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Gregorio Paolini in esclusiva su Tv Blog: “Sono Pazzo per la Tele che mi emoziona. Mi piace Freccero, un po’ meno Pomeriggio Cinque”

Gregorio Paolini è la nuova variabile impazzita di RaiUno. Ma guai a dargli del giovane rivoluzionario. Il tempo è passato anche per i figli di Target ed era l’ora che il suo “papà” si misurasse con una platea più ampia e tradizionale. L’occasione fa l’uomo ladro: Tutti Pazzi per la Tele è il nuovo show

15 Settembre 2008 15:11

gregorio paolini tutti pazzi per la teleGregorio Paolini è la nuova variabile impazzita di RaiUno. Ma guai a dargli del giovane rivoluzionario. Il tempo è passato anche per i figli di Target ed era l’ora che il suo “papà” si misurasse con una platea più ampia e tradizionale. L’occasione fa l’uomo ladro: Tutti Pazzi per la Tele è il nuovo show che lo vedrà impegnato come creativo, da domani sera per cinque martedì sull’ammiraglia Rai.

Endemol lo ha chiamato per una consulenza, che vedrà il nostro optare per una scelta stilistica meno paludata, ma comunque in linea con un pubblico familiare. Un gentile compromesso, che lo ha visto contattare i ragazzi della terza C per una gran reunion sulla tv di stato, ma anche il famoso partner di Lorella Cuccarini a Fantastico. Anche lui è uno di quelli che si emoziona di più con un bel momento di repertorio che con un programma della tv attuale. Guai, insomma, a fargli piacere Pomeriggio Cinque…

Non lavori a RaiUno dai tempi delle classifiche di Su e Giù, nel 1999. Ma era il tuo solito rotocalco da seconda serata… Ora ti troviamo addirittura in prime time?

Uno non può continuare a fare Sky e Italia 1 e basta. E allora chi deve fare Raiuno? Gli ottantenni? Passati i cinquanta anche uno come me potrà misurarsi con il grande pubblico generalista! In fondo non hanno molti più anni di me, forse posso riuscire a entrare nella loro lunghezza d’onda..

Che te ne pare del nuovo pubblico generalista, allora?

Innanzitutto, uno che ha fatto il 68′ è andato in pensione quest’anno. Quelli che hanno 60 anni adesso ne avevano prima 20. La vecchia zia è una vecchia zia diversa da quarant’anni fa. Probabilmente ha una memoria diversa, è nata con la televisione, non l’ha scoperta per strada. Da una parte vuole rassicurazioni, dall’altra non vuole che si sia predicatori e noiosi ma risvegliare curiosità. La cosa fantastica è che c’è un pubblico di trentenni che conosce programmi che non può aver visto. I redattori che lavorano con me non erano ancora nati, ma mi dicono di averli recuperati su Youtube. Il mondo è stato rimasticato. Se vai in edicola c’è il dvd di Heidi, dei Promessi Sposi, di film Musicarelli, del telefilm di Arsenio Lupin. Non possono essere tutti ottantenni, non hanno il dvd.

Quindi possiamo sperare in un cambiamento radicale dei linguaggi sull’ammiraglia. Se parlate di amarcord penso a Very Victoria, Matricole e Meteore… Volete abbassare il target – parola a te cara – della tv di stato?

Porterò sicuramente un po’ di velocità in più, più ironia, una formula meno paludata. E poi l’intento è di mescolare i linguaggi, abbiamo repertorio, abbiamo cose che succedono lì, abbiamo talk. Ci sono cose che ovviamente un pubblico familiare non comprende e questo implica una traduzione di linguaggio. Però qualcosina di quel mondo ci può stare. C’è un reparto di sviluppo che segue programmi più giovani e di nicchia e poi questi prodotti man mano devono arrivare anche ai grandi canali generalisti. Quando non c’è questo circolo virtuoso la tv si impantana, si crea un muro di gomma, da una parte l’innovazione dall’altra ripetizione. Invece ci dev’essere un flusso tra le cose nuove e la tv tradizionale che deve servire a dare una rinfrescata. La Rai deve recuperare questo flusso qui, è fondamentale. Altrimenti diventano due televisioni e il linguaggio di Sky è lontano 10000 km.

Non hai un’ottima opinione della tv di nuova generazione, insomma…

Beh, Pomeriggio Cinque sembra un programma del ’64.

Peccato, uno dei pochi che “salviamo” su TvBlog, ma rispettiamo la tua sentenza. D’altronde Verissimo è nato con te e hai una tua visione ben precisa del rotocalco. Magari qualcuno ti ha pure copiato negli anni e te ne accorgi facendo zapping…

Vedere proprie idee fa parte del nostro lavoro, non scandalizza. Più che altro vedo che il linguaggio sta tornando indietro sulla generalista. I programmi come confezione erano più freschi dieci anni fa che adesso. C’è un imbolsimento descrittivo, tranne tante belle eccezioni, vedi quelle satellitari, non stiamo messi bene. A me piace come sta lavorando Freccero su Rai4, con gli avanzi della messa è riuscito a fare una cosa che ha un’identità e a cui avrò il piacere di prender parte. Lì ci vuole più gente che si diverte a farla la televisione, meno gente che la deve fare per lavoro.

E a Pazzi per Tele vi state divertendo o finirete vittime della nostalgia canaglia tanto cara a Mamma Rai?

E’ una nostalgia diversa da quella di vent’anni fa, è più consapevole. Siamo in un momento di crisi, in cui c’è bisogno di radici. Il nostro programma vuole essere un po’ una radiografia del nostro passato. Guardando i filmati, ad esempio, ho fatto levare roba già vista a SuperVarietà. Ho detto basta, fatemi vedere cose che non ho visto, quelle mi danno emozione. Cose che non vedevo da quarant’anni mi hanno fatto emozionare. E’ un’operazione giusta se ritrova la freschezza di quel mondo ma riesce a fare corto circuito con le cose di oggi. Non vogliamo trattare il passato separato dal presente, ma creare anche interazioni tra gli ospiti, non farli parlare solo di sè ma anche degli altri, se no non funziona. Se uno parla solo dei cazzi suoi diventa Ieri e Oggi, che era un bel programma ma…

Domani parleremo della Clerici, dei Ragazzi della Terza C, della sorpresa a Lorella Cuccarini e… di tanto altro!