Claudio Brachino a TvBlog /2 – Mattino e Pomeriggio 5 con la D’Urso, ma per tre mesi. Videonews e Youtube
Seconda parte dell’intervista telefonica a Claudio Brachino. Qui la prima.Parliamo dell’esperienza come direttore di Videonews. E’ una cosa nata all’improvviso, che non ho cercato, Giordano è andato a Il Giornale, Mulé a Studio Aperto (con Annalisa Spiezie come vice, ndR): all’inizio è stata gioia e sofferenza, e c’era anche un po’ di malinconia perché abbandonavo
Seconda parte dell’intervista telefonica a Claudio Brachino. Qui la prima.
Parliamo dell’esperienza come direttore di Videonews.
E’ una cosa nata all’improvviso, che non ho cercato, Giordano è andato a Il Giornale, Mulé a Studio Aperto (con Annalisa Spiezie come vice, ndR): all’inizio è stata gioia e sofferenza, e c’era anche un po’ di malinconia perché abbandonavo il tg e anche il video.
Invece è stato un anno eccitante. Una mezza stagione televisiva da ottobre a giugno di continui e rocamboleschi cambiamenti.
Abbiamo messo Top Secret al posto di Tempi Moderni, dato una forma più compiuta alle rubriche di Belpietro e Del Debbio, e abbiamo recuperato Lucignolo. E il video non l’ho abbandonato.
Ma come funziona Videonews?
Parlando della sua mission, ho definito Videonews una fabbrica corsara: ci sono pochi giornalisti, rispetto a altre testate (40, 45), è interrete ed è corsara perché esplora spazi che gli altri non esplorano, un tentativo di fare contaminazione fra le news e le esigenze dei vari canali. E’ una cosa che in RAI si è fatta 15-20 anni prima. In questo la RAI è fortissima della sua esperienza, aperta dai giornalisti, dal Vigorelli di “Detto fra noi”.
Insomma, Videonews è la testata di frontiera che esplora possibilità nuove per Mediaset.
Avete reinventato il mattino di Canale 5, fra l’altro
Quando abbiamo iniziato, pensavano tutti che fossimo dei pazzi: avemo un numero di redattori ridicolo, rispetto a quello della concorrenza, ma abbiamo fatto qualcosa di buono.
E la concorrenza era fortissima, Unomattina
Sì, e la battaglia è appena all’inizio: voglio essere molto umile, c’è ancora molto da fare. Facciamo i programmi che piacciono a noi cercando di fare anche programmi che piacciano al pubblico.
E la sfida continua al pomeriggio
Be’, diciamo chiaramente che il pomeriggio non si fa la guerra a nessuno: in fondo la rete mi chiede di dare un contenuto editoriale a un pezzo di Canale5 che ora ha solo i film.
E così nasce Pomeriggio 5. Come sarà?
Sicuramente non sarà infotainment. Rinnego questa etichetta: non si danza, non si passa nei cerchi di fuoco e non ci si mettono le mutande in testa. Se in Mattino 5 la prima parte avrà più attenzione per la realtà e la seconda sarà fatta di interviste e servizi, Pomeriggio 5 sarà fatto di collegamenti e news, ci si dedicherà anche al costume e al glamour, un po’ più moderni e un po’ meno aggressivi di Verissimo. E spero di avere la collaborazione di Tg5. Saranno due programmi di giornalismo popolare.
Un’altra stagione, di nuovo in coppia con la D’Urso, in un doppio appuntamento, in due fasce orarie diverse
E’ una cosa che non è mai successa in Europa, credo, che agli stessi due volti venissero affidate le fasce del mattino e del pomeriggio. Ma è un punto di forza. Intanto, il rapporto con Barbara funziona…
Ti punzecchia
…sì, ma con simpatia. Ho trovato in lei una professionista valida, disponibile, che si mette in gioco. E così facendo, si costruisce una specie di casa di Canale 5, con gli stessi conduttori che si ritrovano è un esperimento interessante, da un punto di vista biologico oltre che editoriale.
Un esperimento interessante e stressante
Durerà per i primi tre mesi, poi bisognerà trovare un’altra coppia di conduttori, per il mattino o per il pomeriggio. Non sarebbe fattibile, tutta la stagione così, anche per il mio ruolo da direttore: non avrei il tempo di dedicarmi a altro.
Un’ultima considerazione. E’ recentissima la presa di posizione di Mediaset contro YouTube. Cosa ne pensi?
Non vorrei entrare nel merito di decisioni aziendali: Mediaset è un’azienda e ha i suoi diritti da difendere. Però ne ha scritto molto bene Gramellini: è come se di volta in volta, quando arrivano entità nuove, il vecchio dovesse in qualche modo proteggersi dal nuovo. Vent’anni fa Mediaset era il nuovo, oggi può sembrare la conservazione.
Certo, ci sono dei principi di regole e diritti da tutelare.
Ma internet non è un flusso arrestabile: se si bloccasse YouTube, uscirebbe qualcos’altro di analogo.
E’ vero. L’universo magmatico di internet è in fortissima espansione, ha cambiato anche il nostro modo di fare la cronaca: spesso prendiamo video dalla rete e li mettiamo sul telegiornale.
Quello fra televisione e internet dovrà diventare un rapporto di mutuo scambio: internet ha una maggiore libertà e velocità, è inarrestabile. Ma appunto, un’azienda deve difendere i suoi diritti. Si dovrà trovare il modo, che non è stato ancora inventato o regolamentato, di costruire questo rapporto di mutuo scambio.