà come annunciato il personaggio interpretato da Luca Zingaretti “cedere alla passione“.
L’ultimo atto dell’innovativa campagna di marketing, lanciata attraverso il sito Montalbano.tv, è stata la classica conferenza stampa nella sede Rai di Viale Mazzini con l’attore protagonista, il regista Alberto Sironi e alcune fra le attrici presenti in questi 4 nuovi capitoli televisivi tratti della saga di Andrea Camillari, Mandala Tayde, Pia Lanciotti e Francesca Chillemi.
Zingaretti spiega anche la ragione per le quale fino a questo momento, nei 14 episodi già editi e replicati 64 volte con enorme successo, era potuto sembrare così anomalo ai telespettatori che il Commissario non intrattenesse rapporti di natura passionale, mantenendo la sua eterna fidanzata Livia a debita distanza dalla sua vita e dalle sue indagini. Tutto sta nella differenza di età fra l’attore e il personaggio immaginato e descritto dalla penna di Camilleri.
Il Montalbano dello scrittore siciliano è “un uomo malinconico, tormentato, che alla soglia dei sessant’anni entra in crisi. Non solo per il rapporto con le donne, ma perché sente l’età che avanza, spiega che se prima gli piaceva restare un po’ a letto, adesso si alza, perché pensa alla morte. Questa parte più intimista, nella fiction non c’è, perché non era credibile. Non ho sessant’anni, se un uomo della mia età resta a letto pensando alla morte, è un depresso. Ma certo è un uomo più riflessivo, più maturo“.
Zingaretti spiega anche le cause, romantiche, del dietrofront dalla decisione di abbandonare il suo personaggio di maggior successo:
Tre anni fa dissi che non volevo più fare Montalbano, ma sbagliavo perché in questo arco di tempo il commissario mi è mancato. Mi mancavano i miei amici siciliani, la masseria, il contadino che ogni mattina ci portava la ricotta fresca sul set. Ma soprattutto mi mancava il personaggio: certo, rifarlo significa incappare nel rischio di deludere le aspettative del pubblico ma ancora una volta siamo riusciti a realizzare quattro film all’altezza della situazione, forse migliori dei precedenti. E poi stimo il commissario, mi piace il suo senso della giustizia, che va oltre la legge.
Infine un riferimento alle proteste studentesche che in questi giorni stanno animando le piazze, le scuole e le università di tutta italia, che lascia chiaramente intendere le sue idee politiche:
Cosa farebbe Montalbano (ndr con gli studenti che manifestano) non posso dirlo, lo dovrebbe decidere Camilleri. Io, per quello che mi riguarda, posso solo dire che ammiro molto questi ragazzi: sono un segnale importante in un periodo difficile per l’Italia.