Tv Talk, Gianluigi Nuzzi: “La mafia è dimenticata dalla televisione”
Tv Talk: la Morte di Riina accende i riflettori sulla Mafia, ma in realtà di Mafia in tv si parla troppo poco.
Durante la settima puntata di Tv Talk (in onda questo pomeriggio alle 15.00 su Rai 3), si è riflettuto su come la morte di Totò Riina sia stata trattata in televisione e su come, in generale, la mafia sia sviscerata dai media. L’interessante dibattito si è aperto con una domanda di Massimo Bernardini:
Questa copertura televisiva è stata un’occasione di riflessione positiva sulla mafia o ha in qualche modo rilanciato il personaggio di Riina?
Dopo il commento risoluto di Rita Dalla Chiesa (“Non è un personaggio che va ricordato, va dimenticato. Vanno ricordate le persone che lui ha ucciso, non lui“), il conduttore ha dato la parola a Gianluigi Nuzzi che, senza giri di parole, ha sottolineato l’assenza di informazione in Italia sul tema:
C’è un problema in Italia: di mafia non si parla, di ‘ndrangheta non si parla, non si parla proprio. I magistrati in Sicilia e in Calabria sono abbandonati, finisco sui giornali o all’attenzione di noi giornalisti quando toccano qualche politico, sennò la mafia è una cosa ormai dimenticata dalla televisione.
Subito dopo l’intervento del direttore di Rai News 24 Antonio Di Bella, che sostanzialmente ha sottolineato come le “dimenticanze” capitino in tante occasioni, dalle stragi in Africa alle crisi in Paesi lontani (“Questo è un po’ il giornalismo: per 48 ore sembra ci sia solo quel fatto, salvo poi dimenticarlo“), il giornalista e conduttore di Quarto Grado, ha aggiunto:
Rispetto alle stragi in Paesi lontani la mafia fa qualche punto di PIL in Italia. Non parlare della più grande holding, della più grande società che c’è in Italia, la trovo una sconfitta per ciascuno di noi, io per primo. Se la morte di Riina ci fa riaccendere un attimo un barlume per capire i legami tra mafia e Stato, ben venga, parliamone.