Balivo come Ambra Angiolini. La torta (finta) di Festa Italiana
Del caso Balivo ce ne siamo già ben che occupati in passato. Ma la nuova edizione di “Festa Italiana“, in onda quest’anno dalle 14.10 fino alle 16.15 per due ore filate, ha assunto dei tratti iconici che non possiamo non rigettare in cotanta sede. Caterina “come faccio la spontanea io” Balivo ha affinato il mestiere,
Del caso Balivo ce ne siamo già ben che occupati in passato. Ma la nuova edizione di “Festa Italiana“, in onda quest’anno dalle 14.10 fino alle 16.15 per due ore filate, ha assunto dei tratti iconici che non possiamo non rigettare in cotanta sede. Caterina “come faccio la spontanea io” Balivo ha affinato il mestiere, diventando ormai perfetta nella suprema arte della lettura non ragionata del gobbo, tra ospiti e storie in un contenitore dal gusto definitivamente anni ’90.
Le esibizioni dei giovani prodigi, le storie lacrimevoli, gli ospiti a metà prezzo e gli incontri con le amiche lontane, il tutto imbottito da servizi poco meno che inutili e un livello di discussione da sillabario: non si può chiedere di peggio. Come una novella Ambra Angiolini si destreggia nel bellissimo (davvero!) gioco delle torte legato alla Lotteria Italia, solo che ai tempi dello zainetto la Angiolini aveva quindici anni e un po’ ci faceva, la Balivo ne ha quasi il doppio e sembra ci sia, e con tanto gusto.
Insomma: con il tempo la gavetta in prima fila la sta facendo migliorare per forza di cose ma evidentemente non basta. Il problema di Festa Italiana è che è a tutti gli effetti un’accozzaglia di gusti senza una ricetta precisa. Si ispira a tutti, si ispira a tutto, ma non combina nulla. Crea un salotto volendo accogliente, una situazione polifunzionale, una torta alta e pannosa ma che alla lunga stroppia. E che non crea alternativa rispetto a quello che già c’è in altri canali alla stessa ora. Dividendo il pubblico su un contenuto non troppo dissimile, quello del talk.