200 episodi per I Griffin: Seth MacFarlane parla del finale di serie e del film (video)
I Griffin arrivano a 200 episodi: Seth MacFarlane racconta i segreti del successo del cartone e parla di un eventuale film
Quando la Fox decise di produrre “I Griffin”, non si era resa conto di avere davanti a sè uno dei cartoni animati più irriverenti degli ultimi anni, l’unico capace di tenere testa, in quanto a cinismo, sfacciataggine ed affetto da parte dei fan, a “I Simpson”. E neanche Seth MacFarlane, creatore e doppiatore dello show, avrebbe mai pensato di ottenere un successo del genere.
Invece, la serie tv della Fox (che nel 2001 aveva deciso di cancellarla, salvo poi ripensarci, grazie ai numeri che arrivavano dalle vendite dei dvd) domani taglierà il prestigioso traguardo dei 200 episodi. E per l’occasione, proporrà al pubblico una puntata che si preannuncia imperdibile, con numerosi omaggi alle scene più cult della serie.
“Yug Ylimaf” (che altro non è che “Family Guy” scritto al contrario) porterà i protagonisti addirittura ad invertire la naturale progressione del tempo: un abuso da parte di Brian della macchina del tempo creata da Stewie avrà come conseguenza l’inversione della direzione della linea temporale. Tutto tornerà indietro, invece che andare avanti: e Stewie, come si vede nel promo dopo il salto, tornerà nella pancia di Lois…
Per gli amanti della serie sarà dunque un episodio da non perdere, per il quale però il gruppo di lavoro capitanato da MacFarlane ha lavorato senza perdere di vista la direzione cinica e spudorata che ha da sempre contraddistinto il cartone. Merito anche di un gruppo di autori che, spiega MacFarlane al “The Hollywood Reporter”, prima che colleghi sono amici:
“Non sono stato in molte altre stanze degli autori, ma mi hanno detto che quello che ci differenzia dalle altre è il nostro legame anche oltre lo show. Si nota dalle continue prese in giro che vengono fatte tra di noi. Chi ci vede al lavoro resta shockato, non capiscono perchè ci stiamo insultando l’un l’altro.”
Così spudorati, gli autori de “I Griffin” che non si fanno problemi a prendere in giro anche il loro capo (“Col caxxo che vi dico perchè”). E se vi capitasse di avere a che fare con questa gente, sappiate a cosa andate incontro:
“Beh, entrate nella stanza con il cappellino all’indietro e sarete presti in giro per tutta la giornata. Una volta uno è entrato con un cappello da hipster che sembrava quello dei macchinisti dei tre e viene ancora sfottuto. E non indossate occhiali da sole all’interno di un edificio. Non fate cose che potrebbero farvi passare per un truzzo, nessuna frase simpatica sulle t-shirt, se vi fate crescere la barba, fatela crescere, caxxo! Non tenete la barba corta, curata, come fa Adrien Brody. Non fareste una buona fine”.
Insomma, ce ne vuole di pelo sullo stomaco per lavorare ad “I Griffin”, ma anche solo per farvi una comparsa: molti sono stati i personaggi presi in giro dal cartone, alcuni dei quali, però, hanno accettato le battute dimostrando molta autoironia, come Ryan Reynolds nel quarto episodio della decima stagione (“Stewie Goes for a Drive”), in cui l’attore diventa vicino di casa di Peter ed inizia a molestarlo:
“Non è uno show in cui i personaggi famosi vengono doppiati da imitatori, e se capita non è per omaggiarli. Di solito lavoriamo con qualcuno che sia entusiasta di prendersi in giro. Ryan Reynolds è l’esempio perfetto. E’ arrivato con una tale volontà di rendersi completamente ridicolo nello show, ed abbiamo fatto un incredibile lavoro”.
I vip sono avvisati, dunque: difficile che vedremo Dustin Hoffman e Woody Allen nello show, sebbene MacFarlane vorrebbe tanto ospitarli, ma non si sa mai. “I Griffin” godono di ottimi ascolti, conquistano sempre il pubblico più giovane, e sembra che dureranno ancora per un po’, tant’è che il creatore della serie non ha ancora pensato a come chiudere lo show:
“Non avrei mai immaginato che saremmo potuti essere ancora in onda. Ho sempre pensato che avremmo chiuso con un episodio in stile ‘Cin cin’ dopo poche stagioni. Ma gli ascolti sono forti, il pubblico c’è, ed abbiamo ragione di proseguire. Quando sarà il momento, saremo un po’ sentimentali. Ci allontaneremo un po’ dal nostro cinismo. E’ difficile dire quando finirà la serie, potrebbe succedere quando i nostri uffici saranno su Marte”.
Un altro dubbio che assale MacFarlane, però, riguarda un possibile film de “I Griffin”. Anni fa fu realizzato un lungometraggio, frutto però della fusione di tre episodi tra di loro ed uscito in dvd. Da tempo, invece, si ipotizza a come far andare Peter e Stewie sul grande schermo. MacFarlane non ha fretta, ha dei dubbi se sia meglio aspettare la fine dello show in tv o no, e non si sbilancia:
“E’ meglio farlo quando la serie è ancora in onda o fare come ‘Star Trek’ che ha aspettato la fine dello show? Sarebbe un po’ meno faticoso per questioni produttive. Ha funzionato con il film dei Simpson, ma adesso non abbiamo piani a proposito, ma con una serie come questa, in cui puoi fare di tutto, devi pensare ad una storia che potrebbe essere raccontata solo sul grande schermo. Ci ho pensato, e c’è un’idea di qualcosa che posso dirvi con certezza non si potrebbe fare in tv. Temo di non poter dire altro”.
Non ci resta, quindi, che attendere un film della famiglia Griffin, ed intanto goderci il 200esimo episodio. MacFarlane, però, non si ferma qui: se in tv “I Griffin”, “American Dad” e “The Cleveland Show” ormai sono capisaldi della programmazione della domenica Fox, al cinema ha solo cominciato. Il suo “Ted” è campione d’incassi, mentre lui stesso sarà conduttore dei prossimi Oscar:
“Immagino dovrei essere agitato, invece sto bene. I produttori sono grandi, non potrebbe andare meglio. Tutto ciò di cui stiamo parlando è molto originale ed allo stesso tempo molto familiare. Non penso che per gli Emmy si fiderebbero di me, ma per gli Oscar sì. Lo so, non ha senso”.
E su quale consiglio potrebbe dargli Peter Griffin sulla sua conduzione, non ha dubbi:
“Qualsiasi cosa dica la busta, tu dì ‘Mark Harmon‘ “.
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