Editoriale #5 – Valeria parte, Bonolis e Fiorello mi consolano
Guardate che bella, Valeria Marini, con le ciabattine, di questi tempi. Già, lei sta per partire, nella foto qui sopra, direzione Isola dei famosi – la vedremo naufragare questa sera, non mancate alla nostra frizzante e ironica diretta live blogging: ne vedremo delle belle -.E, ve lo assicuro, indosserei anch’io un bel paio di infradito
Guardate che bella, Valeria Marini, con le ciabattine, di questi tempi. Già, lei sta per partire, nella foto qui sopra, direzione Isola dei famosi – la vedremo naufragare questa sera, non mancate alla nostra frizzante e ironica diretta live blogging: ne vedremo delle belle -.
E, ve lo assicuro, indosserei anch’io un bel paio di infradito e partirei, come lei, per andare a curiosare altrove, nelle tv straniere. Perché credete, mi sembra davvero di aver visto tutto e il contrario di tutto, e – non vorrei ripetermi – mi sembra di non trovare più stimoli, nel turbinante e arrancante flusso della tv generalista.
Mi sentirei solo, se due numi tutelari della nostra televisione, due talenti veri – sebbene diversi – e di successo, non avessero recentemente espresso posizioni simili a quelle del sottoscritto. Mi riferisco, ovviamente, alle recenti esternazioni di Fiorello e di Paolo Bonolis.
Il primo, Fiore, che ha trovato la sua dimensione in radio, spara a zero sulla monotonia:
Ci vorrebbe una legge che vietasse la possibilità di ripetere un programma per più di due o tre edizioni. Anche i reality, che prima vedevo, mi hanno stancato. E pure i pacchi di Affari Tuoi […] i programmi sono sempre gli stessi, meglio il calcio […] gli autori non pensano più, tanto ci sono i format già pronti da tirare fuori dal magazzino […] Sembra che dal 2004 io sia stato tutti i giorni in tv a fare La Russa o ‘Il Cocciante-gobbo di Notre Dame’ e invece io in tv non c’ero! Le continue repliche di quegli spezzoni mi hanno costretto a starmene defilato
E può ben parlare, Fiorello, dall’alto del suo Viva Radio2, radiofonico cantuccio di sicurezza, divertimento e tranquillità, chiuso dopo 7 edizioni, prima che stancasse definitivamente.
Gli fa eco Paolo Bonolis che anticipa il Festival a febbraio, ne parleremo a breve e lamenta qualcosa di molto simile:
La tv non fa che ripetere se stessa, perché ripetersi significa garantirsi, ma così è l’artista ad avere la peggio […] E invece qualsiasi cosa si proponga agli altri deve essere diversa e deve essere fatta in modo che ci corrisponda.
Ecco, sembrano le cose che predico da tempo da queste parti, sentendomi io stesso un vecchietto. E per rispolverare un discorso che si faceva in estate, fuori garanzia parlando della situazione della fiction in Italia, dov’è il coraggio di rischiare? Dov’è finito?
Forse sta partendo in infradito insieme a Valeria Marini. Forse è partito da tempo. Forse è deceduto, soffocato dall’ansia di certezze, orticelli curati e conservazione.